I sindacati incontrano il Commissario Longo per caso Sant’Anna Hospital: Risposte per nulla soddisfacenti

L’incontro dei sindacati con il Commissario ad acta alla Sanità, Guido Longo e il direttore generale del Dipartimento per la Salute, Francesco Bevere, per discutere sul caso del Sant’Anna Hospital di Catanzaro, «non ha fornito risposte per nulla soddisfacenti, anzi, ci lascia ancora più dubbi di quelli che avevamo quando siamo entrati, soprattutto in merito al futuro della clinica che rischia di non riaprire mai più».

Un incontro, quello avvenuto a Catanzaro, che per il segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese, il segretario della Fp Cgil, Franco Grillo, Luigi Veraldi della segreteria regionale della Cgil, Luigi Tallarico della Cisl Fp Magna Grecia e Francesco Maltese della Uil Fpl Catanzaro, «lascia molti dubbi».

I sindacati, infatti, chiedevano un celere intervento per tutelare i livelli occupazionali e, nello stesso tempo, il diritto alla cura per centinaia di pazienti in attesa di interventi, controlli e visite specialistiche ma, l’incontro con la struttura commissariale, ha lasciato molti dubbi.

«In particolare – hanno spiegato – il commissario Longo ha ribadito che, dopo la relazione dell’Organismo Tecnicamente Accreditante che invia la relazione all’Asp, per il successivo parere che viene restituito alla Regione, restano delle prescrizioni da soddisfare prima del rinnovo dell’accreditamento. E che, soprattutto, in merito alla richiesta di procedere con un commissariamento pubblico come accaduto in altre cliniche nel paese, la struttura commissariale ritiene sia il caso di aspettare l’esito del ricorso al Tar presentato dal Consiglio d’amministrazione della clinica in merito ai ritardi accumulati nel rinnovo, che hanno portato alla crisi finanziaria e alla sospensione delle attività».

Una situazione straordinaria, quella del Sant’Anna Hospital, che meriterebbe delle risposte fuori dal comune, ma «che non arrivano nei tempi celeri che abbiamo sollecitato. La clinica rischia di perdere le professionalità che l’hanno fatta diventare una eccellenza calabrese riconosciuta in tutto il Paese perché, quando saranno avviare le procedure di cassa integrazione per 240 dipendenti, i chirurghi che non hanno diritto agli ammortizzatori, non resteranno con le mani in mano ad aspettare mesi prima della risoluzione positiva della vertenza».

«Il dubbio più grande che ci attanaglia – hanno detto Scalese, Grillo, Veraldi, Tallarico e Maltese – è proprio quello relativo ad una precisa volontà di indirizzare i pazienti ad altre strutture, che siano in grado di sopperire le prestazioni garantire dal Sant’Anna per riempire quello spazio. Perdere questa eccellenza cardiologia sarebbe un enorme danno dal punto di vista occupazionale, perché la Calabria non può perdere nemmeno un posto di lavoro, e quindi economico-sociale, oltre che sanitario, perché sarebbe un duro colpo al sistema regionale messo già a dura prova da dieci anni di commissariamento».

L’Unione Sindacale di Base, invece, ha riferito che dopo la riunione dei capi gruppo con la Usb, il Consiglio comunale ha adottato una delibera di indirizzo contro la chiusura ed il mancato accreditamento del Sant’Anna Hospital.

«Atto politico – ha commentato la Usb – per “dire” ai commissari regionali e dell’Asp di Catanzaro, che la città non si può permettere di perdere 300 posti di lavoro, così come nessuno permetterà di rinunciare a perdere il diritto alle cure cardiologiche fornite dal S. Anna Hospital». 

Il sindacato, poi, ha parlato dell’incontro con la struttura commissariale: «riunione cominciata con un arroccamento del commissario – cui crediamo pure informato male – sul mancato accreditamento, sulle mancate richieste da parte dell’azienda già dal 2017. Fermo restando che l’Asp, pur in mancanza di richieste, ha pagato lo stesso le attività del S. Anna Hospital, solo 24 dicembre 2020, si sono accorti che mancava la richiesta di accreditamento! Cosa per altro smontata al commissario con una serie di Pec inviate e mai corrisposte».

«Con ampia trasparenza – ha detto il sindacato – come Usb abbiamo messo in mostra prima il dato occupazionale della città, ed i dati che il S. Anna Hospital ha accumulato nel solo anno 2020 con tutte le limitazioni Covid – 47% di tutti gli interventi regionali al cuore. Abbiamo avvalorato la necessità dell’accreditamento alla luce della sentenza del giudice di Catanzaro con la nomina di un consiglio di amministrazione con l’indirizzo di prosecuzione delle attività, in attesa della conclusione delle indagini a cui l’azienda è sottoposta che per quanto ci riguarda: chi ha responsabilità paga. Non certo il personale». 

