Al via il Scilla Jazz Festival

Prende il via oggi, a Scilla, a Piazza San Rocco, la settima edizione del Scilla Jazz Festival, realizzato grazie al contributo della Città Metropolitana di Reggio Calabria ed al sostegno del Comune di Scilla e del Conservatorio Cilea di Reggio e la direzione artistica di Francesco Barillà.

Questa sera, alle 21.30, ad aprire la kermesse sarà il Conservatorio di Musica “Francesco Cilea” di Reggio Calabria. A seguire, alle 22.30, il concerto dei Lan.

I maestri Luca Aquino alla tromba, Aldo Vigorito al contrabbasso e Natalino Marchetti alla fisarmonica come in una rete informatica locale, il trio LAN fa della connessione tra i suoi elementi il suo tratto caratteristico. Il comune sentire attraverso la melodia, la libertà del ritmo, svincolato dalla regolarità della percussione, e le sonorità accattivanti, sono i tratti peculiari di questa nuovissima formazione nata anche sotto l’impulso dello SJF. Oltre a musiche originali dei tre componenti, il trio rilegge anche dei brani tratti dal repertorio internazionale, jazzistico e non solo. Il trio LAN diventa così un agile organico che dalla tradizione popolare, tromba, fisarmonica e contrabbasso, si spinge in territori più sperimentali, con differenti impasti sonori, grazie anche ad un mirato uso dell’elettronica, sempre messa a servizio della musica.

«Il nostro desiderio – spiega il direttore artistico della rassegna Francesco Barillà – è portare avanti iniziative culturali in maniera trasversale facendo incontrare i giovani talenti con i grandi maestri». (rrc)

SCILLA (RC) – Grande successo per lo Scilla Jazz Festival

Si è chiusa con successo la sesta edizione dello Scilla Jazz Festival, con la direzione artistica di Francesco Barillà.

A concludere la rassegna, due straordinari momenti musicali che si sono avvicendati sul palco la sera dell’11 agosto e hanno conquistato un pubblico che non ha lasciato Piazza San Rocco, gremita fino al termine delle esibizioni ben oltre la mezzanotte.

«Siamo giunti anche quest’anno alla conclusione del nostro viaggio musicale e artistico – ha detto Barillà – grazie al sostegno dell’Amministrazione comunale di Scilla nella veste del sindaco Ciccone e dell’assessora Gattuso. Grazie a loro oggi lo Scilla Jazz Festival è diventato una realtà continuativa della città e un punto di riferimento culturale.  Speriamo di continuare a lavorare negli anni a venire per portare i più importanti nomi del mondo del jazz qui da noi, ma l’aspirazione dello SJF è anche quella di fungere da volano di sviluppo per il territorio e da riflettore per le tante eccellenze che provengono da questi luoghi».

«Proprio per questo – ha concluso – stasera abbiamo scelto di portare sul palco Nicola Sergio, partito da Galatro dopo aver studiato a Reggio e oggi artista di fama internazionale.  Ma spazio alla Calabria anche nel concerto di apertura con il giovane talento del trio Correale, Freno, Morabito e il loro promettente progetto che stasera avrà il generoso pubblico dello SJF da conquistare».

L’ultimo appuntamento con lo SJF entra nel vivo con la presentazione in anteprima del nuovo album di Nicola Sergio, dal titolo “Flamants Roses”, i cui brani sono stati ascoltati per primi proprio dagli spettatori della rassegna scillese. Un album costruito intorno a una metafora: l’immagine dei fenicotteri rosa in cui l’artista identifica tutti coloro che si battono per i propri sogni.

