Sono 43 le aziende le cui domande saranno finanziate, dalla Regione, con oltre 1 milione e mezzo di euro per l’Ocm Vino. Lo ha reso noto l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, spiegando che «con questa misura promuoviamo modernità, competitività e qualità nel comparto vitivinicolo regionale, sostenendo in particolar modo l’innovazione tecnologica e la sostenibilità economica ed ambientale delle aziende calabresi, al fine di valorizzare maggiormente le produzioni di qualità ed aumentare il loro appeal sui mercati».
La pubblicazione del decreto e della graduatoria provvisoria relativi agli investimenti Ocm vino arriva a meno di un mese dalla pubblicazione della graduatoria definitiva delle domande di sostegno a valere sulla misura “Ristrutturazione e riconversione vigneti”, relativa alla campagna 2021/2022 dell’Ocm vino, per la quale erano invece risultate ammissibili e finanziabili 48 domande, con risorse complessive pari a 1.191.415,78 euro.
I nuovi fondi sono destinati ai produttori e trasformatori di vino ed il contributo erogabile disposto può arrivare fino al 50% della spesa sostenuta, per investimenti materiali e immateriali in impianti di trattamento e in infrastrutture vinicole, nonché in strutture e strumenti di commercializzazione del vino.
Entro quindici giorni dalla pubblicazione degli elenchi regionali sul portale istituzionale www.regione.calabria.it, gli interessati potranno presentare eventuali istanze di riesame delle proprie posizioni esclusivamente a mezzo pec all’indirizzo ocm.agricoltura@pec.regione.calabria.it. (rcz)
Prestigioso riconoscimento per la calabrese Antonella Lombardo, che ha ricevuto il Premio Viticoltrice dell’anno 2021 nella guida Vini d’Italia 2021 del Gambero Rosso.
Ex avvocato, Antonella Lombardo, di Caraffa del Bianco, è tornata nella sua Calabria, dopo il suo interesse per il mondo del vino nato proprio durante la sua attività da avvocato grazie alla frequenza, a vari livelli, di un corso per sommelier si legge nell’articolo firmato da Massimo Lanza su Il Gambero Rosso.
«Messa da parte definitivamente la toga e indossati gli stivali – ha scritto Lanza – Antonella si affida a due agronomi, Stefano Dini e Dario Ceccatelli, con il loro aiuto seleziona tra quelli in vendita, dei vigneti a Bianco, paese dalla tradizione enologica millenaria, e li compra». A farle da consulente, l’enologo toscano Emiliano Falsini.
È a Bianco dove decide di far nascere la sua Azienda Agricola, «nella parte meridionale della Calabria, tra marne argillose calcaree e piccoli vigneti baciati dal sole e sferzati da una piacevole brezza marina, dove gli antichi Greci, nel VIII secolo a.C., portarono con loro la vite», dove coltiva varietà autoctone come il Gaglioppo, il Nerello Mascalese, il Calabrese Nero e il Greco di Bianco.
«Perché fare il vino? – ha risposto nell’intervista a firma di Massimo Lanza – Perché da grande avevo già fatto l’avvocato, tornando in Calabria volevo organizzare in maniera diversa la mia vita e cosa potevo fare altro se non vino? C’altronde sono nata in un paese che si chiama Caraffa del Bianco».
Sempre nell’intervista, la viticoltrice ha spiegato che «tornando a casa ho deciso di investire sulla storia e la tradizione della mia terra», e che «quando ho deciso di mettere su la mia cantina, ho fatto tesoro delle lunghe discussioni fatte con quelli che ancora oggi non oso chiamare colleghi produttori».
Inoltre, Lombardo ha acquisito i diritti di impianto per altri due ettari di collina, ma questa volta a Caraffa del Bianco, «non per ragioni economiche ne sentimentali – ha spiegato al Gambero Rosso – anche se certo mi fa piacere tornare alle mie origini, ma guardando con i miei tecnici ai progetti futuri, come il recupero del mantonico e la produzione di un metodo classico. Per entrambi la scelta più adeguata erano dei vigneti in collina, con più scheletro e una diversa escursione termica, così da avere uve con più acidità che in pianura».
«Il riconoscimento ottenuto – ha concluso Antonella Lombardo – mi inorgoglisce e mi lusinga ed è da stimolo per continuare a credere che, lavorando con passione ed impegno, anche in contesti più “impegnativi” di tanti altri, i sogni si possono avverare».
«La cosa ci inorgoglisce particolarmente – si legge sulla pagina Facebook della Cantina – ancor di più l’essersi riusciti al primo anno di produzione, con un vino bianco, il “pi greco” appunto, realizzato da uve greco di Bianco in purezza, e di averlo fatto in una regione storicamente orientata alla produzione di vini da uve a bacca nera».
