Geologi a confronto sul Ponte: Sì, ma valutare prima tutte le variabili

All’Università Mediterranea di Reggio Calabria il Consiglio nazionale dei Geologi si è riunito per discutere degli Aspetti geologici, sismici e normativi delle opere infrastrutturali complesse nell’area dello Stretto di Messina”.

Un vero e proprio confronto scientifico, su cui  tecnici, professionisti, accademici e ricercatori hanno affrontato numerosi temi per cercare di comprendere in che contesto si andrà ad inserire il Ponte sullo Stretto, che è diventato recentemente legge.

Il presidente del Consiglio Nazionale, Arcangelo Francesco Violo, ha ribadito che «il Ponte sia un’opera utile se inserita in un quadro organico di ammodernamento infrastrutturale e anche di risoluzione delle tante problematiche di carattere geologico-ambientale del territorio».

Al Corriere della Calabria, Violo ha spiegato che si tratta «di un’opera complessa, che tra l’altro si inserisce in un territorio, in un’area che è quella dello Stretto di Messina, con particolari caratteristiche geologiche e sappiamo essere un territorio un’area ad elevato rischio sismico. Noi su questo vogliamo fare appunto degli approfondimenti tecnici scevri da ogni pregiudizio politico perché la categoria professionale dei geologi vuole dare proprio il contributo per i necessari aggiornamenti che ci vogliono per ricostruire e usare per la progettazione ingegneristica a modelli geologici, geomorfologici e sismici affidabili. Il ponte sarà sicuramente un’opera infrastrutturale utile, ma dev’essere un’opera di completamento. Sarà utile solo se verranno realizzate tutte le opere infrastrutturali a corredo: pensiamo ad esempio all’alta velocità ferroviaria».

«Bisogna lavorare con un piano pluriennale di interventi – ha ribadito – di mitigazione del rischio idrogeologico che preveda anche attività di tipo strutturale e la necessità che hanno anche queste regioni di un aggiornamento continuo dei piani territoriali, dei piani urbanistici, dei piani di assetto idrogeologico ma anche dei piani di emergenza, perché sappiamo quant’è importante l’informazione dei cittadini per questi eventi, per poter adottare le corrette procedure di autoprotezione».

Durante il suo intervento, il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha ribadito l’importanza strategica del ponte sullo Stretto di Messina nel corridoio Scandinavo – Mediterraneo, che rappresenta un volano per lo sviluppo economico e un’occasione di crescita per la regione siciliana e per il Paese. Un’opera green e di grande valore infrastrutturale.

Concorda con il ministro il Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Massimo Sessa, che ha evidenziato come gli studi e approfondimenti realizzati siano il risultato del contributo che professionisti e universitari hanno inteso offrire per il ‘Messina Type deck’, mostrandosi pronti ad una sfida di tale portata con la solidità della tecnica italiana, che già per il passato ha più volte dimostrato la capacità di realizzare grandi opere come questa.

Il Presidente dal Consiglio Nazionale dei Geologi, Arcangelo Francesco Violo, ed il Presidente del suo Centro Studi, Lorenzo Benedetto, nel ringraziare per gli interventi, hanno garantito che i geologi sono pronti a dare il proprio supporto tecnico per la realizzazione di tale infrastruttura complessa, tenuto conto che il ‘DL Ponte’, nel testo convertito in legge, richiede una particolare attenzione all’aggiornamento della modellazione geologica.

Il ministro della Protezione Civle e delle Politiche del Mare, Nello Musumeci, nel suo intervento durante la seconda giornata di convegno – tenutosi all’Università di Messina – ha ribadito il compito incontestabile di «tenere la politica lontana dalla tecnica e tenere lontana la tecnica dalla politica».

«Abbiamo il dovere di comprendere che il ponte è una struttura che deve essere realizzata, ed è vostro il compito di dirci come realizzarlo», ha detto, sottolineando come «il Ponte renderebbe il Mediterraneo cerniera verso l’Europa».

«L’ambientalismo fondamentalista – ha aggiunto – non è servito all’Italia e non serve. Bisogna mettersi attorno a un tavolo e ragionare. Il ponte – ha ricordato – è sempre stato un obiettivo del Centrodestra, basta con l’ambiguità politica, alternare il sì al no è un metodo politico che non fa bene».

«Nessuno – ha rimarcato – nasconde la complessità dei problemi o dei disagi di cambiare la morfologia dei luoghi, ma se opere analoghe sono state realizzate in altre parti del mondo, credo si possa fare anche da noi».

Il presidente Violo ha ricordato come «il Ponte, per avere davvero una sua utilità, deve essere inserito in un contesto strutturale aggiornato: alta velocità Sa-RC e gli assi siciliani Palermo–Messina–Catania» e ha ribadito la necessità dell’aggiornamento del progetto, «contemplando la valutazione di tutto il contesto geologico».

Carlo Domiglioni, presidente dell’Ingv, dopo una valutazione tecnica, legata alle problematiche dello Stretto, tra cui salinità, temperatura del Tirreno, sismicità dell’area, ha sottolineato come prima della costruzione del Ponte è «necessario ipotizzare le situazioni più estreme, rivedendo il progetto in funzione delle accelerazioni possibili, che prevedono eventi di magnitudo 7.3». (rrm)

Nucera chiede ai candidati di prendere posizione sullo ‘scippo’ di Caronte & Tourist

Giuseppe Nucera, leader del movimento La Calabria che vogliamo, tramite una lettera aperta, ha chiesto ai candidati alla presidenza della Regione Calabria, di prendere posizione in merito e cercare soluzioni in merito allo ‘scippo’ di Caronte&Tourist, la società che svolge attività di traghettamento tra la Calabria e la Sicilia, «applicando in totale serenità dei prezzi assolutamente folli».