Il pianoforte di Nicola Sergio e il flauto del coreano Ujin Ko ammaliano gli spettatori trasportandoli in un viaggio che procede dalla Costa degli dèi sino all’antica Rhegion e raccontato magistralmente da Sergio, il quale ha introdotto i brani di volta in volta con affascinanti descrizioni: «Nella Grecia Antica la musica era qualcosa di diverso rispetto ad oggi – spiega il musicista – perché non aveva lo stesso modo di fruizione ed era legata al teatro o alla poesia. Questa sera proporremo dei brani che mi sono stati commissionati dall’associazione reggina Archigramma. Tempo fa sono stati scoperti dei papiri greci risalenti al V secolo a.C. che con grande perizia sono stati decodificati dall’università di Oxford e l’associazione di Reggio, innamorata della propria terra, mi ha chiesto di riarrangiarne i brani. Mi sono ritrovato a ricostruire la musica da piccoli frammenti e sono nati pezzi come “Nemesys”, “Invocation to a muse” e “Tarantella dell’Antica Grecia” che ascolterete stasera».

I due musicisti hanno eseguito, poi, pezzi provenienti dallo straordinario humus culturale reggino come “Pur dolente son io” del grande compositore Francesco Cilea, passando a una sofisticata reinterpretazione di “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini e arrivando al brano “Scilla”, scritto da Sergio e a cui sono legate una serie di fortunate coincidenze raccontate dall’artista e capaci di generare un vortice di emozioni che dal palco ha coinvolto tutti i presenti.

A sorpresa, poi, sul palco sale per salutare il pubblico dello SJF la grande concertista francese Dona Sévène, un’inattesa presenza che ha portato un’altra grande suggestione in musica.

Durante la serata, spazio anche per i giovani talenti del nostro territorio grazie al concerto di apertura affidato al trio di Roberto Correale, Antonio Freno e Marco Morabito che dopo aver completato gli studi ora stanno muovendo i loro primi passi sulla scena musicale con il progetto “A Simple Day”, un album che vuole descrivere un processo di crescita, in cui si scopre qualcosa di nuovo e l’alternarsi di momenti di tensione e distensione.

Una conclusione in grande stile per una manifestazione che si è ancora una volta distinta per aver osato e proposto valore nel panorama artistico-culturale della regione.

Una riuscita commistione tra arte e musica alla quale il pubblico ha risposto con una partecipazione sentita ed entusiasta, sancendo una continuità con il passato del festival e stabilendo una fiduciosa curiosità per la prossima edizione che non sarà disattesa.
Appuntamento al prossimo anno, quindi, con la VI edizione dello “Scilla Jazz Festival”. (rrc)

SCILLA (RC) – Il concerto di Ada Montellanico

Domani sera, a Scilla, alle 21, a Piazza San Rocco, il concerto Jazz, round and round di Ada MontellanicoAndrea Molinari.

Lo spettacolo è il secondo appuntamento dello Scilla Jazz Festival.

Ada Montellanico è una delle più originali autrici e cantanti della scena del jazz italiano. A lei si attribuisce l’apertura di una nuova strada nell’ambito vocale del jazz nazionale di cui il cuore è proprio la fusione tra questo genere musicale e la lingua italiana.
Artista poliedrica ha portato la sua voce a Cuba e trasformato in musica “La tempesta” di Shakespeare, esplorato l’immagine femminile attraverso il suono e ripercorso la storia musicale di Billie Holiday, ma soprattutto ha ricercato repertori inusuali e originali a cui infondere la sua voce ambrata e carismatica.

Il nuovo progetto di Ada Montellanico nasce dall’incontro con il “suono” a lei caro, già utilizzato con successo in altre incisioni discografiche. Il duo Voce e Chitarra, infatti, ha una lunga tradizione e permette una sperimentazione così ampia che questa formazione può essere considerata una tra le più cangianti e versatili nell’ambito musicale.

Andrea Molinari, giovane musicista ormai appartenente alla schiera delle nuove star nazionali, vanta già importanti collaborazioni oltre ad essere alla guida di una propria formazione.

La chitarra, usata nella più ampia e imprevedibile gamma sonora dà modo ai due musicisti di creare un percorso particolare, che spazia da composizioni originali a brani di Lee Konitz, Carole King, Simon & Garfunkel, Lennon-McCartney e altri della grande tradizione jazzistica.

La voce inconfondibile di Montellanico si fonde così alla poliedricità strumentale e alla

cantabilità di Molinari per dar vita ad appassionate storie musicali. (rrc)

SCILLA (RC) – Si presenta il libro “I Bronzi di Riace” di Daniele Castrizio

Domani sera, a Scilla, a Piazza San Rocco, alle 21.30, è in programma l’incontro e reading con Daniele Castrizio, autore del libro I Bronzi di RiaceStudi e ricerche.

