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A San Giovanni in Fiore un percorso formativo sulle tecniche di coltivazione per 230 disoccupati

A San Giovanni in Fiore un percorso formativo sulle tecniche di coltivazione per 230 disoccupati

La riqualificazione passa dallo studio delle più innovative tecniche di coltivazione a San Giovanni in Fiore, dove 230 disoccupati stanno imparando tutto ciò che c’è da sapere sull’agricoltura, grazie all’accordo di programma finanziato dalla Regione all’Ats di San Giovanni in Fiore.

L’intuizione dei promotori delle attività di riqualificazione è stata proprio quella di rafforzare l’offerta di tecnici e operatori agricoli specializzati, abbandonando le chimere della possibilità di lavorare nella Pubblica Amministrazione in ambito informatico, proponendo percorsi formativi lontanissimi dalle conoscenze di base dei discenti e dai loro interessi.

Le nuove frontiere offerte dall’agricoltura 4.0 hanno stimolato alcuni docenti a percorrere il periglioso cammino dell’informatica delle cose applicato al settore più antico in assoluto, l’agricoltura.

I docenti esperti, in particolare l’esperto di tecnologie IOT Pietro Costanzo, e il vice presidente della Fondazione Iridea Giorgio Durante, che promuove un percorso di Tecnico superiore per il controllo, la valorizzazione e il marketing delle produzioni agrarie, agroalimentari e agroindustriali, coadiuvati da ottimi tutor, hanno inteso dare da subito una sterzata a quello che sembrava uno dei tanti corsi, finalizzati più a configurarsi come ammortizzatori sociali che come fonte di formazione e informazione sul terreno dell’innovazione.

Il timido e diffidente approccio iniziale è subito diventato entusiasmo degli allievi, incuriositi dal conoscere quale sarà l’agricoltura del futuro, dichiarandosi pronti a sperimentare in proprio alcune tecniche di produzione apprese nel corso delle attività formative.

Coltivazioni idroponiche, solarizzazione, agricoltura di precisione, agricoltura verticale e tanto altro sono stati argomenti che più degli altri hanno catalizzato l’attenzione degli allievi, stupiti anche nell’apprendere che per coltivare gli ortaggi si può fare anche a meno della terra e lo si può fare anche tra le mura domestiche: i termini fertirrigazione, fibra di cocco, perlite e lana di roccia sono diventati termini a loro familiari, pronti tutti a partire con le prime sperimentazioni. (rcs)