«Parliamo – ha spiegato Nucera – di 37 euro per un biglietto di a\r per automobili se si rientra entro 24 ore, di 42 euro se si rientra entro 3 giorni, altrimenti si è costretti a pagare un doppio biglietto arrivando a spendere 80 euro. Per i furgoni e gli automezzi commerciali invece i prezzi arrivano sino a 320 euro. Come ha rilevato Antitrust, è facile comprendere come Caronte & Tourist pratichi prezzi alti e significativamente superiori rispetto a quelli praticati da altri operatori, oltretutto non parametrati rispetto agli ipotizzabili costi di svolgimento del servizio».

«Tale comportamento, infatti – ha aggiunto – è finito sotto la lente d’ingrandimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ci saremmo auspicati in tempi rapidi delle decisioni riguardo questa vera e propria rapina ma tutto purtroppo tace. Quello che lascia stupefatti e amareggia, in particolare durante i mesi estivi, è vedere le navi private prese d’assalto, con migliaia di persone in fila per ore sotto il sole cocente e, allo stesso tempo, le grandi navi dello Stato assenti».

«Al danno – ha proseguito – si aggiunge la beffa: mi riferisco in particolare all’emendamento al ddl di conversione del Fondo complementare al Pnrr presentato da Italia Viva e approvato dall’Aula del Senato. Secondo quanto previsto dall’emendamento verranno stanziati 35 milioni di euro in tre anni per il rinnovo delle flotte navali private che attraversano lo Stretto di Messina: 10 milioni nel 2022, altri 10 nel 2023 e i restanti 15 milioni nel 2024».

«La Calabria che vogliamo’ considera di fondamentale importanza l’approdo di altri operatori sullo Stretto, che offrano servizi analoghi cosi da creare una reale e sana concorrenza di mercato a vantaggio dei cittadini» ha proseguito Nucera, sottolineando come «il nostro Movimento ha già chiesto e continuerà con forza a chiedere un confronto con Antitrust così come con le istituzioni (Governo nazionale e regionale) così da capire in maniera approfondita le motivazioni che impediscono di risolvere questa situazione, divenuta insostenibile».

«In una fase in cui il dibattito sul rilancio del Meridione è più che mai di attualità – ha concluso – non si può pensare ad un concreto sviluppo dell’area dello Stretto se non si offre ai turisti e cittadini la possibilità di scelta tra i servizi di trasporto, il tutto a costi ragionevoli e competitivi rispetto allo scippo legalizzato che si verifica da anni»

Emendamento di IV, Nucera: Una vergogna 35 milioni di euro per rinnovo flotte private dello Stretto

Giuseppe Nucera, presidente del movimento La Calabria che vogliamo, ha criticato duramente l’emendamento presentato da Italia Viva e approvato in Senato, che prevede lo stanziamento, in tre anni, di 35 milioni di euro per il rinnovo delle flotte navali private che attraversano lo Stretto di Messina.

Tale somma, sarà suddivisa in 10 milioni nel 2022, altri 10 nel 2023 e i restanti 15 milioni nel 2024.

«È una vergogna – ha detto Nucera – non ci sono altre parole più adatte da dedicare a questa decisione. Non solo da diversi anni sullo Stretto vige di fatto un regime di monopolio, con la società Caronte & Tourist che applica prezzi indecenti per l’attraversamento, questione sollevata in numerose circostanze dal nostro movimento e per la quale ancora attendiamo con ansia il parere da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato rispetto all’istruttoria avviata».

«Oltre il danno – ha sottolineato Nucera – adesso arriva anche la beffa, con un ulteriore omaggio disposto nei confronti di una società che a questo punto si palesa come assoluta padrona dello Stretto. Siamo davvero la Repubblica delle banane. Il movimento La Calabria che vogliamo, alla datata richiesta di chiarimenti e di decisioni concrete riguardo il regime di monopolio e i prezzi folli applicati da Caronte & Tourist sullo Stretto, aggiunge oggi un urlo di disprezzo e di imbarazzo per quanto disposto dall’emendamento di Italia Viva». 

«Perché – ha proseguito Nucera – al posto dei soliti privilegi che arricchiscono i privati, non vengono ridotte le tariffe nei confronti del camionisti che ogni giorno attraversano lo Stretto? In questo modo si renderebbero le merci maggiormente competitive rispetto ai prodotti che dalla Spagna arrivano a Milano, senza il ‘dazio’ da pagare dello Stretto di Messina. Al peggio non c’è mai fine, si continuano a calpestare con indifferenza i diritti dei cittadini, offrendo complicità e benefici a società private che paiono sempre più come mostri che divorano la libera concorrenza e la trasparenza». 

«Adesso basta – ha concluso – qualcuno deve porre fine a questa indecenza. Quando l’emendamento sarà portato alla Camera, ‘La Calabria che vogliamo’ scriverà una lettera a tutti i deputati, affinché questa vergognosa proposta non venga accettata». (rrc)