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Il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi all'Unical per i 50 anni dal primo anno accademico

Il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi all’Unical per i 50 anni dal primo anno accademico

Quest’anno sono 50 anni che all’Università della Calabria si avvia l’anno accademico. Un traguardo importante, che sarà celebrato il 19 settembre – giorno in cui prenderà il via l’anno accademico, alla presenza del premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi.

L’inaugurazione dell’anno accademico prenderà il via alle ore 10 e 30, presso l’Aula magna, ospitata all’interno del Centro congressi “Andreatta” (l’ingresso sarà però consentito solo dalle 9 alle 10). Dopo l’ingresso del corteo dei rettori, ospiti della cerimonia, sarà la musica ad aprire l’incontro, con l’esibizione del quartetto d’archi del Conservatorio di Cosenza.

Alle 11 l’intervento del rettore Nicola Leone, cui seguiranno quelli di Marilena Lovoi, la più giovane dipendente Unical, per il personale tecnico amministrativo e di Elizabeth Doria Rosales, studentessa cubana laureata in Fisica e ora iscritta al corso di Informatica, per gli studenti. Prenderanno poi la parola la presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza e il presidente dell’Anvur, l’Agenzia nazionale per la valutazione dell’università e della ricerca Antonio Uricchio. Chiuderà l’incontro l’attesa lectio magistralis dal titolo Il valore della scienza del professor Giorgio Parisi, insignito nel 2021 del premio Nobel per la Fisica per i suoi studi sui sistemi complessi.

In serata la festa si sposterà al Teatro auditorium dell’Unical, che ospiterà il concerto di Goran Bregovic: un compositore unico, capace di contaminare insieme le sonorità di una fanfara tzigana, le polifonie tradizionali bulgare, una chitarra elettrica e percussioni tradizionali con delle accentuazioni rock. Per questo atteso ritorno in Italia, a distanza di 3 anni dall’ultimo tour, Goran Bregovic sarà accompagnato dalla sua “Wedding and funeral band”, per un concerto che si preannuncia come una grande festa.

L’ateneo, fondato da Beniamino Andreatta, avviava i corsi nell’autunno del 1972. L’università – il suo cuore storico, il Polifunzionale – era ancora un cantiere e le attività didattiche, per quel primo manipolo di pionieri che furono le prime 600 matricole, erano ospitate presso l’Inapli e l’istituto industriale “Monaco” di Cosenza.

Cinquant’anni dopo, l’Università della Calabria è il campus immaginato da Andreatta, al servizio di oltre 25mila studenti. È il più grande d’Italia – con i suoi 200 ettari immersi nel verde – e ospita, insieme ad aule e a 120 laboratori, oltre 2.500 posti letto, 5 mense, due teatri, due cinema, due anfiteatri, il sistema bibliotecario più grande del Sud Italia, l’orto botanico e i musei, un Centro sportivo, il Centro sanitario, un polo d’infanzia, un incubatore di startup innovative, un Polo tecnologico che si sviluppa intorno a una innovativa sorgente a raggi X. Ed è un’università che, dal profondo Sud Italia, non rinuncia alla sua vocazione internazionale e al suo protagonismo oltre i confini nazionali, come testimoniano le oltre 5000 domande di iscrizione da studenti provenienti dall’estero, i tanti progetti vinti, i risultati eccellenti ottenuti in bandi competitivi, le posizioni di rilievo guadagnate dalle classifiche. (rcs)