«Il nostro personale ringraziamento – prosegue il post – va a tutte le persone che hanno condiviso con noi questo particolarissimo periodo: a chi si è speso quotidianamente in campo e in cantina; a chi ci ha guidato nella conduzione agronomica ed enologica; a chi ha scommesso sulla capacità dei nostri vini di rappresentare dignitosamente un territorio troppo a lungo ai margini delle produzioni che contano, promuovendoli attraverso le proprie attività imprenditoriali; a chi ha condiviso ed appoggiato idealmente e materialmente il progetto, non facendo mai mancare il necessario sostegno, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà; a tutti coloro i quali ci hanno già concesso il privilegio della presenza delle nostre etichette sulle proprie tavole; e a chi ha saputo cogliere la passione e l’impegno che mettiamo nella cura delle vigne e nella realizzazione dei nostri prodotti».
«Brindiamo con tutti Voi – conclude il post – con l’impegno che la costante matematica (pi greco) possa affermarsi anche come costante di qualità nel tempo, per le nostre attuali etichette, e per quelle che, già dai prossimi mesi contribuiranno ad arricchire l’offerta della nostra azienda. Grazie di cuore».
Soddisfatto, il senatore di Italia Viva e membro della Commissione Agricoltura, Ernesto Magorno: «la storia di Antonella Lombardo è la storia di una donna calabrese, di Bianco, che ha scelto di tornare nella propria terra e di scommettere sulle potenzialità del territorio. Una decisione vincente; Antonella Lombardo, infatti, è la viticoltrice dell’anno, prestigioso riconoscimento assegnato dal Gambero Rosso». (zc)
15 dicembre 2018 – Torna oggi l’edizione 2018 di Rosso Calabria, l’evento voluto fortemente da Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria e nato dalla collaborazione tra il Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari ed il Dipartimento Turismo.
Rosso Calabria rappresenta la Calabria bella e buona, la qualità dei prodotti Dop e Igp, espressione unica e irripetibile dei variegati territori calabresi, i vini ricavati dai vitigni autoctoni calabresi, strettamente legati proprio ai luoghi di produzione, alla loro storia e alla loro bellezza. Per l’evento sono stati chiamati a collaborare i Consorzi di Tutela calabresi, le aziende del comparto food, dei settori vitivinicolo ed oleario, ed i Gal, i Gruppi di Azione Locale.
Oltre alle degustazioni, ad arricchire l’evento ci saranno laboratori artistico, archeologia, musica e tradizioni. Novità di quest’anno, l’incontro con i calabresi nelle cinque città capoluogo di Provincia.
Gli eventi, infatti, si svolgeranno, in contemporanea, a Palazzo Arnone di Cosenza, il Complesso Monumentale San Giovanni di Catanzaro, I Giardini di Pitagora di Crotone, il Museo d’Arte Limen a Vibo Valentia, ed il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.
Alle 18.00, in programma in tutte e cinque le location, il convegno dal titolo Dalla Terra nasce il futuro. I primi risultati del PSR Calabria 2014/2020. Si tratta di una sorta di road show del Programma di Sviluppo Rurale della Calabria, finalizzato a comunicare non solo con i beneficiari, ma con la popolazione in generale per evidenziare gli obiettivi centrati nel comparto agroalimentare calabrese grazie all’ausilio delle risorse dei fondi comunitari. Dopo i convegni, è prevista una degustazione di vini e prodotti tipici d’eccellenza che rappresentano il territorio regionale.
Nel corso della manifestazione, inoltre, sarà dato spazio all’artigianato Made in Calabria, con i lavoratori selezionati da Confartigianato Calabria. A Cosenza tessitura tradizionale, a Catanzaro lavorazione del legno, e Arte e Serica, a Crotone artigianato della casa e design, a Vibo Valentia lavorazione dell’argilla, a Reggio Calabria, infine, intreccio del castagno.
Alle ore 20, invece, prenderà il via Festival delle tradizioni calabresi, a cura del Dipartimento Turismo della Regione Calabria. Protagonisti di questa rassegna etnofolk, Cosimo Papandrea e Taranta Nova a Cosenza, Sabatum Quartet e Taranta Live a Catanzaro, Francesca Prestis ed Otello Profazio a Crotone, Mimmo Cavallaro a Vibo Valentia, e Parafonè e gli Hantura a Reggio Calabria.
Infine, ad affiancare il presidente Oliverio, il conduttore televisivo e radiofonico Federico Quaranta, che animerà l’iniziativa, che punta sullo stretto connubio tra agroalimentare d’eccellenza, cultura, tradizioni, bellezze paesaggistiche ed offerta turistica di qualità. (rrm)
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