;
senato

Abate (Misto): Necessario ristabilire verità su porto di Corigliano Rossano

La senatrice del Misto, Rosa Silvana Abate ha riferito di aver «letto la nota diffusa in queste ore dall’Amministrazione comunale di Corigliano-Rossano, in cui il vicesindaco Claudio Malavolta vorrebbe dare conto del suo presunto impegno in merito al Porto di Schiavonea e, nello specifico, per le strutture destinate all’alaggio e al varo delle barche».

«Per deformazione professionale e cultura – ha aggiunto – rispetto il lavoro altrui e spero sempre che gli altri facciano lo stesso. Siccome, però, il vicesindaco Malavolta ancora una volta sul Porto continua a millantare credito e risultati è giusto che, una volta per tutte, venga ristabilita la verità dei fatti. Malavolta dovrebbe raccontare ai cittadini quale è il suo reale impegno per la struttura e, in particolare, per l’alaggio e il varo. Nella sua nota di ieri sembra che il merito dei risultati raggiunti sul porto e sull’incameramento delle strutture (necessarie per programmarne il reale sviluppo futuro) sia stato tutto suo e della sua amministrazione ma le cose stanno diversamente».

«Basta fare una semplice ricerca tra le varie notizie presenti sul web e sui giornali – ha spiegato – per vedere come l’8 luglio dello scorso anno fui costretta a produrre, addirittura, una richiesta ufficiale di accesso agli atti al Comune di Corigliano-Rossano (che da lui dovrebbe essere amministrato) per ottenere questi famosi documenti che lui cita come se nulla fosse accaduto in precedenza. Una istanza che avevo presentato nei primi mesi del 2020 e che avevo sollecitato a mezzo stampa nel maggio 2020 senza ottenere risposta e per i quali avevo detto esplicitamente al sindaco che ero disposta anche ad accollarmi le spese delle copie fotostatiche per velocizzare la pratica perché altrimenti la Commissione di incameramento non avrebbe potuto procedere nel completamento. Siamo arrivati a questo punto perché il Comune per anni ha negato questi documenti alla Capitaneria di porto e agli altri enti che siedono al tavolo».

«Mesi e mesi di ritardi ingiustificati – ha proseguito – quando ci dovrebbe essere addirittura un vicesindaco delegato al Porto che dovrebbe lavorare ogni giorno incessantemente dalle 8 di mattina alle 8 di sera per risolvere questi ed altri problemi del territorio ma, invece, siamo all’immobilismo più totale. Dopo questi gesti eclatanti la situazione si è smossa e una grande parte dei documenti è arrivata ma il problema è rimasto per i manufatti costruiti nel Porto dalla Lega Navale sezione di Corigliano. E qui veniamo alla questione dell’alaggio e varo, altro argomento dove il sedicente vicesindaco non dice la verità per nascondere il suo immobilismo. Malavolta, infatti, non può sapere che io stessa sono stata lunedì in Capitaneria (prima di salire a Roma per andare al lavoro in Senato) per fare visita al Comandante Francesco Cillo sia per porgli i miei saluti istituzionali visto il suo recente arrivo in città e sia per fare il punto della situazione sul Porto».

«Il vicesindaco, soprattutto, non poteva sapere – ha detto ancora Abate – perché non ne era stata data da me comunicazione, che a reperire l’ultima documentazione necessaria al prosieguo della procedura sono stata proprio io trovandola agli uffici del Genio Civile dislocato presso la Regione Calabria dopo averli chiesti anche alla Lega Navale ma senza avere mai avuto riscontro positivo. Ecco perché pensava di prendersi, ancora una volta, meriti non suoi a cuor leggero sperando di farla franca. Il vicesindaco, piuttosto, dovrebbe spiegare perché invece di schierarsi dalla parte dei pescatori, oggi si schiera al fianco di chi, per anni, ha tenuto bloccato lo sviluppo del porto anche non consegnando la documentazione necessaria per l’incameramento delle strutture dell’alaggio e varo. E a nulla valgono le richieste fatte sottovoce dall’Amministrazione comunale di poter gestire, una volta risolti tutti i problemi, la struttura dell’alaggio e varo».

«Infine, a proposito della sua fantomatica interlocuzione stabilita anche con l’Autorità portuale di Gioia Tauro – ha detto ancora – perché non racconta che nella penultima riunione prima della presentazione degli elaborati della banchina crocieristica, che abbiamo ottenuto insieme all’ammiraglio Andrea Agostinelli dopo tanto lavoro, ha cercato di far saltare il banco volendo inserire per forza un progetto che favorisse i privati e che prevedeva la costruzione di un porticciolo turistico interno che andava a modificare, addirittura, il bacino di evoluzione della struttura di Schiavonea alterandone forma ed ecosistema? Un progetto non praticabile visto che l’Autorità portuale stessa ha più volte specificato che, al momento, sono possibili solo adeguamenti tecnico-funzionali e non modifiche sostanziali alla struttura. Queste sono le “famose” interlocuzioni portate avanti dal delegato alla portualità dell’Amministrazione comunale di Corigliano-Rossano. Una gestione che, come dimostrano i problemi idrici in città di questi giorni, fa acqua da tutti le parti e di cui i cittadini, a ragione, chiedono le dimissioni».

«È di questi grandi ritardi e incapacità amministrative che Malavolta (e Stasi) – ha concluso – dovrebbero prendersi i meriti, non di certo del lavoro altrui. Da parte mia continuerà il grande impegno per mantenere una promessa fatta sin dall’inizio del mio mandato assicurandomi che tutto venga fatto nella piena trasparenza e legalità proprio come sta procedendo la Commissione di incameramento (formata di diritto da Capitaneria di Porto, Autorità Portuale e Genio Civile) e che, anche una volta completata la procedura, l’assegnazione della gestione del tanto agognato sistema di alaggio e varo avvenga secondo quanto previsto dalla normativa vigente». (rp)