Lo Schiavo e Mammoliti: Serve mobilitazione collettiva per sanità nel Vibonese

Serve una mobilitazione collettiva per la sanità nel Vibonese. È quanto hanno ribadito i consiglieri regionali Antonio Lo SchiavoRaffaele Mammoliti, nel corso della conferenza stampa nella sede del Centro Servizi per il Volontariato di Vibo.

La realizzazione del nuovo ospedale, il cui iter ha recentemente subito un ulteriore rinvio in ragione di nuovi approfondimenti sul sito richiesti dall’Autorità di bacino; le carenze dell’ospedale Jazzolino dal punto di vista strutturale e dell’organico; i reparti che chiudono o vengono ridimensionati; le procedure concorsuali per l’assunzione di nuovo personale; il nodo dei precari; le liste d’attesa e il funzionamento degli uffici ticket; la rete ospedaliera territoriale; l’atto aziendale; il coinvolgimento della società civile vibonese in una battaglia di rivendicazione del diritto alla salute e altro ancora: sono stati molti gli spunti forniti dai due consiglieri regionali anche alla luce di quanto emerso nel corso della seduta della Commissione sanità (dagli stessi richiesta) che ha dedicato un approfondito focus alla materia.

Secondo Antonio Lo Schiavo: «Occorre evitare ambiguità e ipocrisie e dire ai cittadini la verità sull’avvio dei lavori del nuovo ospedale di Vibo che, al netto delle promesse di Occhiuto per un suo completamento entro il 2025, subirà ulteriori ritardi mentre crescono rassegnazione e sfiducia per un’opera rispetto alla quale la politica, da ben 20 anni, non è in grado di dare segnali concreti».

«Nel frattempo l’ospedale Jazzolino cade a pezzi – ha evidenziato – e non vede significativi investimenti strutturali, le condizioni di lavoro dei medici sono drammatiche, il Pronto soccorso sconta carenze importanti e i posti letto diminuiscono progressivamente. Non si può continuare a mettere la polvere sotto al tappeto e far finta di niente: la realtà è che il sistema sanitario vibonese è saltato. Occorre, di conseguenza, aprire la vertenza “sanità vibonese” e una mobilitazione complessiva del territorio per questa battaglia di civiltà e per l’affermazione del diritto alla salute. Da parte nostra continueremo ad incalzare il presidente Occhiuto e non indietreggeremo di un millimetro chiedendo meno annunci, meno post sui social e più fatti concreti».

«Da consiglieri regionali – ha concluso Lo Schiavo – non faremo cadere l’attenzione su questa emergenza né accetteremo l’idea che bisogna rassegnarsi perché le cose non possono cambiare».

Raffaele Mammoliti ha rimarcato come «la crisi della sanità la pagano in primis operatori e cittadini. Le persone più fragili, quelle che vengono alloggiate alla meno peggio su barelle e carrozzine sgarrupate, o i sanitari che sono oggetto di aggressioni e rischi».

«Non possiamo accettare l’atteggiamento soporifero del management aziendale: bisogna agire, fare scelte – ha continuato – utilizzare le risorse che oggi ci sono. Mentre sulla realizzazione del nuovo ospedale si addensano nubi che non fanno presagire nulla di buono, non bisogna dimenticare lo Jazzolino che non può restare in quelle condizioni: lì sono previsti interventi per 20 milioni di euro e non si capisce perché questi non vengano realizzati. Rispetto alla drammaticità della situazione servirebbe un gruppo di lavoro h24 che affronti tutti gli aspetti di una problematica che riguarda tutti i cittadini».

«Per questo faccio appello alla sensibilità di ordini professionali, organizzazioni sindacali, conferenza dei sindaci – ha concluso – affinché vi sia un sussulto collettivo che chieda interventi mirati e faccia in modo che il management si adoperi per intervenire. Noi attiveremo una forte iniziativa affinché ci possa essere una spinta e una sollecitazione positiva per fare in modo che i cittadini vibonesi possano avere una risposta sanitaria adeguata ai loro bisogni». (rvv)

Lo Schiavo: Sanità Vibonese situazione che richiede sforzi straordinari

I consiglieri regionali Antonio Lo SchiavoRaffaele Mammoliti sono intervenuti durante la seduta della III Commissione Sanità, presieduta da Pasqualina Straface, in cui si è discusso delle numerose problematiche che interessano la sanità pubblica nel territorio vibonese.

