Il Premio Fiippide a Francesco Figliomeni: a Roma l’impegno di un calabrese di razza

Dopo cinque anni di consiliatura, con ruoli di responsabilità nell’Assemblea Capitolina, Francesco Figliomeni prosegue nel suo percorso di impegno nel sociale, senza mai dimenticare il senso di appartenenza alla sua Calabria. Nei giorni scorsi ha ricevuto a Roma, all’Auditorium del Massimo il premio Filippide Awards, riservato alle persone che maggiormente si sono distinte nel sostenere l’inclusione nelle attività sportive dei giovani affetti da disturbi dello spettro autistico. Un riconoscimento prezioso e più che meritato da questo generoso figlio di Calabria. Ha detto Figliomeni: «Ringrazio il presidente Nicola Pintus, lo staff e tutti i collaboratori del Progetto Filippide, associazione che è stata anche ospite delle Nazioni Unite, per il grandissimo onore a me riservato quale riconoscimento dell’incessante impegno che ho sempre profuso anche per le persone più fragili nei settori del Sociale e dello Sport. Alla cerimonia ha fatto seguito, oggi, la nona edizione della “Run For Autism”, manifestazione che nel centro di Roma ha visto correre insieme migliaia di ragazzi con autismo e le loro famiglie a cui le Istituzioni devono rivolgere maggiore attenzione e specifiche risorse!».

L’avv. Figliomeni non è stato premiato dalle urne ma ha voluto ringraziare gli oltre 3.000 elettori che gli hanno dato fiducia alle ultime elezioni comunali di Roma: «Sono stati – ha detto – cinque anni lunghi e faticosi ma al tempo stesso entusiasmanti per i tanti momenti di fiducia e stima che ho vissuto insieme con moltissimi lavoratori, dipendenti capitolini e di alcune aziende comunali, nonché con i vari esponenti dei tanti settori della società civile che mi sono stati vicini e che mi stanno manifestando apprezzamento e solidarietà anche in queste ore. Momenti che hanno reso meno amaro il fatto di non essere stato appoggiato da chi avrebbe dovuto farlo riconoscendo i risultati tangibili ottenuti in questi cinque anni per la città e per l’istituzione capitolina, oltre che per il partito. Risultati frutto di un lavoro portato avanti h24 con dedizione e sacrificio. Sono veramente lusingato della vicinanza e dell’affetto che gli amici mi hanno dimostrato costantemente. Dietro ogni voto c’è un viso, uno sguardo, una chiacchierata fatta per strada, nelle piazze o in qualche battaglia portata avanti insieme, senza alcun interesse personale e sempre al fianco dei cittadini perbene. A tutti loro va il mio grazie più sincero e l’assicurazione che comunque sarò ancora presente, anche se con altre modalità». (rrm)

Maravè: la nuova gelateria calabrese a Roma, a Campo de’ Fiori

Inaugurata a Roma la nuova gelateria Maravé, vanto della tradizione calabrese, a Campo de’ Fiori. A dirigerla Andrea Anello (di Lamezia Terme) con uno staff tutto calabrese, incluso il mastro gelatiere Emanuele Alvaro, già vincitore di numeri riconoscimenti nazionali. A festeggiare l’apertura e a complimentarsi con il giovane Anello per il coraggio e l’intelligenza di aprire una gelateria calabrese in un ambiente altamente competitivo e durante la crisi da pandemia è stato il prof. Giuseppe Nisticò, ex presidente della Regione Calabria, farmacologo di fama internazionale e attualmente commissario del nascente Istituto Renato Dulbecco a Lamezia, che ha guidato un piccolo drappello di calabresi illustri che vivono a Roma. Il nome Maravè è il modo di dire dialettale “Maria Vergine!” per esprimere la meraviglia, lo stupore e le emozioni che si provano di fronte a tante specialità, quindi un nome azzeccato per un tempio della golosità fredda.

