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Protocollo reinserimento sociale detenuti, Minasi: Si concretizza progetto di inclusione

Protocollo reinserimento sociale detenuti, Minasi: Si concretizza progetto di inclusione

L’assessore regionale alle Politiche Sociali, Tilde Minasi, ha partecipato, in qualità di coordinatrice nazionale della Commissione Politiche Sociali della Conferenza delle Regioni, alla sottoscrizione del protocollo d’intesa tra il ministero della Giustizia, Conferenza Regioni e Cassa Ammende per il reinserimento sociale dei detenuti.

«Perché la pena possa realizzare il suo scopo rieducativo, come da Costituzione – ha detto la ministra Marta Cartabia al momento della firma – non è sufficiente una illuminata gestione delle carceri che accompagni adeguatamente il detenuto nel suo percorso personale, ma serve anche partire dall’idea che quel pezzo di società chiuso dietro le sbarre è parte integrante del territorio, della società tutta, che deve poter tornare a esprimere potenzialità positive e, per far questo, è fondamentale la collaborazione di Regioni, Enti locali, aziende sanitarie, tessuto imprenditoriale, terzo settore, che possano preparare il terreno per riaccogliere chi ha sbagliato.

«Oggi – ha proseguito – creiamo una cabina di regia che mette a sistema questa cooperazione, consegnando a chi verrà dopo di noi una struttura organizzativa stabile che potrà finalmente portare a compimento l’obiettivo costituzionale dell’esecuzione della pena, agendo anche sotto l’aspetto della prevenzione, attraverso la predisposizione di un ambiente esterno idoneo a ospitare la nuova vita del detenuto».

Le ha fatto eco Massimiliano Fedriga, ricordando l’importante lavoro collettivo preparatorio del protocollo, anche in seno alla Commissione politiche sociali delle Regioni, e parlando dei tre pilastri su cui si fondano le linee guida del protocollo stesso: «Inclusione sociale, determinante per prevenire il reato, giustizia riparativa e assistenza alle vittime dei reati. Un percorso, quello segnato dal protocollo  – ha sottolineato Fedriga – che va peraltro a tutela non solo del singolo detenuto, ma anche della collettività, preservandola dalla commissione di ulteriori reati».

«Ecco anche perché – ha continuato –è così preziosa l’azione unitaria di tutti i soggetti coinvolti, a partire dai numerosi dipartimenti regionali interessati (politiche sociali, salute, lavoro e così via), azione che, proprio grazie alla partecipazione su base regionale, potrà e dovrà poi essere declinata in maniera differenziata sui territori, a seconda delle diverse esigenze e caratteristiche. Grazie quindi a chi ha consentito che tutto questo fosse possibile».

Un grazie sentito è arrivato anche dal presidente della Cassa delle Ammende, Gherardo Colombo, a tutti i partner del progetto e in particolare «a chi sta lavorando all’interno della Conferenza delle Regioni, in primis la dott.ssa Minasi e la dott.ssa Calenda. Stiamo lavorando bene, anche nella struttura che presiedo – ha detto – C’è tanto di democratico in questo operare tutti insieme e c’è l’attuazione di tante parti della Costituzione. Faremo grandi cose, anche sotto il profilo dell’indicazione di un metodo».

Ha chiuso l’incontro l’intervento di Tilde Minasi, convinta assertrice, fin dal suo insediamento nell’Assessorato calabrese e nella Commissione Nazionale Politiche Sociali, dell’idea, ribadita anche dal Ministro, che le Politiche sociali tocchino trasversalmente tanti settori di azione e che, proprio per questo, richiedano «un raccordo tra tutte le Istituzioni che animano questo mondo per poter raggiungere gli obiettivi prefissati», tra cui, in questo caso, il successo dell’esecuzione della pena.

«Come commissione accogliamo con entusiasmo il protocollo – ha spiegato – che coinvolge più articolazioni statali. Si concretizza il concetto di inclusione. Come Istituzioni abbiamo il dovere di percorrere cammini sia verso la prevenzione, sia per il recupero e il reinserimento delle persone detenute e la collaborazione è il motore trainante per dare risposte adeguate ed efficaci alla piena attuazione dei diritti. Essere parte attiva dell’iter, come Regioni, è un’eccellente occasione per realizzare i propositi e di questo ringrazio il Presidente Fedriga».

«Le linee di indirizzo e cooperazione che vengono sottoscritte oggi – ha concluso – possono davvero contribuire a perseguire la giustizia riparativa a cui il Ministro Cartabia guarda con tanta attenzione. Vedo nel Governo la volontà tangibile di farsi promotore del benessere sociale, linfa vitale del nostro Stato e anche di questo voglio ringraziarla». (rrm)