Strage Via d’Amelio, Cugliari (Cna): Fermate la produzione in memoria della tragedia

Il presidente di Cna Calabria, Giovanni Cugliari, ha invitato tutti gli associati a fermare la produzione per 10 minuti, a partire dalle 16.59, per commemorare l’attentato di stampo mafioso che avvenne il 19 luglio 1992 in Via d’Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta (Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddy Cosina e Claudio Traina.

«Un atto doveroso – ha detto il presidente – in ricordo di queste e di tutte le vittime di attentati di stampo mafioso. Una ferita insanabile per lo Stato e la società civile, che non deve essere dimenticata e necessita di atti, anche simbolici, che manifestino concretamente il bisogno di non dimenticare». (rcz)

Strage di Via d’Amelio, il messaggio di Filippo Mancuso

In occasione del 30esimo anniversario della Strage di Via d’Amelio, il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha voluto rivolgere un pensiero per ricordare Paolo Borsellino e i cinque membri della sua scorta (Agostino Catalano, Claudio Traina, Eddie Walter Cosina, Emanuela Loi e Vincenzo Li Muli.

Ricordarli, per il presidente del Consiglio regionale, «vuol dire far memoria dei valori di un magistrato che pagò con la vita l’impegno per l’affermazione della legalità, ma anche evidenziare la testimonianza di un uomo dello Stato che, insieme all’amico Giovanni Falcone, contribuì a realizzare metodi di contrasto alla mafia che hanno segnato un’epoca e che tutt’oggi rappresentano un modello irrinunciabile».

«Nella ricorrenza della strage di via D’Amelio, l’intero Consiglio regionale della Calabria – ha proseguito – riconosce un tributo di memoria alla grandezza di un magistrato coraggioso, determinato ed indimenticabile».

«Quell’inestimabile esempio di sacrificio, ha restituito agli italiani la consapevolezza che la lotta alle mafie richiede un patto sociale tra Istituzioni e comunità civile – ha concluso –. Anche in Calabria, lo sforzo che la politica deve profondere non deve mai rinunciare alla promozione della cultura della legalità e alla valorizzazione dell’azione educativa nelle scuole, rivolta, in particolare, alle giovani generazioni come antidoto ad ogni forma di violenza e criminalità». (rrc)