Inaugurazione gelateria Maravé a Roma

Ospiti d’onore del prof. Nisticò è stata una coppia di sposini in luna di miele venuti da Stanford in California. Il giovane Moritz, figlio del famosissimo Premio Nobel Thomas Südhof, che è uno degli alti consulenti dell’Istituto Renato Dulbecco, e la dolce moglie Alessandra, laureata in legge, la quale ha dichiarato che mai, negli Stati Uniti o in altre regioni d’Italia dove era stata in viaggio di nozze, aveva gustato un gelato così squisito, potendo scegliere fra una varietà eccezionale, ricca fra l’altro di specialità calabresi, come il tipico Tartufo di Pizzo Calabro e le loro composizioni artistiche affascinanti, vere sculture artigianali di gelato tanto sorprendenti quanto squisite. Motiz Südhof e la moglie Alessandra

L’ambiente della serata è stato molto molto suggestivo, ricco di vita, con sullo sfondo la celeberrima statua di Giordano Bruno, filosofo e teologo di Nola arso vivo per le sue posizioni considerate eretiche dall’Inquisizione, con luci e colori che hanno incantato gli ospiti. Il prof. Nisticò ha salutato con molto piacere i calabresi illustri che lo hanno accompagnato, confermando il suo giudizio ampiamente positivo. Fra questi il prof. Franco Romeo, cardiologo interventista fra i più rinomati nel nostro Paese, il famoso regista Sebastiano Riccio, vincitore del David Donatello per il film Gramigna, il direttore di Calabria.Live Santo Strati, il direttore del Corriere di Roma Filippo Gesualdi con la sorella Gemma, presidente del Brutium, il proprio figlio Steven Nisticò, dermatologo molto stimato a Roma e in Calabria, il dott. Renato Saviano farmacista del Vaticano. Ospite anche il trio di jazz di livello internazionale di Claudio Colasazza (piano), Amedeo Ariano (batteria) e Francesco Puglisi (contrabbasso). Inoltre, erano anche presenti il prof. Ulisse Corea dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e la mamma sig.ra Daniella. Ad accogliere gli ospiti è stato l’imprenditore Rocco Anello con ha intrattenuto gli invitati con la sua “tipica” galanteria calabrese.

Scultura gelato al Maravé di RomaLa gelateria Maravè di Campo de’ Fiori, decisamente, rappresenterà un punto di incontro di tutti i calabresi che vivono a Roma, per gustare e onorare la tradizionale gelateria calabrese, che trova degni rappresentanti a Pizzo Calabro (gelateria Belvedere), Reggio Calabria (gelato Cesare), Pellaro (gelateria Mirco), Marina di Gioiosa Jonica (bar Golosìa) e Soverato, dove c’era l’antica gelateria Scalamandrè e quella attuale Morè, le cui granite sono ormai la meta ambita di tanti turisti italiani e stranieri. La serata si è conclusa con un brindisi a base di champagne come augurio di pieno successo ai giovani proprietari.

In coda all’inaugurazione, Nisticò ha voluto ricordare che la sua breve visita a Roma era dovuta per porgere un saluto e il proprio sostegno alla magistrata Simonetta Matone, sua amica di vecchia data dai tempi della sua carriera universitaria a Napoli, che è in corsa come pro-sindaco del centro-destra alle prossime elezioni al Comune di Roma. Quali le motivazioni alla base del suo appoggio? Nisticò ha precisato in maniera sintetica: «1) la Matone è una vecchia amica e per noi calabresi il valore dell’amicizia è sacro e dura tutta la vita; 2) a livello professionale è una dei migliori giuristi del nostro Paese, un modello di quei magistrati superpartes, equilibrati e di grande umanità. Inoltre è una delle persone più competenti nel fenomeno del femminicidio e della violenza contro le donne e i bambini; 3) è una manager eccellente che io definisco una donna “alla Margareth Thatcher”, con una mano vellutata e un pugno di ferro che saprà usare contro la criminalità, lo spaccio di droga, la vergogna dell’immondizia che inonda Roma, lo scandalo delle bancarelle che occupano i marciapiedi di tutte le vie centrali di Roma, creando danni enormi ai commercianti. Dulcis in fundo, la considero la candidata dei calabresi, i quali – ne sono sicuro – sono disponibili a contribuire con lei, su base meritocratica alla governance della città che lei farà tornare ad essere “Caput mundi”». (rrm)