L’evento è il primo appuntamento dello Scilla Jazz Festival, giunto alla sesta edizione, che ha deciso di aprire la kermesse celebrando il 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace.

Il professor Castrizio, docente di numismatica presso l’Università di Messina, da decenni si dedica allo studio dei Bronzi di Riace e su di essi ha elaborato una teoria in merito alla loro creazione e alla loro identità. Ha all’attivo la pubblicazione di numerose opere, sia nel campo della Numismatica che approfondimenti sui Bronzi. L’ultimo volume che ha curato I Bronzi di Riace. Studi e ricerche, edito da Laruffa Editore, vede inoltre la partecipazione dei più importanti studiosi in materia a livello internazionale.

Castrizio proporrà una narrazione dei Bronzi, della loro storia, raccontata in maniera coinvolgente, cercando la complicità del pubblico attraverso la sua trascinante capacità divulgativa. Una prospettiva diversa con cui esplorare questi capolavori, attraverso risvolti nuovi e studi ancora inediti, che oggi concorrono a diventare Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Nella sua breve ma peculiare tradizione lo SJF si è distinto per l’aspirazione ad esaltare la musica attraverso il connubio con altre forme d’arte e di cultura, così quest’anno la rassegna sarà accompagnata dal reading e dall’incontro con l’autore del volume, ma anche dalla mostra d’arte contemporanea internazionale a cura del museo Miit ed Italia Arte, visitabile presso le sale del castello dal 10 al 20 del mese.

Alle 22.30, il concerto Jazz dello Spiritual Trio, con Fabrizio Bosso (tromba), Alberto Marsico (organo) e Alessandro Minetto (batteria). (rrc)

SCILLA (RC) – Presentato lo Scilla Jazz Festival

È stata presentata la sesta edizione dello Scilla Jazz Festival, che animerà il Castello Ruffo e Piazza San Rocco di Scilla dal 6 all’11 agosto.

A introdurre gli eventi sono stati gli interventi del Sindaco di Scilla, Pasqualino Ciccone, dell’assessora alla Cultura, Maria Gattuso, i consiglieri comunali e del Direttore artistico del festival, Francesco Barillà.

La prima serata del 6 agosto vedrà la presenza del grande trombettista Fabrizio Bosso, in un’eccezionale performance tra il jazz e la tradizione spiritual accompagnato dagli altri membri dello “Spiritual Trio” Alberto Marsico all’organo e Alessandro Minetto alla batteria. Un omaggio alla musica nera e un viaggio pieno di emozioni attraverso i brani più significativi dei lavori discografici del trio.

Innovatrice della scena jazzistica italiana, Ada Montellanico salirà sul palco di Piazza San Rocco il 7 agosto, accompagnata da Andrea Molinari alla chitarra in una serata alla ricerca della fusione della lingua italiana con il jazz e l’improvvisazione nel suo “Round and Round”. Mentre l’8 agosto ritorna l’incontro con una tappa del Derive Festival che darà vita a una serata rock dal tono gitano grazie alla Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar.

Nuovi ponti tra il jazz, il folclore, e il tango saranno proposti nelle note di Javier Girotto e Vince Abbracciante Duo nella cornice storica del castello il 10 agosto. Infine, la serata conclusiva dell’11 agosto sarà affidata alle sonorità jazz melodiche del pianista Nicola Sergio e del flautista coreano Ujin Ko, che si esibiranno in improvvisazioni e i brani nati dal loro incontro parigino che fonderanno l’esperienza nazionale con quella internazionale.

Nella sua breve ma peculiare tradizione lo SJF si è distinto per l’aspirazione ad esaltare la musica attraverso il connubio con altre forme d’arte e di cultura, così anche quest’anno la rassegna sarà accompagnata dalla mostra d’arte contemporanea internazionale a cura del museo MIIT ed Italia Arte, visitabile presso le sale del castello dal 10 al 20 del mese; inoltre, la manifestazione ospiterà la presentazione e il reading con l’autore del volume sui Bronzi di Riace, il 6 agosto.

