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Addio a Empio Malara, il grande urbanista cosentino

Addio a Empio Malara, il grande urbanista cosentino

Cordoglio in Calabria per la scomparsa di Empio Malara, decano degli architetti italiani. Nato a Cosenza, ma trapiantato a Milano, Malara diede un importante contributo alla città di Rende, con lo sviluppo del Piano Regolatore di cui è stato l’artefice.

«Un precursore della modernità e tra gli antesignani della sostenibilità ambientale applicata all’architettura, ma anche il depositario di una visione delle città estremamente innovativa e al passo con i tempi», lo ha definito il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, esprimendo il suo cordoglio.

«Fine urbanista – ha sottolineato ancora Franz Caruso – Empio Malara ha dato un contributo decisivo allo sviluppo della città di Rende del cui Piano regolatore è stato grande artefice. Formatosi a Milano, non recise mai il legame con la sua terra d’origine che ha fertilizzato con progetti sempre lungimiranti e di portata rivoluzionaria. Le sue teorie sui modelli di città urbanisticamente sostenibili hanno fatto scuola, illuminando il cammino di intere generazioni di architetti».

«Empio Malara – ha aggiunto il primo cittadino – è stato un visionario, nel senso più positivo del termine, qualità che non mancava di trasferire in articoli ed interventi pregni di significato e contenuti e che gli faceva accarezzare, fino alla scorsa estate, l’idea più volte vagheggiata, di una Grande Cosenza in grado di diventare, in un futuro neanche troppo lontano, la capitale della Calabria. Un sogno al quale Empio Malara non metteva limiti, né condizionamenti e che poggiava il suo fondamento su un processo di rigenerazione della Cosenza storica che lui definiva “Alta”».

«E alla Grande Cosenza, che aveva ribattezzato, appunto, città-Capitale – ha proseguito – Malara attribuiva, demandando i collegamenti all’alta velocità, una centralità geografica regionale innegabile e baricentrica, con una potenzialità urbana di gran lunga superiore a tutte le altre città della Calabria. Il suo disegno della Cosenza del futuro non era disgiunto dalla necessità di valorizzare il patrimonio culturale e le bellezze paesaggistiche. E anche sulla realizzazione del nuovo Ospedale, Malara ha dato sostegno alle nostre scelte rafforzandole con il suo autorevole punto di vista».

«Ne sentiremo la mancanza, ma i suoi insegnamenti e le sue intuizioni vanno additati alle nuove generazioni e a chi ha a cuore le sorti delle città», ha concluso.

Cordoglio è stato espresso dall’Amministrazione comunale di Rende, ricordando Malara come «uno dei redattori dello strumento urbanistico di Rende e redattore delle varianti successive fino agli anni ’80. Una figura che ha considerevolmente contribuito al peculiare volto e patrimonio identitario della nostra città. L’indissolubile legame tra la Città di Rende e la tangibile e ben riconoscibile attività professionale espletata dall’architetto Empio Malara a favore della nostra comunità non andrà persa, ma la nostra città ne serberà per sempre memoria».

«Empio Malara, ha inoltre contribuito alla progettazione del Seminario Arcivescovile e Teologico San Carlo Borromeo – ha ricordato l’Amministrazione – del Centro Sociale di Saporito e del Quartiere Europa in qualità di co-progettista nell’epoca a cavallo tra gli anni settanta e ottanta. Malara tratteggiò quello che sarebbe diventato un esempio virtuoso di pianificazione urbana capace di coniugare residenzialità e socialità in perfetta armonia con l’ambiente».

«Un modello che, ancora oggi – conclude la nota – l’amministrazione comunale persegue e che continuerà a seguire». (rrm)