IL DOSSIER "COMUNI RICICLONI" DI LEGAMBIENTE HA EVIDENZIATO CHE C'È DISOMOGENEITÀ TERRITORIALE;
Raccolta differenziata

DIFFERENZIATA, CALABRIA RESTA INDIETRO
REGGIO CONTESTA I DATI: SIAMO IN SALITA

di ANTONIETTA MARIA STRATI – La Calabria è rimandata nella raccolta differenziata. La nostra regione, infatti, con i suoi 1.841.300 abitanti e 404 comuni, raggiunge una percentuale del 54,6 %, contro una media nazionale che, ormai, tocca il 65,2%, come da dati Ispra 2022. È il quadro desolante emerso alla sesta edizione dell‘Ecoforum rifiuti Calabria di Legambiente, nel corso del quale è stato presentato il dossier Comuni Ricicloni, presentato in Cittadella regionale.

Dati che, nonostante confermino la crescita della raccolta differenziata in regione con realtà territoriali che stanno progressivamente raggiungendo percentuali molto alte come Soveria Simeri, primo tra i Comuni rifiuti free, con l’88,5 %, seguito da Tiriolo e Frascineto,  «non consentono di raggiungere gli obiettivi, sempre più sfidanti, fissati dalla normativa comunitaria».

In Calabria, i Comuni Rifiuti Free, nei quali oltre all’alta percentuale di raccolta differenziata la produzione annuale pro-capite di secco residuo è inferiore a 75 kg, sono in totale 36 tra i quali, diversi raggiungono punti di eccellenza di oltre l’80% di raccolta differenziata.

Tuttavia, a incidere molto – e in maniera negativa – sono anche i dati analizzati da Arpacal (che recentemente ha diffuso un proprio report sulla raccolta differenziata), in cui è emerso come Reggio e Crotone sono i capoluogo di provincia ad aver registrato i dati peggiori: Reggio, infatti, raggiunge appena il 18,1% (peggiorando ancora la propria performance dell’11% rispetto all’anno precedente), e Crotone il 22%, nonostante l’incremento del 4,4%.

Il capoluogo più virtuoso è Vibo Valentia con il 69,9% (+ 3%) seguito da vicino da Catanzaro con il 69,2% ( -0,8%) e da Cosenza con il 62,4% (+ 0,3%). A livello di territorio provinciale, la più virtuosa è la provincia di Catanzaro con il 65,1% mentre la peggiore è quella di Crotone con il 39%.

Una vera e propria «disomogeneità territoriale», l’ha definita la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta, in cui ci sono dei Comuni Rifiuti free in cui oltre all’alta percentuale di raccolta differenziata, la produzione annuale pro-capite di secco residuo è inferiore a 75 kg, sono in totale 36 tra i quali, diversi raggiungono punti di eccellenza di oltre l’80% di raccolta differenziata» e Comuni in cui, invece, si registrano performance negative come Reggio e Crotone.

«Allo stesso tempo – ha rilevato Parretta – ci sono province nelle quali invece si collocano prevalentemente i Comuni “rifiuti free” che riescono a raggiungere percentuali di raccolta differenziata molto vicine al 65%». Ma, nonostante ciò, non bisogna abbassare la guardia anzi, i dati emersi ribadiscono, ancora una volta, «la necessità di una decisa accelerazione di tutti i processi regionali che possano incrementare percorsi virtuosi nella gestione del ciclo dei rifiuti: dalle attività ed iniziative per ridurre i rifiuti alla fonte, al riuso, al riciclo», ha detto la presidente dell’Associazione.

«Su tutto il territorio regionale, supportando i progetti attraverso percorsi di partecipazione della cittadinanza, occorre, celermente — ha aggiunto – aprire i cantieri dell’economia circolare, costruendo impianti tecnologicamente avanzati per il trattamento, il riciclo e la valorizzazione dei rifiuti. Non smetteremo mai di sottolineare che la Calabria ha bisogno di una visione complessiva guidata dalla consapevolezza che i temi ambientali sono quelli che condizionano il presente, disegneranno il futuro e creeranno economia in grado di sviluppare occupazione di qualità in vari settori».

«L’economia circolare –  ha spiegato la responsabile nazionale Comuni Ricicloni, Laura Brambilla – è una fase importante della transizione ecologica: non dobbiamo limitarci solo alla raccolta differenziata, ma bensì dobbiamo fare in modo che l’intero sistema, che vede coinvolti produttori, cittadini, enti, municipalizzate, impianti di trasformazione in materie prime seconde e il loro successivo mercato, possa funzionare in modo efficace».

«Per questo motivo riteniamo che ogni soggetto coinvolto abbia ancora ampi margini di miglioramento ma, per farlo – ha sottolineato – diventa fondamentale una visione d’insieme per consentire al massimo la circolarità dell’intero processo che oggi purtroppo, in Calabria, è ancora poco performante. Ed è questa la sfida che lanciamo alla Calabria, non possiamo più permetterci dei ritardi e le realtà virtuose protagoniste di questa giornata, dimostrano che si può fare la differenza oltre che la differenziata».

«La gestione dei rifiuti, pur non essendo una competenza diretta degli enti gestori delle aree protette – viene evidenziato – se non viene realizzata in maniera corretta comporta degli effetti negativi per questi territori. Attraverso il progetto “Parchi Rifiuti Free” Legambiente promuove la corretta gestione dei rifiuti e l’accompagnamento dei Comuni delle aree naturali protette che hanno dei tassi di raccolta differenziata ancora troppo bassi».

Inoltre l’associazione, d’intesa con le aree protette, promuove azioni di riduzione e la gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti per garantire una corretta tutela dell’ambiente e del territorio qualificando, al contempo, l’offerta turistica delle strutture e delle località interessate dalle aree protette.

Alla prima sessione dell’Ecoforum, dal titolo “Calabria lavori in corso”, moderato dalla responsabile nazionale Comuni Ricicloni, Laura Brambilla, ha visto la partecipazione di Salvatore Siviglia, dirigente dipartimento ambiente e territorio; Bruno Gualtieri, commissario straordinario dell’autorità rifiuti e risorse idriche Calabria; Michelangelo Iannone, commissario Arpacal; Francesco Sicilia, direttore generale Unirima; Carmine Pagnozzi, direttore generale Biorepack; Fabio Costarella, responsabile area progetti territoriali speciali Conai. Ha concluso i lavori, collegato da remoto, il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani.

La seconda sessione, La Calabria che c’è già, moderata da Emilio Bianco, coordinatore ecoforum regionali Legambiente sono intervenuti: Alessandro Cittadino, direttore tecnico Calabra Maceri e Servizi Spa; Massimo Gelli, presidente “R-accogliere” società cooperativa sociale; Rossana Melito, presidente “Fare eco”; Maria Gramendola, dirigente dell’I.I.S. ITG-ITI di Vibo Valentia.  (ams)