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La Camera di commercio di Reggio Calabria rende protagonista il bergamotto a Bologna

L’OPINIONE / Giacomo Saccomanno: Incomprensibile battaglia per Dop o l’Igp

di GIACOMO SACCOMANNOAffollatissimo incontro presso la biblioteca Comunale di Brancaleone per spiegare la situazione e per cercare di riprendere il dovuto percorso intrapreso dai produttori di Bergamotto. Però, “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur”: Mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata!

Dalla relazione del presidente del Comitato, Rosario Previtera, è emersa una situazione veramente aberrante: nel momento in cui l’Igp ha ottenuto, nella data del 12.12.2023, l’approvazione del disciplinare da parte del Ministero dell’Agricoltura, si è fatto di tutto per bloccare l’atto finale dell’assemblea e per completare il riconoscimento dell’Igp! E su cosa poi? La presentazione della richiesta Dop da parte del Consorzio di tutela del Bergamotto, presieduto da Ezio Pizzi, che risulta incompleta e senza la documentazione necessaria e, quindi, allo stato, inaccoglibile.

E cosa dire poi dello strano cambio di idea del direttore del dipartimento Agricoltura della Regiona con una semplice lettera che non rispetta i canoni del diritto amministrativo? Ed, ancora, le furvianti ed inveritiere affermazioni che la Dop sarebbe stata approvata in pochi mesi, quando invece bisogna ricominciare tutto da capo e, quindi, necessitano oltre 2 anni! Ed allora? Cui prodest?

Le risposte potrebbero essere tante e, quindi, limitiamo queste a quelle più evidenti: a) il Consorzio, che opera da oltre 20 anni, non ha mai pensato alla Dop per la semplice ragione che ottiene importanti contribuzioni pubbliche e stabilisce il prezzo dell’essenza, obbligando, allo stato, gli agricoltori ad accettare importi che spesso non coprono nemmeno le spese anticipate; b) vi è un mercato dell’essenza che dinnanzi ad una possibile utilizzazione un certo quantitativo, invece smercia partite dieci volte superiore; c) il Comitato ha una rappresentanza univoca e superiore a quella, quasi, inesistente del Consorzio, con oltre 500 associati e più di 800 ettari di bergamotteti nell’area vocata, che comprende più di 50 comuni; d) non è assolutamente vero che la Dop sia migliore dell’Igp e che possa essere riconosciuta in pochi mesi, non essendoci, tra l’altro, nella domanda presentata dal Consorzio la necessaria documentazione e quello che maggiormente colpisce gli studi universitari che avrebbero dovuto supportare il percorso di ricerca basilare per l’approvazione.

Ma non è finita qui! È fondamentale che si raggiunga al più presto il risultato del riconoscimento per evitare che l’importante “nicchia” calabrese possa essere superata da altri territori, che si stanno fortemente attrezzando. Ricordiamo soltanto che con il bergamotto di Reggio Calabria la Francia è riuscita a creare un importante mercato di utilizzazione del frutto realizzando “Bergamote(s) de Nancy Igp”, con zona di produzione che comprende i dipartimenti Meuse, Meurthe et Moselle, Moselle, Vosgi, nella regione Lorena. Si legge nel sito dell’associazione quanto segue: “La Bergamote de Nancy IGP rappresenta uno dei principali impieghi gastronomici dell’essenza di bergamotto, frutto dalle origini antichissime, attualmente coltivato in Italia in una delimitata area geografica della regione Calabria e tutelato dalla denominazione d’origine protetta dal 1999. Il suo potere antisettico e antibatterico fa sì che la Bergamote de Nancy Igp sia apprezzata anche per il suo potere disinfettante”.

Ebbene, concludendo, non si comprendono gli strani interessi -anche se possono intuirsi- di coloro che stanno tentando, in tutti i modi, di bloccare il riconoscimento dell’Igp, ma quello che, invece, si chiede, a gran voce, è di fare chiarezza, specialmente da parte di coloro che dovrebbero essere terzi e avere a base solamente l’interesse dei territori e delle comunità locali che vedono sfumare un sogno, già realizzato in altri territtori.

A questi soggetti la Lega non può che chiedere ampia chiarezza e la verifica delle carte esistenti in modo trasparente e al di fuori di possibili interessi diversi e portati avanti, forse, da lobby, che non hanno nulla a che vedere con chi sacrifica la propria vita sui campi per poter sostenere la propria famiglia. (gs)

[Giacomo Saccomanno è commissario regionale della Lega]