Nel decreto fiscale appena diventato legge è istituito un fondo di 500 milioni in favore delle regioni colpite dagli eventi calamitosi dello scorso ottobre. Lo afferma, in una nota, il deputato Giuseppe d’Ippolito, della commissione Ambiente, che spiega: «Su impulso mio e della collega Elisabetta Barbuto, con altri parlamentari calabresi del Movimento 5stelle avevamo presentato uno specifico ordine del giorno, passato a larga maggioranza, impegnando l’esecutivo ad andare ben oltre la dichiarazione dello stato di calamità naturale e a considerare a fondo le esigenze della Calabria, specie nel Lametino, che i governi precedenti hanno spesso dimenticato e ridotto a pura riserva di voti. Abbiamo rispettato le promesse».
«Le risorse stanziate – prosegue il deputato – serviranno agli interventi necessari di edilizia pubblica, comprese le manutenzioni e la sicurezza, di cura della rete viaria e di contrasto del dissesto idrogeologico, l’eterno irrisolto della Calabria. Entro il 31 gennaio 2019, saranno adottati uno o più decreti del presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con gli organi di competenza, per individuare i criteri di ripartizione, gli importi spettanti e le modalità di utilizzo, di monitoraggio, di rendicontazione e verifica, nonché di recupero e di eventuale riassegnazione delle somme non impiegate».
«Già – ricorda il parlamentare 5stelle – dallo scorso 8 novembre, con delibera del Consiglio dei ministri era stato dichiarato per dodici mesi lo stato di emergenza. Ancora, con ordinanza successiva erano state disposte le prime misure di protezione civile attraverso la nomina a commissari delegati dei presidenti delle regioni interessate e l’intervento diretto delle Province autonome, anche individuando le risorse necessarie, le norme in deroga e l’apertura delle contabilità speciali».
«Restiamo – conclude D’Ippolito – vicini ai cittadini e invitiamo la Regione Calabria a gestire con scienza e coscienza le risorse che riceverà, auspicando che cambi registro in fatto di prevenzione, perché non si ripetano le tragedie e i drammi delle settimane passate». (rp)