«Sarà un’estate all’insegna del divertimento, in cui abbiamo cercato di allietare il soggiorno dei turisti e i nostri cittadini. – ha spiegato il sindaco Ciccone – Ci saranno numerose occasioni che vanno dalla musica di tutti i generi, alla presentazione di libri importanti, a mostre artistiche. Il 21 ritorna come da tradizione la Festa di San Rocco con i fuochi pirotecnici sulle zattere, ma grande risalto avrà il Festival del Mito e naturalmente lo Scilla Jazz Festival».

«Il nostro festival jazz – ha aggiunto – è un evento ormai storicizzato negli anni e ospiterà nomi importanti. Tutti questi eventi contribuiranno a dare una svolta dal punto di vista culturale e mettere in evidenza la città e la sua grande storia mitologica.»

Il direttore artistico dello SJF, Francesco Barillà ha poi promosso con entusiasmo la manifestazione: «Lo SJF arriva all’anno 6 e quest’anno con delle presenze estremamente importanti. La rassegna è riuscita a diventare attrattore a livello nazionale nel circuito jazz, avendo nel tempo ricevuto grandi riscontri e prestigiose adesioni. I nostri eventi, ci teniamo a sottolineare, sono gratuiti grazie all’impegno dell’amministrazione comunale e ora aspettiamo il pubblico che potrà fruire non solo delle nostre serate di musica ma anche della città in modo nuovo, grazie all’ascensore e alla navetta che libereranno il circuito urbano». (rrc)

Scilla Jazz: la suggestione di una chitarra a 18 corde, il successo meritato di Paolo Angeli

Grande suggestione per il pubblico di Scilla Jazz per l’esibizione di Paolo Angeli, che ha aperto la V edizione dell’ormai affermata rassegna musicale. Il chitarrista e compositore ha portato la sua musica al Castello Ruffo di Scilla per la prima delle serate jazz della V edizione dello “Scilla Jazz Festival” incantando un pubblico rapito dalle straordinarie sonorità proposte dal suo strumento: una chitarra sarda dotata di 18 corde, uno strumento orchestra arricchito di martelletti come nel pianoforte, eliche per la realizzazione di bordoni e melodie assimilabili alla ghironda, suonata in pizzicato, con l’archetto e in funzione rumorista e percussiva.

A introdurre la serata sono state le parole dell’Assessore alla cultura Maria Gattuso che si è detta entusiasta del pubblico presente richiamato da un evento oramai storicizzato per la città di Scilla qual è lo Scilla Jazz Festival. Manifestazione, questa, su cui l’amministrazione comunale intende convergere sempre maggiore attenzione al fine di accogliere artisti con un sempre più ampio respiro internazionale.

Il Direttore Artistico Francesco Barillà ha presentato l’artista Paolo Angeli, con cui si sono aperte le serate al Castello Ruffo, quest’anno, come nelle precedenti edizioni, nella notte di San Lorenzo, data che aggiunge ancor più magia a un luogo che lascia folgorati per le sue ricchezze culturali e le sue meraviglie paesaggistiche. La musica ha completato il quadro artistico di questo “castello delle meraviglie”, come Barillà definisce la fortezza sulla rupe quand’essa vibra di nuove note.

Le note sono quelle di Paolo Angeli, che racconta come questa sia la data più a sud in cui abbia suonato, un mare diverso da quello dei bassi fondali della sua Sardegna, ma che allo stesso modo scandisce il tempo e i limiti della natura imponendo il suo ritmo ai navigatori. Proprio all’esaltazione dello spirito dei naviganti è dedicata la prima parte del concerto.

Il suo viaggio evocativo è poi proseguito tra memorie antiche e sonorità ispirate a luoghi diversi tra loro come la Sardegna, la Spagna e la pampa argentina che si incontrano tra le corde del suo strumento.
Con il suo “Stabat mater” l’artista ha proposto un contenuto spirituale che va al di là della religione, un canto universale che narra della separazione di una madre dal proprio figlio.
L’avventura musicale è proseguita ripercorrendo i 25 anni della sua carriera, dal primo brano composto agli ultimi che rappresentano la parte più attuale della sua poetica.

