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Bruni (PD): Preoccupa qualità acque marine lungo la costa tirrenica lametina

La consigliera regionale del PD, Amalia Bruni, ha presentato una interrogazione, a risposta immediata, sulla qualità delle acque marine lungo la costa tirrenica, chiedendo al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, «quali azioni intenda mettere in campo per migliorare la qualità delle acque marine nel tratto di costa compreso tra Lamezia Terme, Pizzo Calabro, Falerna e Nocera Terinese».

La dem, infatti, nell’interrogazione ha segnato «un problema critico che sta emergendo lungo la costa tirrenica calabrese, nel tratto compreso tra Lamezia Terme, Pizzo Calabro, Gizzeria, Falerna e Nocera Terinese», in cui numerosi bagnanti e gestori di lidi balneari – si legge nell’interrogazione – hanno ripetutamente segnalato il degrado delle acque marine, manifestato attraverso un colore verde innaturale, la presenza di schiuma in superficie e un cattivo odore. Questi fenomeni compromettono la fruibilità delle spiagge e la salute dei bagnanti, causando preoccupazione tra i residenti e i turisti».

«La qualità delle acque marine – viene ribadito – è un elemento fondamentale per la tutela dell’ambiente, della salute pubblica e per lo sviluppo turistico della regione Calabria. Acque pulite sono essenziali per prevenire malattie e infezioni tra i bagnanti, garantendo un ambiente sicuro e salutare per residenti e turisti – considera la consigliera democrat -. Inoltre, la qualità delle acque incide direttamente sullo sviluppo turistico della regione: un mare pulito e balneabile attira visitatori, sostiene l’economia locale e favorisce la crescita delle attività turistiche e commerciali. La percezione di un ambiente marino inquinato può invece avere effetti devastanti sull’immagine della regione, riducendo l’afflusso turistico e causando danni economici significativi agli operatori del settore».

«L’Arpacal (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria) – ha ricordato – è l’ente deputato al monitoraggio e all’analisi delle acque marine a tutela dei bagnanti, in particolare durante la stagione balneare. È quindi di primaria importanza che l’Arpacal intensifichi i controlli e le analisi per determinare le cause del degrado delle acque e implementi le misure necessarie per risolvere il problema». (rcz)