Il 21 luglio i sindaci della Rete Recovery Sud in Piazza a Roma per l’equità territoriale tra Nord e Sud

Il 21 luglio, i sindaci della Rete Recovery Sud saranno in piazza, a Montecitorio, per chiedere l’equità territoriale tra Nord e Sud. E, a tal proposito, il senatore di Italia VivaErnesto Magorno, che ha confermato la sua partecipazione, ha rivolto un appello «a tutti i Primi Cittadini calabresi e al neo Presidente Anci Calabria, Marcello Manna, affinché la Calabria possa essere presente con il maggior numero di Sindaci possibile. È un momento cruciale e dobbiamo essere uniti. Ora come non mai».

«L’iniziativa coinvolgerà numerosi movimenti in campo per l’affermazione del sacrosanto principio che il Sud non deve avere meno del Nord» ha spiegato Ernesto Magorno, senatore di Italia Viva, aggiungendo che «il nostro incessante lavoro di questi mesi ha prodotto piccoli, ma significativi, risultati come, ad esempio, l’annuncio delle scorse ore da parte della ministra per il Sud, Mara Carfagna, che ha confermato l’inserimento di un emendamento volto a blindare la quota del 40% delle risorse del Pnrr. Si tratta di un fatto che cancella ogni ipotesi di scippo, ma è solo un primo passo».

«La quota del 40% è, infatti – ha spiegato – insufficiente per una vera ripartenza del Meridione e c’è la necessità di continuare a lavorare senza sosta per arrivare ad ottenere ciò che davvero spetta al Mezzogiorno. Proprio per questo è fondamentale continuare a crescere». (rrm)

Grande successo dell’incontro dei calabresi a Roma organizzato dalla Lega

Grande successo di partecipazione, a Roma, per l’incontro organizzato dalla Lega sul tema Ripartire dopo il Covid – Calabria e Roma: quali opportunità da Bruxelles?, organizzato dall’europarlamentare Antonio Maria Rinaldi e dal commissario regionale Giacomo Saccomanno.

Presenti, anche, il leader della Lega, Matteo Salvini,  il Coordinatore Lega Regione Lazio, Claudio Durigon, il Coordinatore Lega Roma e Provincia, Alfredo Becchetti, il prof. Giuseppe Germanò, Università La Sapienza, e i candidati su Roma Enrico Michetti e Simonetta Matone.

Dopo l’intervento di Matteo Salvini, che ha spronato i calabresi a crederci ed a lottare per il miglioramento della loro terra, il candidato a sindaco Michetti e quello a pro-sindaco Matone hanno evidenziato la necessità che gli amministratori riescano a dare risposte concrete per le comunità.

Il sottosegretario Durigon e Alfredo Becchetti hanno sottolineato la necessità che i candidati siano competenti e capaci, altrimenti nulla potrà cambiare. Il prof. Germanò ha, invece, tracciato il disastro della sanità Calabrese e la necessità di cambiare immediatamente modo di governare. Infine, il prof. Rinaldi ha messo a disposizione della Calabria la propria struttura per poter intercettare nel migliore dei modi i fondi europei, nel mentre il Commissario Saccomanno ha evidenziato di come sia importante creare una rete di correlazioni tra la Calabria, Roma e Bruxelles per sostenere quella crescita necessaria e che le risorse già riconosciute potranno rendere questa attuabile, purché si riesca a presentare liste pulite e con soggetti onesti, competenti e capaci.

Ha, infine, ringraziato il Prof. Germanò per aver dato la sua disponibilità a divenire, provvisoriamente, un punto di riferimento per i calabresi-romani vicini alla Lega. Sono anche intervenuti Anna Larosa e Giuseppe Nisticò.  (rrm)

A Roma con la Lega si discute di “Ripartire dopo il Covid – Calabria e Roma”

Domani pomeriggio, al Teatro Centrale di Roma, alle 17, è in programma l’incontro Ripartire dopo il covid – Calabria e Roma: quali opportunità da Bruxelles?, organizzato dall’Europarlamentare Antonio Maria Rinaldi e dal Commissario Regionale della Lega Calabria Giacomo Saccomanno.

