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Restarte

ACRI (CS) – Al via “Resta[r]te! il Festival della Restanza e dei Ritorni

Al via oggi, ad Acri, nel Chiostro del Palazzo Sanseverino-Falcone, la prima edizione di Resta[r]te! il Festival della Restanza e dei Ritorni.

Organizzato dall’Associazione HortusAcri, con la direzione creativa e scientifica di Pino Scaglione e di Assunta Viteritti, il Festival s’incentra sul talento acrese, calabrese, mediterraneo, con un ricco e articolato programma di serate che si protraggono fino al 13 agosto.

“Resta[r]te!” è un festival di resilienza, un Laboratorio di sperimentazione di differenti linguaggi, dalla televisione, al teatro, alle letterature, la musica, le arti visive, con una Summer School di Design Resiliente, che si svolge a cavallo del Festival -dal 28 luglio al 6 agosto- e che vede protagonisti giovani allievi e docenti architetti di varia provenienza.

Il Festival non è, non intende essere un episodio effimero, isolato, bensì l’esito di un lavoro avviato da tempo sul territorio acrese, la conclusione, in festa e riflessione cultural-spettacolare, su tante questioni aperte: un riavvio, una continuazione.

Si parte, questa sera, con l’attrice Francesco Ritrovato e il musicista Fabio Maccagnino, immagini di Giacinto Ferraro. Poi, un omaggio del critico d’arte Giuseppe Valentino, al grande pittore Mattia Preti, artista delle fughe e dei ritorni, a seguire poesia e novelle con Cesira Ida Sinibaldi, Anna Maria Algieri, e Vincenzo Rizzuto.

Domani pomeriggio si conclude la Summer School, e si apre una mostra dedicata a Matera, omaggio alla capitale della cultura, in una vetrina di Corso Pertini, riaperta per l’occasione, come stimolo ad un processo di riattivazione dell’intero sistema commerciale. La serata prosegue, dalle 21.00 in poi, sul tema Per salsa ricevuta, storie di pacchi e affetti che viaggiano dal sud verso il nord, dell’antropologo materano Francesco Marano, poi ancora un video del fotografo Luca Chistè, sull’eternità delle montagne dolomitiche, in un confronto a distanza con quelle dell’appennino, e poi un dialogo tra la giovane critica Ofelia Sisca con il grande artista calabrese contemporaneo Alfredo Pirri, la musica del giovanissimo chitarrista Michele De Vincenti, animerà gli intervalli.

Il 7 agosto la proiezione del documentario di Rai5 sulla Sila con l’autrice Lucrezia Lo Bianco, presentata da Giulia Zanfino. A seguire giovani laureati acresi discutono su “restare tornare-partire” con Roberto Saporito, Natalia Altomari, Assunta Viteritti, a cui seguirà un dialogo con l’antropologo Mauro Minervino sulla bellezza perduta, con intervalli musicali di giovani pianisti acresi.

Nella serata dell’8 agosto si parla di impresa, e si celebrano i cento anni dell’Azienda Vuono, con diversi imprenditori acresi, tra i quali Alberto e Pino Ferraro, Maurizio Pavano, Peppino Corina, Elio Serra, con la conduzione di Gianluca Garotto. A seguire la letteratura con Biagio Autieri, Angelo Gaccione, Nicola Iaconetti, e la musica del giovane acrese Emanuele Via con alcuni eccellenti strumentisti.

Il 9 sera è di nuovo la volta della Sila attraverso le appassionanti immagini del libro di Piergiorgio Iannacaro, Sila Luoghi e stagioni con dialoghi guidati da Angelo Vaccaro, reading e musiche. Giorno 11 agosto, la giovane autrice Emilia Bifano racconta la sua interpretazione del talento acrese attraverso la storia, supportata dalla presenza di Giuseppe Abbruzzo che inquadra le vicende nella giusta cornice storica.

Seguono due diverse esperienze sul cibo, con un incredibile documentario dei giornalisti del Corriere della Sera sulla raccolta del pomodoro, e sulla raccolta biologica dell’azienda calabrese Calabria Food, ospiti Arturo Crispino, Nello Serra, con la musica della restanza e dei ritorni a cura di un gruppo di musicisti folk acresi, tra i quali Michele Reale e Pino Coschignano.

Evento a sorpresa, in una delle serate, con Elio e Fabio Curto, padre e figlio che si raccontano tra parole e musica incalzati dal giornalista Piero Cirino.

Il Festival conclude il suo percorso, il 13 agosto, con una serata speciale dedicata alla prima edizione del Premio Giovan Battista Falcone “Sognatori, ribelli audaci”, serata che sarà aperta da un monologo dell’attore acrese Francesco Bifano, sulle debolezze dell’essere umano.

Nella stessa serata, Giuseppe Scaramuzzo, Franca Julia e Giuseppe Cristofaro dialogano sulle matrici storico-culturali della nostra memoria collettiva, con il sindaco di Acri, Pino Capalbo, e gli organizzatori, alla presenza dei discendenti di Falcone.

Il premio, alla sua prima edizione, attribuisce tre prestigiosi riconoscimenti, con tre targhe di design, ai selezionati di quest’anno, i cui nomi sono riservati fino alla sera della premiazione, personalità nazionali-mediterranee, calabresi, acresi, come nello spirito del premio medesimo.

La musica di ricerca sulle tradizioni folcloriche di Massimo Ferrante conclude il Festival. (rcs)