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Tahar Ben Jelloun

Il premio internazionale Rhegium Julii “Città dello Stretto”, A Tahar Ben Jalloun

Fervono i preparativi per la cerimonia di premiazione del 51esimo Premio Rhegium Julii, organizzato dall’omonimo Circolo culturale, presieduto da Pino Bova, che si svolgerà dal 14 al 16 dicembre con una serie di eventi culturali a Reggio Calabria. I premi, invece, saranno consegnati il 15 dicembre prossimo, alle 21.00, al Teatro comunale “Francesco Cilea”, in una serata speciale condotta dalla giornalista Ilda Tripodi.

Tanti i premiati, selezionati dalla giuria presieduta da Corrado Calabrò e composta da Giuseppe Caridi, Gioacchino Criaco, Luca Desiato, Mimmo Gangemi, Dante Maffia, Anna Mallamo, Domenico Nunnari, Giuseppe Rando: a Stefania Auci, il Premio Corrado Alvaro per la narrativa; Ginevra Bompiani il Premio Leonida Repaci per la saggistica; Franco Arminio il Premio Lorenzo Calogero per la poesia; Antonella Orefice il Premio Gaetano Cingari per gli studi meridionalistici.

Il Premio Internazionale “Città dello Stretto”, invece, è stato assegnato allo scrittore magrebino Tahar Ben Jelloun. A Gianfranco Bertone, il Premio per la saggistica scientifica intitolato a Mario La Cava, e a Renè Corona il Premio per la poesia intitolato ad Alba Florio.

Nell’ambito delle manifestazioni organizzate dal Rhegium, il 16 dicembre, nella Sala dei Lampadari di Palazzo Alvaro, sarà conferita la cittadinanza onoraria al poeta Dante Maffia, noto componente della Giuria dei Premi Rhegium Julii ed autore di un libro dedicato alla città dello Stretto dal titolo Ritorno a Reggio (Città del sole edizioni).

«L’edizione 2019 – ha affermato Pino Bova presidente del Rhegium Julii – viene considerata un momento eccezionale perché il Circolo apre una nuova pagina della sua storia cinquantennale rinnovando il patto di rilancio del Mezzogiorno con le Istituzioni, con il mondo della cultura e con la propria comunità. Tante pagine di storia scritte con molti sacrifici hanno avuto oggi un prestigioso riconoscimento dall’Amministrazione comunale e metropolitana: la simbolica attribuzione del San Giorgio 2019 ed un atto deliberativo di grande responsabilità politica e morale che consacra e storicizza l’immenso sforzo compiuto dal Rhegium Julii in questi anni a favore dei giovani e contro ogni forma di banalizzazione della vita. La storia del Rhegium Julii non ha mai avuto connotazioni consumistiche ed effimere, ma si è distinta per qualcosa di più: quasi una nuvola aperta sul cielo della vita con le idee, la passione civile, la spinta all’edificazione culturale e civile che si è alimentata ogni giorno di più con i contributi d’anima e di pensiero dei fondatori e l’entusiasmo delle risorse dei nuovi talenti».

Il Rhegium Julii – è bene sottolinearlo – in 51 anni di vita, grazie alla spinta ed alla generosità di Giuseppe Casile prima, di Mafalda Pollidori e da alcuni anni di Pino Bova, ha saputo coinvolgere personalità straordinarie come Gilda Trisolini, Emilio Argiroffi, Enzo Misefari, Pasquino Crupi, Francesco Fiumara, Ernesto Puzzanghera, Rodolfo Chirico, Nino Freno, Antonietta Maria Corsaro, Lina Gangemi, Elio Stellitano, Rosita Borruto, con le importanti apparizioni di Saverio Strati, Mario La Cava, Mario Labate, Antonio Piromalli e tanti altri amici, giovani e meno giovani, che hanno trascinato tutti con la forza di un fiume in piena. Ed è da quelle occasioni, dal desiderio di accrescere ulteriormente il confronto oltre ogni barriera culturale, ideologica e di pensiero, che nacquero i Premi nazionali Rhegium Julii che hanno registrato la presenza delle più grandi personalità culturali del Paese e del mondo. Basta ricordare i premi nobel Josif Brodskij, Derek Walcott, Toni Morrison, Seamus Heaney, Rita Levi Montalcini e personalità quali: Mario Luzi, Alda Merini, Yves Bonnefoy, Maria Luisa Spaziani Ildefonso Falcones, Ghiannis Ritsos, Adonis e gli incoraggiamenti di Sandro Pertini, Oscar Luigi Scalfaro, Francesco Cossiga, Giorgio Napolitano, le serate dei Caffè letterari, gl‘incontri con l’autore, i Viaggi nell’animai cenacoli, il programma Per amare il libro.