Partecipano il segretario Nazionale della Lega Matteo Salvini, il Coordinatore Lega Regione Lazio, Claudio Durigon, il Coordinatore Lega Roma e Provincia, Alfredo Becchetti, il prof. Giuseppe Germanò, Università La Sapienza, e i candidati su Roma, Enrico Michetti e Simonetta Matone.

 A seguire una degustazione di prodotti tipici calabresi giunti direttamente dalla Calabria. Gli organizzatori Rinaldi e Saccomanno, pur non essendo un periodo felice sia per il caldo che per l’inizio delle ferie estive, sono più che fiduciosi di una massiccia partecipazione essendo fondamentale per i calabresi-romani sostenere il processo di sviluppo e crescita che passa attraverso i rapporti istituzionali Roma-Bruxelles, consentendo, quindi, la possibilità che la loro terra possa, finalmente, fare un balzo in avanti. Nessun dubbio vi può essere sulla circostanza che ogni processo di sviluppo sia, oramai, incardinato nel Governo italiano e in quello Europeo.

Riuscire a creare una rete con la Calabria vuol dire migliorare il percorso di applicazione del Pnrr -Recovery Plan e di tutte le altre risorse economiche esistenti, e, quindi, superare quel divario che divide da tempo le varie regioni. L’incontro, che diverrà un appuntamento annuale, vuole favorire questa rete di rapporti e consentire, appunto, alla Calabria di poter sviluppare le sue innumerevoli risorse e bellezze ed ai calabresi di Roma di sostenere attivamente questo indispensabile processo.  (rrm)

L’arcivescovo di Reggio, mons. Morrone riceverà il Pallio da Papa Francesco

Mons. Fortunato Morrone, arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, riceverà il pallio da Papa Francesco, che sarà benedetto nel corso della celebrazione eucaristica dei Santi Pietro e Paolo e destinato ai nuovi arcivescovi metropoliti.

Il paramento liturgico, però, verrà semplicemente consegnato dal Pontefice. L’imposizione, come deciso da Bergoglio già nel 2015, avverrà nella diocesi guidata dal metropolita, per mano del nunzio apostolico per dare la possibilità a più fedeli di partecipare a questo rito che sottolinea la relazione di comunione tra il Santo Padre e i nuovi arcivescovi, sancendo allo stesso tempo un legame con la Chiesa locale.

Dal latino “pallium”, “mantello”, il pallio pastorale è l’ornamento liturgico che ricevono sia il Papa (il giorno dell’Inizio del ministero petrino) che gli arcivescovi metropoliti (il 29 giugno, festa del martirio dei santi apostoli Pietro e Paolo). Di lana d’agnello, è una piccola fascia avvolgente le spalle, che “cade” con due piccoli contrappesi rivestiti di seta nera sul petto e sul dorso ed è ornato da sei croci di seta nera e tre preziose spille a forma di chiodo. È il segno dell’autorità di cui il metropolita, in comunione con la Chiesa romana, viene legittimamente investito nella propria circoscrizione ecclesiastica.

In occasione della festa dei Santi Pietro e Paolo dello scorso anno, così aveva detto papa Francesco dei Santi Pietro e Paolo: «Celebriamo insieme due figure molto diverse: Pietro era un pescatore che passava le giornate tra i remi e le reti, Paolo un colto fariseo che insegnava nelle sinagoghe. La familiarità che li legava non veniva da inclinazioni naturali, ma dal Signore. Egli non ci ha comandato di piacerci, ma di amarci. Lui ci unisce nelle differenze». Pietro e Paolo, ha spiegato poi il Pontefice, «sono stati provocati da Gesù. Pietro si è sentito chiedere: “Tu, chi dici che io sia?” In quel momento ha capito che al Signore interessa la scelta personale di seguirlo”. A questi ribaltamenti di vita seguono le profezie: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”; e a Paolo: “È lo strumento che ho scelto affinché porti il mio nome alle nazioni”. Dunque, la profezia nasce quando ci si lascia provocare da Dio». (rrm)