Il pubblico rapito dalle armonie di Angeli applaude a lungo il chitarrista che ha saputo entusiasmare ognuna delle generazioni presenti al castello con emozione autentica e intensa.

Il prossimo appuntamento con lo Scilla Jazz Festival sarà in Piazza San Rocco con la Rhegium Jazz Orchestra che si esibirà il stasera 12 agosto alle 22,30. Una big band che costituisce una delle più interessanti novità del panorama musicale del territorio e proporrà un repertorio di elevata potenzialità espressiva, che abbraccia un periodo ampio della storia del jazz, che va da Count Basie a Jaco Pastorius, da Duke Ellington a Miles Davis. (rs)

SCILLA (RC) – La mostra “Fimac ’21 Internazionale del Mediterraneo di arte contemporanea”

Fino al 17 agosto, al Castello Ruffo, si può visitare la mostra Fimac ‘21 Festival Internazionale del Mediterraneo di arte contemporanea di Italia Arte, Museo Miit, Associazione Culturale Galleria Folco.

L’esposizione è realizzata in collaborazione con il patrocinio di istituzioni pubbliche e private che organizzano e curano l’evento in collaborazione con l’Associazione Be-Art di Francesco Barillà, lo “Scilla Jazz Festival” e la Città di Scilla, e rientra nell’ambito dello Scilla Jazz Festival, curato dall’Associazione Be-Art con la collaborazione di importanti enti pubblici e privati e divenuto in breve tempo evento internazionale di rilievo assoluto, grazie alla partecipazione di musicisti prestigiosi provenienti dall’Italia e dall’estero. 

All’inaugurazione sono stati presenti il direttore del Miit (Museo Internazionale Italia Arte di arte moderna e contemporanea di Torino), Guido Folco, il sindaco della città di Scilla, Pasqualino Ciccone, l’assessore alla cultura della città di Scilla, Maria Gattuso e il direttore artistico di “Scilla Jazz Festival”, Francesco Barillà.

Alla presenza degli artisti, Barillà, ha introdotto la mostra ponendo l’accento sulla presenza nella fortezza dell’arte contemporanea curata dal direttore Guido Folco che si inserisce in un contesto già ricco grazie alla sezione di architettura e alla personale del maestro vetraio di fama internazionale Vigliaturo, rendendo quello di Scilla un vero e proprio “Castello delle meraviglie”.

La mostra è stata poi presentata proprio da Folco che ha narrato le esperienze molto diverse tra loro dei due artisti intorno ai quali gravitano le altre presenze artistiche dell’esposizione: Federica Bertino e Luciano Bonetti. Due chiavi artistiche diverse legate nel caso di Bonetti a sensazioni emozionali di viaggi e momenti di vita, mentre in quello della Bertino al mare e in particolare a quello di Scilla attraverso un linguaggio estremamente libero ed espressivo.

Altri artisti contemporanei provenienti da tutta Italia ma anche da Cina, Slovenia, Stati Uniti e Messico elaborano tecniche e soggetti differenti con una particolare varietà di supporti: dalle tele alle tavole, dalle carte incollate su lastre di alluminio a lastre di ferro su cui viene mantenuto lo strato di ruggine, e ancora sculture, fotografie, installazioni, assemblaggi polimaterici rendono queste opere, elementi artistici da gustare con attenzione.

Il tema, in linea con il mito omerico di Odisseo, è quello del confine, inteso come la possibilità di scoprire sé stesso e l’altro, nel costante superamento dei propri limiti e soprattutto nel segno di un’arte che si pone come valorizzazione della materia e dell’idea.

Hanno concluso la serata gli interventi dei soggetti istituzionali che hanno sottolineato come l’amministrazione comunale di Scilla sia determinata a proseguire in una direzione di progresso culturale che parta da queste manifestazioni per divenire punto di riferimento internazionale e soprattutto per restituire ai cittadini e ai turisti la possibilità di vivere in pieno il bene comune. (rrc)

Grande successo per l’apertura della V edizione dello “Scilla Jazz Festival”

Si è aperta, con successo, la quinta edizione dello Scilla Jazz Festival, con il concerto di Michele Biondi Trio.