«Del quasi completamento – ha proseguito il sindacato – delle prescrizioni richieste al S. Anna Hospital (si presuppone che se l’Asp chiede adeguamenti è implicito il proseguo e giammai lo stesso giorno la chiusura.) Dopo due ore di discussione, il commissario è apparso molto più convinto della necessità dell’accreditamento anche per riportare i Lea a parametri elevati nella regione, ha chiesto altro po’ di tempo per verificare anche quanto abbiamo proposto come Usb, di un traghettamento temporaneo fino a completamento delle attività giudiziarie per come è avvenuto in altri posti d ‘Italia».

Il sindacato, infine, ha chiesto al commissario Longo se i lavoratori del Sant’Anna continueranno a lavorare, ricevendo come risposta che il commissario sta «lavorando per la riapertura appena l’OTA l’organo tecnico di controllo attesta l’esecuzione delle prestazioni predispongo l’accreditamento».

Usb, quindi, ha riferito che «per il momento restiamo fiduciosi in una ripresa dell’operatività del S. Anna Hospital, le attività finora messe in campo hanno dato i primi risultati». (rcz)

La Commissione Sanità del Consiglio regionale si riunisce per la vertenza del Sant’Anna Hospital di Catanzaro

È stata convocata, per domani mattina, la Commissione Sanità di Palazzo Campanella per discutere della vertenza del Sant’Anna Hospital di Catanzaro.

Alla seduta, convocata dal presidente Sinibaldo Esposito, sono stati invitati a partecipare il commissario ad acta Guido Longo per l’attuazione del Piano di Rientro del Settore sanitario della Regione Calabria, i componenti della Commissione Prefettizia dell’Asp di Catanzaro, dott.ssa Luisa Latella, dott.ssa Franca Tancredi e il dott. Salvatore Gullì, il dirigente del Dipartimento Tutela della Salute, Politiche Sanitarie, Francesco Bevere, e il presidente del Cda del Sant’Anna Hospital, Giovanni Parisi.

Una riunione, dunque, che « si carica di aspettative per il Sant’Anna Hospital. Medici, dipendenti, pazienti con il fiato sospeso in attesa di conoscere quali decisioni incideranno, e in che modo, sul destino di una realtà importante nel contesto sanitario regionale, in prima linea sul fronte delle malattie cardiovascolari» ha dichiarato Libero Notarangelo, consigliere regionale del PD e vicepresidente della Commissione Sanità.

«Le audizioni di domani –ha aggiunto – non possono avere la presunzione di portare a risoluzione ogni criticità “collezionata” nel corso degli anni in termini di ritardo per l’accreditamento della struttura, di responsabilità burocratica che ha creato il vulnus documentale e quindi al blocco delle attività determinato dall’Asp alla vigilia di Natale».

«Di certo – ha proseguito – far sedere al tavolo tutti gli attori di una vicenda che rischia di concludersi nel peggiore dei modi, a danno dei pazienti affetti da patologie cardiologiche, rappresenta comunque un fatto positivo in termini di prospettive. Ad oggi, abbiamo letto di confronti istituzionali del tutto parziali: non basta avviare il dialogo tra Regione, Asp, commissario ad acta alla Sanità e sindaco della città di Catanzaro. Se la proprietà della clinica rappresentata dal Consiglio d’amministrazione guidato da Gianni Parisi, documenta carte alla mano di un carteggio con l’Asp lungo mesi, in cui le sollecitazioni relative all’accreditamento restano senza risposta, è necessario un faccia a faccia franco e costruttivo tra la commissione prefettizia alla guida dell’Azienda di Catanzaro e il CdA».

«Se il prefetto Latella – ha detto ancora il consigliere regionale – avanza dubbi sull’adeguamento della clinica alle prescrizioni richieste, e soprattutto resta cauta sull’evolversi della situazione perché non può prescindere dalla inchiesta giudiziaria che ha interessato il precedente management, le perplessità devono essere sul tavolo con ogni possibile motivazione e chiarimento. Del resto, in ogni conferenza stampa e intervento, compresa la conference call con tutti i parlamentari di sabato scorso il CdA ha sottolineato che “ci sono un’indagine e delle ipotesi di reato non ripetibili perché il reparto sotto inchiesta è sospeso. Se Villa Sant’Anna ha sbagliato insieme a chi ha sbagliato pagherà per quel per cui è chiamata a rispondere’”. Ma, senza un confronto franco e diretto, che parta dal presupposto che gli interlocutori non sono nemici da sfidarsi ma le diverse parti chiamate a portare a sintesi le difficoltà e le contraddizioni per garantire il diritto di cura e il diritto al lavoro di trecento persone, non si va da nessuna parte».

«Anzi – ha spiegato – si viaggia dritti verso un fallimento sociale che porterà alla dispersione delle preziose professionalità cresciute al Sant’Anna Hospital, e all’incremento delle liste d’attesa e della migrazione sanitaria a danno dei pazienti che non potranno più curarsi».

«Allora – ha concluso Notarangelo – l’auspicio per la riunione di domani è che quanti sono stati invitati affrontino il confronto con spirito costruttivo con l’intento comune di arrivare alla migliore delle soluzioni possibili nell’interesse di tutti, nel rispetto delle regole, della legalità e nella massima trasparenza».

All’ordine del giorno, poi, è in programma anche un’audizione in merito all’attività del Centro Regionale di Farmacovigilanza. (rrc)