Il ministro Mara Carfagna incontra i sindaci della rete Recovery Sud

È stato istituito un Capitolo Sud che conta, su almeno 150 miliardi di euro di risorse, sommando i fondi Pnrr con altri finanziamenti europei». Lo ha reso noto il ministro per il Sud, Mara Carfagna, nel corso dell’incontro con una delegazione dei sindaci della rete Recovery Sud.

All’incontro hanno partecipato i sindaci di Acquaviva delle Fonti, Davide Carlucci, promotore dell’iniziativa, di Castellino nel Biferno, Enrico Fratangelo, di Diamante, il senatore Ernesto Magorno, di Marcianise, Antonello Velardi, di Naro, Maria Grazia Brandara, l’onorevole campano, Luigi Casciello, e il sindaco di Roseto Capo Spulico, Rosanna Mazzia, che hanno illustrato la proposta budget di salute, elaborata con una rete di associazioni tra cui i “Piccoli Comuni del Welcome”, con il quale a fronte di una spesa sanitaria certa in favore di alcune categorie fragili, un diverso utilizzo della stessa potrebbe produrre sviluppo e lavoro proprio nelle piccole comunità.

I sindaci, poi, hanno ribadito le loro posizioni in maniera ferma: I 2800 progettisti per il Sud, annunciati nei scorsi giorni, sono un buon segnale ma sono ancora insufficienti rispetto alle esigenze di Comuni particolarmente oberati di incombenze, perché collocati in contesti fortemente caratterizzati da degrado e deficit di sviluppo: ne servirebbero almeno altri 5000, possibilmente reclutando giovani meridionali con esperienze significative maturate all’estero o in altre aree d’Italia. Fondamentale, inoltre, è determinare la quota dell’investimento che lo Stato dovrà fare per il Sud con il Pnrr, e che dovrà attestarsi tra il 68 e il 70% in coerenza con i criteri che hanno portato all’assegnazione all’Italia dei fondi del Recovery Plan.

Su questo i primi cittadini, pur apprezzando gli sforzi del ministro Carfagna, non intendono transigere, al punto che hanno scritto una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, affinché vigilino sul rispetto dei vincoli europei.

«Cogliamo, con grande favore – si legge in una nota – l’attività di interlocuzione avviata con il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale,  Mara Carfagna, con la quale abbiamo avuto modo di confrontarci su temi di importanza strategica per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia, auspicando si tratti dell’inizio di un percorso di ascolto dei territori e delle loro legittime istanze. In quest’ottica abbiamo detto al ministro che esiste una classe politica e dirigente nuova e con grandi competenze, che è ansiosa di mettersi al lavoro anche nella riprogrammazione di alcuni istituti con invarianza della spesa».

Il sindaco di Roseto Capo Spulico, Mazzia, ha riferito di «aver ringraziato di persona la Ministro che solo una settimana fa ci aveva scelto tra i tre piccoli/medi comuni del Sud Italia per l’audizione nella due giorni sugli “Stati generali del Sud”, insieme a Salvetelli e Sulmona. Come presidente dei Borghi Autentici d’Italia, Associazione che ha aderito convintamente alla Rete dei Sindaci del Recovery Sud, abbiamo rappresentato al ministro la necessità che questi fondi servano a colmare anche il divario tra i Borghi e le aree urbane, li dove è proprio nei Borghi che è conservata la speranza di un futuro più sostenibile, più solidale, più autentico».