«Oggi – ha detto il Presidente Bova – l’Associazione sembra non fermarsi in più ed ha ripreso la sua corsa con grande slancio. È sempre forte la fede nella cultura, nella creatività, nell’antico sogno che ha fatto nascere la Polis prima, un Paese democratico poi. C’è la coscienza di un servizio non ancora concluso, di una missione da compiere . Sotto i nostri occhi il mondo è sofferente per le insopportabili violenze, diseguaglianze, disumanità ed è essenziale lottare con convinzione per la salvaguardia della bellezza, del pensiero, dell’educazione al dubbio, che restano principi fondamentali per la qualità della nostra vita. Siamo consapevoli che il Rhegium Julii è solo uno strumento ma, come sempre, continuerà a rispondere all’appello. Il Rhegium Julii ci sarà». (mp)


TUTTI I PREMIATI DI QUESTA EDIZIONE

STEFANIA AUCI

Premio Corrado Alvaro per la narrativa con “I leoni di Sicilia”, editore Nord.

Stefania Auci è di origine trapanese e palermitana di adozione. Dopo la laurea ha stabilito un rapporto un rapporto importante con il mondo della letteratura. Ha scritto Florence pubblicato con la casa editrice Baldini & Castoldi. Due anni dopo si è cimentata con un saggio scritto a quattro mani con Francesco Maccani sulla cattiva scuola.

Infine il suo capolavoro del momento “I leoni di Sicilia” un libro diventato subito un best seller negli Stati Uniti, in Germania, In Francia, in Spagna ed in Olanda e pronto per diventare una fiction televisiva.

GINEVRA BOMPIANI

Premio Leonida Repaci per la saggistica per il volume L’altra metà di Dio editore Feltrinelli. Figlia di Valentino Bompiani, per la cui casa editrice ideò la collana di letteratura fantastica “Pesanervi”. Ha trascorso diversi anni a Parigi e a Londra per poi trasferirsi a Roma e nei dintorni di Siena, anche per insegnare per una ventina d’anni letteratura inglese all’Università di Siena. Tra i suoi libri: Le specie del sonno (1975), Spazio narrante (1978), Mondanità (1980), L’incantato (1987, Premio selezione Rapallo-Carige), L’attesa (1988). E, per ragazzi, le fiabe Via terra (1998) e L’amorosa avventura di una pelliccia e di un’armatura (2000), La stazione termale (2012). Come traduttrice ha lavorato su opere di Antonin Artaud, Louis-Ferdinand Céline, Gilles Deleuze, Leonora Carrington, Marguerite Yourcenar, ecc. Ha fondato nel 2002 con Roberta Einaudi (nipote di Giulio Einaudi), la casa editrice nottetempo, con sede a Roma.

FRANCO ARMINIO

Premio Lorenzo Calogero per la poesia con il volume L’infinito senza farci caso –  editore Bompiani. Nato a Bisaccia (AV) nel 1960, è poeta, scrittore, regista, “paesologo”. Collabora con il Corriere della Sera, Il Manifesto, Il Fatto Quotidiano ed è animatore del Blog “Comunità provvisorie”. E’ promotore di numerose battaglie civili. Roberto Saviano ha definito Arminio uno dei poeti più importanti del nostro Paese.

Con Cartoline dai morti ha vinto il premio Stephen Dedalus; con Terracarne ha vinto il Premio Carlo Levi e il premio Volponi. Ha al suo attivo oltre 25 pubblicazioni tra cui il libro per il quale è premiato questa sera L’infinito senza farci caso. Ha fatto importanti esperienze di regista con Un giorno in edicola (2009), Di mestiere faccio il paesologo (2010), Giobbe e Teora (2010) Terramossa (2012)