La performance e la verve del gruppo ha entusiasmato il pubblico di Piazza San Rocco con la trascinante personalità del cantante e songwriter, il ritmo incalzante della batteria di Edoardo Vannozzi e l’esperienza di Marco Bachi, storico batterista della Bandabardò.

Un viaggio emozionante tra la musica del Mississippi che si snoda tra le note del country blues e ha regalato agli spettatori brani come “No friends” per coloro che credono di non avere amici o “Joy” che nella costante contraddizione del blues ci invita a godere in pieno delle gioie della vita.

La band ha proposto per il festival anche alcuni brani inediti e ha chiuso la serata con l’entusiasmo del blues vestito di rock and roll che ha lasciato il pubblico entusiasta e pronto per il prossimo evento.

Si continua con il blues che, il 3 agosto, sarà portato sul palco da Vincenzo Tropepe che condurrà nel suo My Own Journey, un’esplorazione nella musica a ritroso nel tempo sino alle origini del blues e nei grandi eventi che hanno punteggiato la storia americana del secolo scorso.
Un treno di musica che attraversa tutte le stagioni del blue passando per il Southern Rock e la Psichedelia degli anni 60/70 per arrivare in Piazza San Rocco alle 22,30.

Questo grande viaggio, ricco di suggestioni tradotte in musica, poesia, aneddoti e altre storie sarà una tortuosa avventura tra il Grand Canyon e la Carolina del Nord, un percorso intrigante che narrerà di una terra piena di contraddizioni ma allo stesso tempo meravigliosa, varia e perché no, anche fantastica.

Il Blues man più blues della Calabria approda allo Sjf. Seguirà una collaborazione tra Sjf e il Derive Festival con Carmine Torchia & Ettore Castagna che suoneranno con chitarre e strumenti etnici popolari, portando il cantautorato italiano ancora una volta in Piazza San Rocco il 5 agosto alle 22. 30. (rrc)

 

SCILLA (RC) – Il reading-concerto del libro “Tredici gol dalla bandierina”

Oggi, a Scilla, alle 18.30, alla piazzetta Spirito Santo, il reading-concerto Tredici gol dalla bandierina di e con Ettore Castagna.

L’evento, organizzato in collaborazione con Derive Festival, chiude l’edizione 2019 dello Scilla Jazz Festival.

Il libro è il secondo romanzo di Castagna, antropologo culturale e musicologo oltre che scrittore, insegnante nella scuola statale e per Università di Bergamo. Nel reading si mescolano racconto e musica, l’autore ripercorrerà l’epoca in cui tutto si discute e si trasforma, in una luce irregolare e travolgente: l’amore, la politica, l’impegno civile e la libertà sessuale. I tredici gol sono quelli veramente segnati dalla bandierina, fra il 1974 e il 1981, ma rappresentano anche la metafora e la parabola della storia di un ragazzo che sogna vita, musica e rivoluzione rivolgendosi alla figura mitica di Massimeddu (Massimo) Palanca, leggendaria ala sinistra del Catanzaro.

Come si legge nella presentazione del libro, edito da Rubettino è «un’immagine inedita e molto contemporanea di un Sud spesso considerato solo periferia. Un racconto agrodolce sulle illusioni e le disillusioni di una generazione nel quale la vita di alcuni compagni di liceo e gli eventi calcistici della loro squadra si fondono in un equilibrio bello e imperfetto. Che non potrà durare».

Un ultimo appuntamento per assaporare, al tramonto, la bellezza della cittadina tirrenica che, ancora una volta, accoglie e abbraccia la splendida mistura tra musica e forme d’arte, in questo caso la letteratura. 

