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Legambiente Calabria: In Calabria dati allarmanti su crisi climatica, ognuno faccia propria parte

Legambiente Calabria: In Calabria dati allarmanti su crisi climatica, ognuno faccia propria parte

Sono allarmanti i dati emersi dal rapporto Valutazione delle anomalie mensili di pioggia e temperatura da gennaio ad agosto 2024 dell’Arpacal: Nella regione, infatti, vi è stato un aumento generale delle temperature rispetto alla media del trentennio 1991-2020. In particolare, le temperature medie dei mesi di febbraio, giugno e luglio hanno superato, in Calabria, di oltre 2°C i valori normali, con i record del mese di luglio e febbraio che hanno segnato +2,43°C e +2,48 °C.

Ma non solo: il confronto delle precipitazioni mensili del 2024 con i dati storici ha rilevato “un diffuso deficit pluviometrico, più marcato sul versante ionico della regione e che rispetto all’anno 2023, sembra assumere carattere di persistenza”. Dalle relative  tabelle si evince, infatti, che a parte il mese di luglio, dove sono state registrate precipitazioni pari al 150% di quelle medie e febbraio dove il dato medio regionale risulta in linea con quello storico, negli altri mesi le precipitazioni risultano molto al di sotto della media storica. L’estate 2024 ha segnato anche temperature in forte aumento per le acque del mare, in particolare il Tirreno, che ha segnato valori oltre i 30 gradi.

«Si tratta di dati molto preoccupanti ha dichiarato la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta – che devono allarmarci, ma soprattutto spingerci a mettere in campo, prima che sia troppo tardi, modalità di limitazione delle cause e di adattamento agli effetti della crisi climatica. Comprendendo, ad esempio, che la siccità in Calabria ed i fenomeni alluvionali che stanno nuovamente interessando in questi giorni l’Emilia – Romagna con migliaia di sfollati ed evacuati, sono due facce della stessa medaglia che generano, entrambe, danni incalcolabili».

«La crisi sta accelerando: i suoi effetti stanno diventando sempre più frequenti ed intensi. Dovrebbe essere evidente a tutti – ha aggiunto – che la decarbonizzazione dell’economia e il rafforzamento del capitale naturale sono fondamentali per la Calabria, per l’Italia e per l’intero Pianeta».

Per questo Legambiente, ribadendo la necessità che ognuno deve fare la propria parte per promuovere azioni per combattere gli effetti del cambiamento climatico, ha annunciato che, a breve, partirà con  le attività del progetto Calabria al centro del Mediterraneo, risultato vincitore del bando della Regione Calabria sull’avviso per il sostegno di progetti di rilevanza locale promossi da Odv, Aps e fondazioni del Terzo settore ai sensi degli articoli 72 e 73 del d.lgs. n. 117/2017, codice del terzo settore e co-finanziato  dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali- che si propone di agire, in maniera prioritaria, sullo sviluppo della cultura del volontariato e della cittadinanza attiva, della legalità e della corresponsabilità, anche attraverso la tutela e la valorizzazione dei beni comuni e dei beni confiscati alla criminalità organizzata, in particolare tra i giovani; sulla promozione di percorsi educativi e formativi sui mutamenti climatici, in particolare nelle scuole; sulla sensibilizzazione delle persone sulla necessità di adottare comportamenti responsabili per contribuire a minimizzare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici sulle comunità naturali e umane; nonché di rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili; sulla promozione e sviluppo dell’economia circolare.

Calabria al Centro del Mediterraneo è un progetto a carattere regionale, che mira a valorizzare il rapporto del territorio calabrese con la sua dimensione costiera ed il mare, attraverso una cultura di salvaguardia ambientale e paesaggistica ed a promuovere una maggiore consapevolezza sui cambiamenti climatici e sui loro effetti, anche al fine di attivare politiche di mitigazione ed adattamento. Il progetto vuole, quindi, sensibilizzare alla corretta gestione delle risorse naturali anche al fine di migliorare gli stili di vita e di consumo, diffondendo nella cittadinanza, e soprattutto tra i giovani, il valore del volontariato per la tutela dell’ambiente e per la lotta ai cambiamenti climatici.

«La Calabria risulta, infatti – ha spiegato Coldiretti – tra le regioni più colpite da eventi climatici estremi e la crisi climatica desta particolare preoccupazione anche per l’incidenza sui sistemi sociali ed ecologici, obbligando ad un’importante presa di coscienza della cittadinanza circa i fenomeni che, da qui al 2050, coinvolgeranno il nostro territorio. Fondamentale sarà, quindi, il coinvolgimento attivo degli enti istituzionali, delle scuole e delle università in cui si avvieranno le attività previste dal progetto, tra cui una mostra itinerante sui cambiamenti climatici, incontri e seminari formativi e viaggi in barca a vela lungo il litorale calabrese organizzati in collaborazione con la Lega Navale di Locri  con l’impiego di imbarcazioni confiscate alla criminalità che coinvolgeranno i giovani in attività di osservazione dei fenomeni di abusivismo edilizio e di erosione costiera». (rcz)