Per il consigliere Lo Schiavo «la vicenda della costruzione del nuovo ospedale di Vibo Valentia è inquietante ed emblematica dei ritardi del nostro territorio. Un’opera attesa da oltre un ventennio il cui iter è stato caratterizzato da ritardi, sequestri e vicende giudiziarie, finanche da problematiche di natura idrogeologica. C’è, tra i cittadini, una grande sfiducia in merito alla realizzazione dell’opera e io auspico che ci sia, da parte dell’Asp e della Regione, maggiore chiarezza e trasparenza sui tempi di realizzazione e che s’informi la cittadinanza sull’avanzamento dei lavori tramite una pagina web dedicata».

«Nelle more di tutto ciò, l’ospedale Jazzolino versa in condizioni molto critiche con il Pronto soccorso, in particolare – ha spiegato – oggetto di grandi criticità e anche di aggressioni ai danni di medici che non hanno più la serenità per svolgere la propria funzione. Poi, non va dimenticata la questione delle Liste d’attesa, aspetto che tocca drammaticamente la vita delle persone e che non può più essere sottovalutato».

«Lo stato d’emergenza della sanità vibonese – ha sottolineato quindi Lo Schiavo – non può essere affrontato alla stregua di altri casi, perché qui le problematiche sono molto più gravi che altrove e richiedono un intervento straordinario da parte della politica, cui non è più concesso il gioco dello scaricabile. Il diritto alla salute è il primo presidio democratico dei nostri territori e come tale deve essere garantito». (rrc)

Sanità nel Vibonese, Lo Schiavo chiede degli interventi per sanare le carenze

Il consigliere regionale di De Magistris PresidenteAntonio Lo Schiavo, ha presentato una interrogazione a risposta scritta al commissario ad acta Roberto Occhiuto, chiedendo quali sono gli interventi in programma per sanare le carenze.

«Quali interventi immediati si intendono mettere in atto per ripristinare condizioni lavorative adeguate ai medici dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia; quali azioni urgenti si intendono adottare per un reclutamento straordinario di medici da destinare al pronto soccorso e agli altri reparti dell’ospedale di Vibo Valentia che soffrono particolari condizioni di carenza d’organico – si legge nell’interrogazione – quali interventi sono in programma per rafforzare sul piano infrastrutturale e della dotazione d’organico, le strutture sanitarie di Serra San Bruno, Soriano, Nicotera e Tropea; se ritiene (il presidente Occhiuto) che verranno rispettati i tempi previsti da contratto in relazione alla costruzione del nuovo presidio ospedaliero di Vibo Valentia o se l’opera potrebbe subire ulteriori ritardi».

«Una protesta figlia dell’esasperazione, che – ha precisato Lo Schiavo – è solo l’ultima eclatante rappresentazione dello stato precario in cui versa la sanità a Vibo Valentia e che si ripercuote in maniera diretta sulla garanzia del diritto alla salute dei cittadini. A soffrire particolarmente di tale situazione sono evidentemente i medici in servizio che si trovano in grande difficoltà a causa di condizioni sempre più incerte e precarie, dovute all’esiguità dei numeri del personale e alle conseguenti estenuanti turnazioni. Sulla sanità in Calabria si continuano a sentire annunci e proclami; si assiste a soluzioni tampone che non possono bastare a sanare decenni di mala gestio del settore».

«Al contempo, però – ha aggiunto – la congiuntura storica che vede concentrarsi nelle mani dei vertici regionali ogni potere in materia sanitaria, impone di mettere in atto processi e soluzioni che possano incidere realmente sui problemi e sulle carenze, garantendo migliori condizioni lavorative per gli operatori e salvaguardando il diritto alla salute dei cittadini che da troppo tempo sono costretti a subire ritardi e inefficienze».

Quindi Lo Schiavo annota: «Per quanto riguarda la città e la provincia di Vibo Valentia, l’iter, ormai decennale, della realizzazione del nuovo ospedale non deve distrarre dall’urgente necessità di interventi e misure destinate a garantire il buon funzionamento dell’ospedale cittadino e dei presidi sanitari periferici (quali Serra San Bruno, Tropea, Soriano e Nicotera), punto di riferimento per un bacino di decine di migliaia di cittadini. Al contempo si lavori per assicurare al personale medico le giuste condizioni per esercitare la propria missione. Il presidente Occhiuto, cui mi sono pubblicamente rivolto nell’immediatezza della protesta dei medici del pronto soccorso – ha concluso Lo Schiavo –, non sottovaluti tale situazione ma dia le risposte a lungo attese da utenti e operatori». (rvv)