Incidenti sul lavoro: una tesi di laurea calabrese ricorda la povera Luana

di MARIACHIARA MONACO – Ilaria Colombraro, originaria di Strongoli, e neolaureata in economia aziendale presso l’Università della Calabria con una tesi incentrata sull’importanza della sicurezza sul posto di lavoro, ha deciso di ricordare la sua giovane cugina, Luana D’Orazio, morta a soli 22 anni a Prato, in un’azienda tessile che l’aveva assunta da soli 2 anni.
Sono passati molti mesi dalla tragedia, ed il suo ricordo è ancora molto vivo, soprattutto nella neodottoressa, “incoronata” proprio dalla madre di Luana, Emma Marrazzo, legata indissolubilmente alla nipote come alla figlia.
Ilaria racconta con voce spezzata: « È stato emozionante che mia zia abbia fatto questo gesto. La storia di Luana ha toccato tutto il paese, ed è giusto che anche a livello universitario di diffonda la cultura della sicurezza ».
Continua poi, parlando del loro forte legame: «Ci sentivamo quasi tutti i giorni, prendevo spesso il pullman, il treno, l’aereo per andare a trovarla ».
Ma la sua, come quella di molte altre vittime, era una morte che si poteva evitare? Questa domanda aleggia indisturbata, nella mente dei familiari della giovane vittima, ed in ognuno di noi. Perché quella di Luana è solo una delle tante “morti bianche”, che apprendiamo ogni giorno quando accendiamo la TV.
Secondo la ricostruzione del perito del Tribunale di Prato, la giovane operaia di origine calabrese, perse la vita mentre lavorava accanto ad un orditoio sprovvisto di rete protettiva, manomesso di proposito dai titolari dell’azienda tessile proprio per favorire una più veloce e proficua produzione.
La ragazza era stata assunta come apprendista da poco più di due anni, e per questo, avrebbe dovuto essere affiancata da un supervisore, che in realtà non è mai esistito.
Luana lascia l’affetto della sua famiglia ed un bambino di sei anni, cresciuto amorevolmente dai nonni e dai numerosi cugini , che quando possono, partono dalla lontana Calabria per recarsi a Prato dal piccolo.
Se è vero che la Costituzione (negli articoli 2, 32 e 41), prevede la tutela della persona umana nella sua integrità psico-fisica, come principio assoluto ai fini della predisposizione di condizioni ambientali sicure e salubri, allora perché nel nostro paese, ogni giorno muoiono almeno due persone sul posto di lavoro?
I dati Inail aggiornati al primo semestre 2022, raccontano di un trend in costante aumento, che probabilmente continuerà a crescere se non si effettuerà un cambio di rotta, proveniente dalle stanze del potere. (mcm)