Nelle sale espositive del Castello Ruffo di Scilla fino al 25 agosto prosegue Viaggi. Mostra internazionale tra mito, natura, bellezza. Espongono la brasiliana Izabel Alcolea, l’argentino Daniel Barroso, lo scultore Carlo Bellomonte, Federica Bertino con la sua opera Per te e i suoi delicati e simbolici acquerelli, Luciano Bonetti con la tematica forte dell’ecologia e dell’immigrazione, Milena Buti dalle opere personali e materiche, Anna Canale con le sue visioni astratte, Marinella Carubelli dal classicismo espressionista, Liliana Cavigioli, sintetica e cromatica nei dipinti essenziali, Renata Cuomo che presenta acquerelli e un’opera informale fortemente introspettiva, Curci, la fotografa dei riflessi e dell’acqua Enza De Paolis, il raffinato Giovanni Di Ceglie con i suoi dipinti su lino antico, il noto fotografo Carlo Di Giacomo che elabora linguaggi post industriali e urbani, ‘Aster’ dalla pittura informale e astratta, la colorista Fonachi, Giuliana Maddalena Fusari che coniuga fiber art e tecniche miste su carta e stoffa, Maria Pia Giacomini dalla classicità figurativa.

 Luca Givan, creatore del Virtualismo materico, il giapponese e intarsiatore su legno Koichi Hasegawa, Fabiana Macaluso, giovani pittrice che affronta con mestiere tematiche quali l’immigrazione e la diversità dei popoli, Gabriella Martino, pluripremiata artista italiana, Laurita Mazapan, fotografa e performer spagnola di Madrid, la svizzera Manuella Muerner Marioni, il fotografo e performer Nuuco, Carmela Oggianu ‘Caroggi’ che presenta due opere tra il figurativo e l’impressionismo, Barbara Pecorari con le ‘Sardines’ metafora della vita e del mutamento ecologico, Mariella Pinto e Marenza Pinto, dalla profonda intensità pittorica e simbologia classica, la russa Jessica Gabbai Poliakoff, Maria Elena Ritorto, presente con quattro opere tra figurazione e astrazione, Elena Rizzardi con il suo dipinto materico e ricco di assemblaggi, Adriano Sambri che presenta una selezione di diversi dipinti tratti da grandi capolavori cubisti o di fantasia, il ricercatore dei materiali Antonio Saporito, il fotografo polacco Artur Skorupski, Eleonora Tranfo, che espone un prezioso acquerello su tavola, tecnica difficile e rara e Griscia Tufano, presente con tre opere dal forte impatto cromatico e simbolico. (rrc)

Scilla Jazz Festival, la musica, il mito e la suggestione di un successo annunciato

Stasera chiude Scilla Jazz festival, un’edizione che rimarca la validità della formula ideata dall’Associazione Be Art di Francesco Barillà per un evento che, meritoriamente, ha avuto il giusto sostegno del Comune. Un magnifico evento che merita di entrare nel novero delle più importanti manifestazioni jazzistiche italiane. Complici anche la suggestione di Scilla, il mito e l’ottima musica offerta da grandi esecutori, tra cui Nicola Sergio, originario di Galatro, francese di adozione.

Sicuramente, le note appassionate del pianoforte di Nicola Sergio e del sax di Michel Rosen evocano il mito. E Scilla sembra affacciarsi dalle onde e accostare l’orecchio per sentire la canzone che il pianista  le ha dedicato. È il racconto, ancora una volta, della sua leggenda: quello della ninfa innamorata trasformata in terribile mostro che imperturbabile uccide chi si avvicina alla costa calabrese. È successo al concerto del duo Sergio/Rosen, artisti già compagni di tante avventure in musica che si sono esibiti nello scenario unico per bellezza ed atmosfere nel cortile del Castello Ruffo. Un ritorno non casuale quello di Nicola Sergio.

Per introdurre il concerto, il direttore artistico Barillà ha condiviso con gli spettatori un aneddoto che chiarisce il senso magico e speciale della serata. «Nicola Sergio è stato ospite della prima edizione del festival, mi ha lasciato un disco del quale continuavo ad ascoltare la traccia numero cinque. Lo facevo in macchina, la ascoltavo e riascoltavo a ripetizione. Senza neanche avere letto la copertina. Quando ho rincontrato il maestro mi sono complimentato per quella canzone e lui mi ha confessato il titolo del brano “Scilla”».