«Ma, soprattutto – ha concluso – abbiamo ribadito la necessità di un sostanziale riequilibrio delle somme del Recovery Fund destinate al Mezzogiorno, per la realizzazione di un vero piano di rilancio che parta dai territori, e che ascolti davvero le esigenze delle Comunità, applicando gli stessi criteri Ue utilizzati per determinare la cifra complessiva spettante al nostro Paese, che tenga conto anche del principio di interdipendenza economica tra macro aree d’Italia, evitando che si verifichi, ancora una volta, quanto già drammaticamente accaduto con il Piano Marshall». (rrm)

Alla Ulisse Gallery di Roma si celebra l’estro e l’arte di Albino Lorenzo

di ROSARIO SPROVIERI –  Una delle gallerie d’arte più belle e più prestigiose di Roma, la Ulisse Gallery di Carlo Ciccarelli, cuore più antico della Roma del potere politico, a due passi dal Nazzareno e dalla Camera dei Deputati, in Via di Capo Le Case 32, ospita in questi giorni un bassorilievo in bronzo dedicato alla vita e alla storia artistica di uno dei grandi impressionisti calabresi di questi ultimi cento anni, Albino Lorenzo

Il bassorilievo è stato realizzato per l’occasione dagli allievi dell’Accademia delle Belle Arti di Roma, sotto la guida quasi maniacale e puntualissima del loro maestro, il professore Vincenzo Varone, calabrese anche lui, originario di Zungri, e come Albino Lorenzo grande esperto anche lui di pittura e arte meridionale. A collaborare con lui è stato Guglielmo Zamparelli, uno dei suoi amici e allievi prediletti.

«A Vincenzo Varone è difficile poter dire di no» sorride Carlo Ceccarelli. «Vincenzo è mio vecchio amico – ha aggiunto – ed è soprattutto un intellettuale onesto e un critico d’arte di grande affidabilità, e quando mi ha chiesto di poter ricordare all’interno della mia galleria la vita e la storia di questo artista, che io non ho mai avuto il piacere di conoscere, ho detto immediatamente sì». 

Ecco allora che una mattina i ragazzi dell’Accademia si presentano da Carlo Ceccarelli e gli consegnano un bassorilievo in bronzo di grandi dimensioni, su cui hanno a loro modo raccontato e interpretato l’arte dell’artista tropeano. 

Accanto al bassorilievo, c’è una monografia d’arte di Albino Lorenzo e in cui il grande critico d’arte Maurizio Calvesi lo racconta e lo osanna, una testimonianza di uno dei massimi esperti della storia dell’arte italiana che arrivato per la prima volta a Tropea, dove Albino viveva e lavorava, si è poi così tanto legato a lui da chiedergli dei dipinti per la sua casa che si tuffa direttamente sul mare azzurro di Tropea. 

Ora, da qui al prossimo anno, all’Accademia delle Belle Arti di Roma il professore Vincenzo Varone e i suoi ragazzi approfondiranno la vita e i meriti artistici di questo pittore che ha prodotto tantissimo ma, che per lunghissimi anni, è rimasto letteralmente sconosciuto e mai ben raccontato nella sua terra di Calabria.

Una delle monografie più diffuse sulla vita e sulla storia di Albino Lorenzo l’ha scritta anni fa il vecchio direttore del TG Regionale della Sede Rai di Calabria, Pino Nano, il titolo è Lorenzo, e in essa c’è non soltanto la storia artistica di Albino Lorenzo, quanto invece, soprattutto, la storia della sua vita privata, della sua famiglia, lui padre di tredici figli, e della sua casa a Tropea che nel giorno delle feste diventava per la famiglia Lorenzo una sorta di tempio all’aperto. 

Non poteva fare di meglio il professore Vincenzo Varone che istituire un “Anno Accademico di riflessione e di ricerca sull’arte popolare calabrese di Lorenzo”, perché solo così sarà possibile finalmente rivalutare e riscoprire i grandi talenti dell’arte italiana  nati cresciuti e vissuti poi in Calabria, «lontani in effetti dai grandi circuiti mediatici e che fanno di un artista di provincia – sorride ancora Carlo Ceccarelli dall’alto della sua esperienza artistica – una icona dell’arte nazionale e non solo nazionale».

