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Domenico Bevacqua

Pd Calabria: Le parole di Mattarella su Mezzogiorno servano per riflettere su autonomia

Il consigliere regionale del Pd Calabria, Mimmo Bevacqua, ha evidenziato come «le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sul Mezzogiorno servano per riflettere e per bloccare l’iter del ddl Calderoli».

Per Bevacqua, infatti, «la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Calabria rappresenta un grande segnale di vicinanza delle Istituzioni alla nostra Regione e alla nostra Comunità».

«Ho preso parte con profondo interesse e emozione alla visita del Presidente Mattarella in Calabria – ha proseguito Bevacqua – e condiviso pienamente il suo intervento, nonché le sue idee specialmente in tema di lavoro e di autonomia differenziata. Mattarella, alla vigilia della Festa del Lavoro, ha insistito sull’importanza dell’occupazione come sinonimo di libertà dell’individuo e lanciato l’ennesimo appello contro lo sfruttamento dei migranti soprattutto in settori come l’agricoltura».

«Di grande rilievo e importanza – ha detto ancora il capogruppo dei dem a palazzo Campanella – le parole che il presidente ha riservato al Sud. ‘Lo sviluppo della Repubblica – ha specificato Mattarella – ha bisogno del rilancio del Mezzogiorno. È appena il caso di sottolineare come una crescita equilibrata e di qualità del Sud d’Italia assicuri grande beneficio all’intero territorio nazionale. E una separazione delle strade tra territori del Nord e territori del Meridione – ha aggiunto – recherebbe gravi danni agli uni e agli altri’».

«Un vero e proprio monito per chi ha la responsabilità del governo –ha spiegato Bevacqua – proprio nel momento in cui in Parlamento si è al rush finale per l’approvazione dell’autonomia differenziata che va nella direzione esattamente contraria rispetto alle idee espresse da Mattarella».

«La speranza è che questo ennesimo appello, che viene dopo il grido d’allarme lanciato appena qualche settimana fa dai Vescovi calabresi – ha concluso – possa far riflettere il governo e stoppare un progetto di riforma che finirebbe soltanto con il dividere il Paese e aumentare le differenze sociali». (rrc)