È stato approvato, all’unanimità, l’ordine del giorno presentato in Consiglio regionale dai consiglieri Mimmo Bevacqua e Giuseppe Graziano per chiedere alla Giunta regionale della Calabria di attivarsi in tutte le sedi istituzionali per contrastare la riduzione del numero delle istituzioni scolastiche sui territori.
Il calo demografico subito dal Paese e le difficoltà delle famiglie che vivono nei Comuni più piccoli e mal collegati ai grandi centri rischiano di determinare la desertificazione umana e culturale dei centri montani e periferici.
«Come si evince dai dati riportati nell’ultima legge di bilancio – si spiega nell’ordine del giorno – le nuove disposizioni prefigurano una graduale riduzione di classi e plessi scolastici, soprattutto nei Comuni più piccoli, con particolare incidenza sulle aree interne, già disagiate per la desertificazione dei servizi e, conseguentemente, della popolazione. Imponendo un coefficiente non inferiore a 900 alunni e, a partire dall’anno scolastico 2025/2026, un contingente organico non superiore a quello dell’anno precedente, il calcolo è presto fatto: il numero dei presidi si dimezzerà e, in Calabria, si dovrà provvedere a 140 fusioni».
Una situazione che non potrebbe essere retta dal sistema scolastico regionale già in difficoltà e che avrebbe bisogno di ulteriori investimenti in termini di organici, strutture ed edilizia scolastica.
«La scuola non è un costo – concludono i consiglieri Bevacqua e Graziano – è un presidio dello Stato, è un investimento sul futuro e, prima di tutto, è un diritto». (rrc)