Come dire? Che dietro la fama di un pittore, non basta solo il suo estro e la sua bravura, ma serve anche un pizzico di fortuna e i giusti canali della conoscenza. (rrm)

In copertina, Carlo Ciccarelli e Rosario Sprovieri

Il catanzarese Giovanni Scambia alla guida del Centro di Isteroscopia digitale di Roma

Prestigioso incarico per il catanzarese Giovanni Scambia, direttore Uoc Ginecologia Oncologia del Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs, ordinario di ginecologia e ostetricia all’Università Cattolica, campus di Roma che è il nuovo direttore del Centro di Isteroscopia digitale inaugurato nel mese di dicembre al Policlinico Gemelli di Roma.

Si tratta del più grande centro mondiale di isteroscopia digitale, se si considera che un progetto analogo, di minori dimensioni, era stato realizzato a Lovanio (Belgio) con la creazione di una sala operatoria integrata dedicata all’isteroscopia digitale, seguito da un altro centro inaugurato pochi mesi fa a Shanghai dove sono presenti 2 sale integrate.

Il Centro Integrato di Isteroscopia digitale

Il Centro, infatti, ha tre sale operatorie dedicate all’isteroscopia digitale e, ciascuna di esse, «ha a disposizione le più avanzate tecnologie in termini di gestione delle immagini endoscopiche e di ecografia tridimensionale e tutti gli strumenti più innovativi per la gestione delle patologie endouterine» ha spiegato Scambia, aggiungendo che «supereremo, dunque, il classico modello secondo cui la paziente è costretta a recarsi in ospedale più volte per eseguire in più tempi ecografia, isteroscopia diagnostica, preospedalizzazione con esami e poi l’isteroscopia operativa in sala operatoria, per accoglierla nel Centro integrato di isteroscopia digitale».

«Fiori all’occhiello del Centro Class Hysteroscopy – ha concluso il professor Scambia – saranno la gestione delle pazienti con malformazioni uterine e la gestione delle pazienti con tumore dell’endometrio in età fertile, per le quali è stato anche attivato un Percorso Clinico-Assistenziale dedicato». (rrm)

Dalla Terrasanta in visita al presepe romano dei Netturbini (del calabrese Ianni)

Visita del viceparroco di Betlemme fra Emad Kamel, minore francescano in terra Santa, al Presepe dei Netturbini di Roma, la bella e storica realizzazione del calabrese Giuseppe Ianni (originario di Bagnara Calabra). 49 anni fa Ianni ebbe la felice intuizione di impiantare un presepe presso un deposito dei servizi di Nettezza Urbana vicino a piazza San Pietro, una rappresentazione della Natività cristiana che nel tempo ha avuto un crescente e lusinghiero successo con presenze importanti da ogni parte del mondo: si sono recati in visita tre Santi (tra cui Madre Teresa di Calcutta), diversi pontefici (ancora manca la visita di papa Francesco), Capi di Stato e milioni di pellegrini. Riproduce un angolo di Palestina e racconta esattamente la storia della nascita di Gesù.

Il presepe, nato nel 1972, festeggerà il prossimo anno i 50 anni anni. Ha scritto sul blog di Osservatorio Roma Maria Teresa Rossi: «Papa Giovanni Paolo II, oggi Santo, lo amava in modo particolare e per 24 anni consecutivi vi si è recato in visita, valutando con attenzione ogni particolare che si aggiungeva, in un continuo work in progress, ad un luogo che ha accolto e accoglie pietre provenienti da tutto il mondo, perfino dalla luna, incastonate una ad una sulle pareti esterne e sul basamento del presepe. Quando le sue condizioni di salute non gli hanno più permesso di visitarlo, i netturbini hanno realizzato un presepe in miniatura, identico all’originale, consegnato in Vaticano a Papa Wojtyla da uno di loro che era stato da lui miracolato proprio dopo un incontro di preghiera nella grotta della Natività di via dei Cavalleggeri».

Alla visita del viceparroco di Betlemme hanno presenziato, tra gli altri il Presidente di Osservatorio Roma ing. Nicola Barone e il cardiochirurgo prof. Franco Romeo, due calabresi illustri che vivono a Roma. (rrm)