ANTONELLA OREFICE

Premio Gaetano Cingari per gli studi meridionalistici con il volume Eleonora Pimentel Fonseca. L’eroina della Repubblica napoletana del 1799 – editore Salerno. E’ nata a Napoli nel 1967. Laureata in Filosofi all’Università Federico II di Napoli, si occupa da subito di ricerca storica con approfondimenti sulla Repubblica napoletana del 1799 pubblicando diverse monografie su fatti e protagonisti dell’epoca. Per il notevole contributo reso alla ricerca storica con le opere “La penna e la spada” e “Il pantheon dei martiri del 1799” ha ricevuto il Premio per la ricerca storica e la pubblicazione delle opere dall’Istituto per gli studi filosofici. Altri suoi lavori sono presenti nell’Archivio storico per le Province napoletane, presso l’Archivio per la storia delle donne. Nel 2011, grazie alla Società Napoletana di Storia Patria ha rifondato “Il Nuovo Monitore Napoletano”. Il Sindaco della Città di Napoli le ha conferito recentemente un attesto di benemerenza ed una medaglia riconoscendo il valore del suo impegno culturale.

GIANFRANCO BERTONE

Premio speciale Mario Lacava per la saggistica scientifica con il volume Sospesi tra due infiniti – editore Longanesi. E’ professore ordinario di Fisica Teorica Astroparticellare all’Università di Amsterdam. Dopo una laurea in Fisica Teorica all’Università “La Sapienza” di Roma, e un dottorato presso l’Università di Oxford e l’Istituto di Astrofisica di Parigi, ha svolto attività di ricerca ed insegnamento al Fermi National Accelerator Laboratory di Chicago, all’Università di Zurigo e all’Istituto di Astrofisica di Parigi. Ha contribuito a fondare e coordinato il centro di eccellenza in Fisica della Gravità e delle Astroparticelle dell’università di Amsterdam, ed è oggi direttore del Consorzio Europeo di Fisica Teorica Astroparticellare. Affianca alla ricerca e all’insegnamento un’intensa attività di divulgazione, ed è fondatore e presidente del Premio Cosmos. Ha pubblicato Dietro le Quinte dell’Universo (Carocci – 2018) e Sospesi tra due infiniti (Longanesi – 2019).

RENÈ CORONA

Premio speciale Alba Florio per la poesia con il volume La conta imprecisa – editore Puntoacapo. E’ docente di Lingua e traduzione Francese all’Università di Messina. Ha tradotto diversi poeti italiani e stranieri per la rivista Europe ed ha pubblicato presso l’Amourier la prima traduzione francese delle poesie di Gesualdo Bufalino Le miel amer ed ha curato la prima traduzione del romanzo di Henri Calet L’Italia alla pigra.

E’ autore di due romanzi tra cui l’hèbètude des tendres (Finitude,2012), Sono seguiti la monografia Le singulier pluriel ou “Icare et les èlegiaques” (Paris, Hermann,2016) e le raccolte poetiche MessinElègie (Triages, Tarabuste, 2015), L’èchancrure du quotidien (L’Harmattan, 2017), Compitare nei cortili (puntoacapo, 2019). Ha tradotto dal francese l’opera Francois d’Assise tratta dal romanzo di Joseph Delteil.

TAHAR BEN JELLOUN

Premio internazionale “Città dello Stretto” per l’opera omnia. Tahar Ben Jelloun, poeta, romanziere, giornalista, nato a Fès, in Marocco, nel 1944, vive a Parigi. Autore, finora, di quasi 80 opere, è il romanziere di lingua francese più tradotto al mondo. Negli anni della sua formazione culturale – avvenuta nel paese d’origine – ha frequentato il liceo francese di Tangeri e l’università “Mohammed V” di Rabat, conseguendo la laurea in filosofia, prima della definitiva partenza per la Francia. Anche la carriera di scrittore di Tahar Ben Jelloun inizia nel Marocco, con le collaborazioni a “Souffles”, rivista di letteratura che ha ispirato uno dei movimenti culturali più importanti del Nord-Africa. La sua prima raccolta di testi poetici –  intitolata “Hommes sous linceul de silence” –  è stata pubblicata nel 1971. Con l’arrivo a Parigi, seguiranno poi due fondamentali opere –  “La Plus haute des solitudes” e “La Reclusion solitaire” – con le quali l’autore spiega la condizione degli emigrati magrebini in Francia, affrontando, per la prima volta, il tema fondamentale della sua mediterraneità: la “partenza”, tema che poi ispirerà quasi tutta la sua opera letteraria, a testimonianza del legame inscindibile con la sua profonda radice mediterranea. In Francia Ben Jelloun diventa il romanziere e saggista straniero francofono più conosciuto e di successo, distinguendosi, anche, per l’impegno politico, sociale, e le battaglie contro il razzismo. Suoi temi privilegiati sono –  oltre l’allontanamento dalle origini e la frattura dolorosa che ne deriva – la vita sociale nei paesi arabi, tra sottosviluppo economico, condizione femminile e assenza di diritti e libertà. Esemplari, in tal senso, sono i romanzi L’enfant de sable e La nuit sacrée. Tra le opere – romanzi e saggi –  tradotte in Italia, vanno ricordate – ne citiamo solo alcune –  Creatura di sabbia, L’amicizia, L’ultimo amore è sempre il primo? Il razzismo spiegato a mia figlia. L’estrema solitudine, Il libro del buio, L’hamman, L’amicizia e l’ombra del tradimento, Non capisco il mondo arabo, Partire, La rivoluzione dei gelsomini, Fuoco. Per il profondo messaggio contenuto nel volume Il razzismo spiegato a mia figlia gli è stato conferito dal Segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, il “Global Tolerance Award”. Ben Jelloun ama e conosce l’Italia, in particolare il Sud, a cui ha dedicato il romanzo L’Albergo dei poveri, ambientato a Napoli e il saggio Dove lo Stato –  scritto nel 1991 ma drammaticamente attuale – resoconto di un viaggio nel Sud la cui solitudine evoca l’assenza di uno Stato che con la sua lontananza infligge la pena maggiore ai territori che dimentica, destinandoli ad un eterno oblio che rende queste terre straniere. Potremmo benissimo dire, se lui è d’accordo, che Tahar Ben Jelloun è uno di noi.


