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A Cosenza successo per il Van Gogh Cafè

A Cosenza successo per il Van Gogh Cafè

Sono stati in oltre 3000 a essere rimasti stregati dal Van Gogh Cafè, l’opera musicale andata in scena al Teatro di Rendano. Un vero e proprio trionfo, tra sold out, applausi e una lunga standing ovation finale che hanno segnato ognuna delle quattro repliche andate in scena.

Il fascino senza tempo di Vincent Van Gogh ha fatto da richiamo ad un’autentica Opera d’Arte, capace di travolgere e finanche commuovere un pubblico di tutte le età, per metà composto da giovani di Istituti scolastici che non hanno voluto perdere un evento davvero eccezionale.

«Bellissimo, ogni oltre aspettativa, affascinante ed emozionante, un vero capolavoro concepito da un autore e regista geniale come Andrea Ortis, che ha dato anche una prova strepitosa e magistrale nel ruolo di attore protagonista», ha affermato il promoter Ruggero Pegna, che lo ha voluto fortemente in Calabria in apertura della 37° edizione di Fatti di Musica, il Festival-Premio del Live d’Autore da lui diretto e organizzato.

L’evento era pure inserito nell’altro suo progetto Opere d’Arte, che propone ogni anno grandi spettacoli legati alla Letteratura o a personaggi storici. Annunciato come un appuntamento imperdibile, ha confermato e, probabilmente, anche superato le attese, strabiliando con una stupefacente fusione di generi un Teatro Rendano gremito in ogni ordine di posti.

Meritatissimo il Premio del Festival come “Migliore Produzione dell’Anno” consegnato a Lara Carissimi, produttrice dell’Opera per la Mic International Company, da Rosaria Succurro, Presidente della Provincia di Cosenza, insieme all’Arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano Giovanni Checchinato, presente alla prima insieme a tutte le massime autorità locali, dal Prefetto Vittoria Ciaramella, al questore Michele Maria Spina.

𝐕𝐚𝐧 𝐆𝐨𝐠𝐡 𝐂𝐚𝐟𝐞́, opera multigenere scritta e diretta da Andrea  Ortis, già firma della “Divina Commedia Opera Musical” e del “Vajont di tutti”, con la consulenza musicale di Gianni Musacchio, ha raccontato momenti della vita del celeberrimo pittore olandese e della sua arte in modo originalissimo, attraverso lettere con il fratello Theo e l’ambientazione in un Cafè Chantant parigino, intuizione artisticamente ingegnosa che ha consentito di mescolare musica, ballo, recitazione, immagini, disegni luce, giochi di grafiche, effetti 3D, in un crescendo emozionale che è arrivato dritto al cuore di tutti.

Bravissimi tutti i componenti del ricco cast, che hanno accompagnato Ortis nel ruolo dell’antiquario  M. Luise Philippe, artefice di una vera performance meritevole dei massimi riconoscimenti del miglior Teatro internazionale: da una carismatica Floriana Monici nei panni dell’affascinante cantante Madame Odille), a tutti gli altri, Chiara Di Loreto (Mademoiselle Aline), Giulio Maroncelli (Luc), Lavinia Scott (Eugenie), Serena Origgi (Vanille), Rebecca Erroi (Juliette), Lucrezia Zizzo (Camille). Impeccabili anche l’ Orchestra dal Vivo diretta dal maestro e chitarrista Antonello Capuano, con Matteo Iannaccio al violino, Angelo Miele al pianoforte, Marco Molino alle percussioni, Lorenzo Mastrogiuseppe al contrabbasso, e il corpo di ballo del coreografo Marco Bebbu. A completare la bellezza di uno spettacolo che ha lasciato il segno, destinato ad un successo mondiale visto anche l’interesse di produzioni straniere, le scenografie di Gabriele Moreschi e le atmosfere luminose e visive di Virginio Levrio.

Spettacolari le proiezioni animate 3Dche hanno avvolto gli spettatori nella “Notte Stellata” o in un “Campo di grano”, in giallo “Girasole” o in lilla “Iris”, immergendoli nella Parigi di metà ‘800, nelle lande desolate del Borinage o nei parchi parigini dell’en plein air, nelle assolate campagne di Arles o tra i vicoli di una formicolante Montmartre. Un’immersione perfettamente riuscita all’interno di paesaggi multimediali e delle atmosfere pittoriche, che ha portato tutti dentro i quadri di Van Gogh, toccandone la filosofia, il costrutto, l’anima, le sue manie e le sue paure, fino ad una conclusione al contempo spettacolare e toccante che ha finanche commosso. Il viaggio nel tempo è stato scandito da tre periodi della sua vita: quello Olandese, culminato con il dipinto “I mangiatori di patate”, quello Parigino e l’ultimo, quello dell’esplosione del colore ad Arles e della sua prematura scomparsa. Ammaliante lo sfondo musicale dei più grandi parolieri e cantanti francesi, tra cui Edith Piaf, Charles Aznavour, Mireille Mathieu, Yves Montand.

Una nota speciale va pure al promoter Ruggero Pegna che, ancora una volta, oltre agli innumerevoli big della musica italiana e internazionale e a grandi produzioni televisive, ha proposto in Calabria un evento di altissimo spessore artistico e culturale, un’altra Opera Moderna imponente e affascinante, forse, come lui stesso ha commentato al termine: «uno degli spettacoli più belli di sempre!». (rcs)