Il pubblico comprende immediatamente che ci sono le premesse per una serata di musica indimenticabile. Sergio è un pianista e compositore che ha lasciato la sua terra nel 2008 per vivere nell’oasi francese del jazz, Parigi, ma il cuore e l’anima sono saldamente ancorati alla sua terra d’origine e lo confermano le sue composizioni.

«La lontananza – confessa Sergio agli spettatori ha rafforzato il sentimento di amore per la mia terra». Accanto lui Michael Rosen, gigante dal punto di vista fisico e musicale, originario dello stato di New York, ha studiato alla Berklee School of Music, dove ha vinto una borsa di studio. Dopo un tour nel nostro Paese con pianista Delmar Brown nel 1987, decide di stabilirsi in Italia.  Ha inciso dischi con Enrico Rava, Franco D’Andrea, Roberto Gatto, è stato chiamato per alcuni concerti dell’Orchestra della Scala. Ed ha collaborato con Mina, Celentano, Concato, Rossana Casale, Renato Zero, Giorgia. Rosen e Sergio hanno suonato nel disco “Cilea mon amour”, rivisitazione in stile jazz delle principali arie del compositore Francesco Cilea, registrato nel 2009 con la NauRecords.

Le note di “Un quadro”, aprono il concerto, ispirate da un quadro infernale, unico arredo in una stanza a Parigi nella quale, spiega Sergio, c’erano solo un letto e un pianoforte a coda. E poi “Parfum” e “Il poeta romantico”, composizione dedicata a Enrico Pierannunzi che Nicola Sergio definisce “papà artistico”, segue la vivace “Seven six”. Commuovono per la bellezza e la semplicità gli arrangiamenti puliti di due omaggi alla melodia italiana “Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco e la straordinaria “Almeno tu nell’Universo”, un «Piccolo omaggio ai più grandi cantautori della storia». Poi “Frank Zop” e l’omaggio al matto del villaggio, «un uomo piccolo e bassino che era convinto di essere un grande pugile e che si offriva per insegnarci a boxare». La chicca è “Nemesis”, nata dai frammenti di note recuperate da pergamene dall’università di Oxford, quasi come fossero tracce di dna. Da questi spunti parte la ricerca musicale per creare gli arrangiamenti e che, anticipa il pianista, porterà ad un disco, una produzione reggina per quintetto. E poi cala il silenzio e arriva “Scilla”, composizione del 2003, spiega Sergio, incisa solo nel 2010.

Nicola Sergio e Michael Rosen
Nicola Sergio e Michael Rosen al Castello Ruffo di Scilla

“Scilla” è presentata con encomio e lodi da Rosen che evidenzia «Negli anni ha accumulato produzione musicale ma questo brano lo propongo sempre perché trovo che sia una melodia perfettamente costruita e poi è ispirato da un posto magnifico, quello in cui ci troviamo adesso». Perché “Scilla” è estasi, è la musica che parla senza pronunciare sillabe, è il posto in cui l’anima riesce a toccare, seppur per qualche istante, la felicità. È un oasi che porta via dal materiale e trasporta in una dimensione in cui l’onirico riesce a prender per mano l’ascoltatore.

Una giornata intensa di musica dunque e impregnata di forti emozioni che era iniziata nel tardo pomeriggio con l’esibizione della “Mediterranean Latin Soul Band” con la voce di Carla Andaloro, con i cori di Noemi Rugolino, alla chitarra e tres: Chiara Rinciari, Davide Scopelliti alla tromba e Sebastiano Insana al trombone, Antonio Romeo al piano, al basso Roberto Aricò, Claudio Paci alle percussioni e Michele Misale alla batteria. “Chan chan” di Buena vista social club è il primo piccolo antipasto che apre la pista a salsa, rumba e baciata. «Siamo un’anima che vive e palpita dal Sud America – chiarisce la cantante/portavoce del gruppo affiatato – il nostro cuore batte di questi ritmi». E il pubblico intona prima “Stand by me” e la romantica “Historia de uno amor” e “Guantanamela”. (mp)