IL PROGRAMMA DELLA 51.MA EDIZIONE DEL RHEGIUM JULII

  • Sabato 14 dicembre – ore 10.30.
    I vincitori ed i componenti della Giuria dei Premi Rhegium Julii incontrano gli studenti degli Istituti scolastici superiori e dei Licei (coinvolti Liceo Classico Campanella, Liceo Scientifico Alessandro Volta, Liceo Scientifico Leonardo da Vinci, Istituto superiore economico Raffaele Piria, Istituto Superiore Nostro-Repaci di Villa San Giovanni, Liceo Fermi di Sant’Eufemia d’Aspromonte, Istituto d’istruzione superiore Nicola Pizi di Palmi, e ben 2000 studenti).
  •  Sabato 14 dicembre – ore 18.30 – Palazzo Alvaro Sala Boccioni
    DIETRO LE QUINTE – Conversazioni ed interviste con i vincitori e i componenti della giuria dei Premi Rhegium Julii condotte dalla giornalista Anna Mallamo;
  • Domenica 15 dicembre – ore 21.00 – Teatro comunale “Francesco Cilea”
    Cerimonia di consegna dei Premi Rhegium Julii 2018 e del Premio internazionale Città dello Stretto” Conduce la giornalista Ilda Tripodi.
    I saluti saranno portati dal Presidente del Circolo culturale Rhegium Julii, dal Sindaco della Città metropolitana e dal Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, dal Presidente della Giuria Corrado Calabrò.
    Le conclusioni della serata sono affidate all’Orchestra del teatro “Francesco Cilea” condotta da Alessandro Tirotta.
  • Lunedi 16 dicembre – Campo Calabro – ore 10.30
    Omaggio a Gaetano Cingari:
    Conversazione di Antonella Orefice vincitrice del premio Rhegium Julii per gli studi meridionalistici
    Conduce lo storico Giuseppe Caridi
    I saluti saranno portati dal primo cittadino di campo Calabro Sandro Repaci
  • Lunedi 16 dicembre – ore 10.30 – Palazzo San Giorgio Sala dei Lampadari
    Cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria al poeta Dante Maffia
    Saluti del Sindaco di Reggio Calabria Avv. Giuseppe Falcomatà e del Presidente del Rhegium Julii Dott. Giuseppe Bova
    Prolusione del poeta Marco Onofrio (finalista del premio Rhegium Julii per la poesia)
     

SOSTENITORI DEL PROGETTO

Regione Calabria
Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria
Città metropolitana di Reggio Calabria
Comune di Reggio Calabria
Comune di Campo Calabro
Università Mediterranea
ANMIG Reggio Calabria
Rotary Club Reggio Calabria
Lions Club Host
Lions Club e Magna Grecia

PATROCINIO
Planetario Pytagoras
Panathlon Reggio Calabria
Circolo del Tennis “Rocco Polimeni”
Fondazione “Italo Falcomatà”