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Biondo (Uil): Il progetto Calderoli va contro ogni richiesta dell’Europa

«Il progetto Calderoli va contro ogni richiesta dell’Europa». È quanto ha dichiarato il segretario generale di Uil Calabria, Santo Biondo, annunciando la partecipazione alla manifestazione di sabato 20 giugno, a Cosenza, per sostenere «le ragioni del No all’autonomia differenziata».

«Scenderemo in piazza – ha detto Biondo – chiamando alla mobilitazione le calabresi ed i calabresi, perché questo progetto, contro il quale siamo scesi in piazza a Catanzaro il 12 dicembre del 2022, non vuole che le tasse pagate dalle calabresi e dai calabresi possano essere utilizzate per far crescere i servizi in Veneto e depotenziare l’offerta degli stessi sul territorio regionale».

La Uil sarà in piazza contro un progetto che va contro le richieste dell’Europa: «Se da una parte, infatti – ha spiegato il sndacalista – Bruxelles chiede al nostro Paese di porre la massima attenzione sui temi della convergenza territoriale e della coesione sociale e invita la politica ed le Istituzioni ad intervenire, per risolversi, sulle problematiche ancora aperte del divario territoriale tra il Sud e il Nord del Paese – divari nelle infrastrutture, sanità, trasporti e scuola solo per fare alcuni esempi – che ogni anno contribuiscono a determinare l’uscita dal Mezzogiorno di circa 130 mila abitanti; dall’altra parte c’è, invece, l’idea di una certa politica e la pretesa incostituzionale di alcune regioni di disporre in autonomia di più competenze e più risorse, andando ad indebolire le regioni più fragili del Paese».

«In questo progetto di autonomia differenziata, su cui punta in modo particolare la Lega – ha proseguito – si continua a non voler discutere della parte della Carta costituzionale, che è di più interesse per le regioni del Sud: perequazione, tassazione locale, definizione, appunto, dei Livelli essenziali delle prestazioni».

«Per questo saremo in piazza a Cosenza sabato prossimo – ha ribadito – per questo sposiamo appieno e rilanciamo l’appello contro l’autonomia differenziata e per l’unità del Paese e ne riconosciamo i punti determinanti: un rinnovato ruolo dello Stato, la revisione del “regionalismo” ed il rafforzamento istituzionale della rete dei Comuni e delle amministrazioni Locali; il rafforzamento e la perequazione della spesa sociale in sanità, nell’istruzione, nei servizi sociali, nelle infrastrutture e per l’ambiente; la difesa ed il rafforzamento dell’istruzione e della scuola pubblica, fondamento della cittadinanza attiva».

«E ancora: il rafforzamento e la difesa della salute (“diritto alle cure” e “diritto alla prevenzione”) come diritto individuale e come interesse collettivo, un adeguato finanziamento del Servizio sanitario nazionale come presidio per condizioni di vita eque e dignitose su tutto il territorio nazionale – ha detto – il potenziamento, la manutenzione e la gestione delle reti infrastrutturali per le comunicazioni (fisiche e digitali) e per la difesa idrogeologica, la cura e la rigenerazione degli ambiti e dei territori degradati».

«E, infine, politiche ad hoc per l’occupazione – ha concluso – per i servizi pubblici, per combattere lo spopolamento e l’abbandono delle Aree Interne e favorire la “restanza” delle comunità rurali». (rcz)