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Salvatore Cristofaro

Addio a Salvatore Cristofaro, imprenditore dell’Acqua Calabria

Cordoglio in Calabria per la scomparsa dell’imprenditore Salvatore Cristofaro, il fondatore dell’acqua minerale Calabria e della popolare bibita calabrese Brasilena. Da Girifalco aveva saputo conquistare un ruolo preminente nell’imprenditoria calabrese, raccogliendo la stima di tutti anche per le sue grandi caratteristiche di umanità e attenzione nei confronti del mondo del lavoro. Un imprenditore lungimirante che ancora ieri, a 96 anni, i suoi concittadini affettuosamente chiamano “Turuzzu da gazzoseria”.


di GIUSY STAROPOLI CALAFATI – È mora. Col sombrero. È Brasilena. E assaggiata la prima volta, non la dimentichi più. La bibita al caffè che è da sempre stata nei frighi di tutte le nonne, in attesa di ospiti a cui essere offerta, perde un pezzo importante delle sua storia.

Muore, a 96 anni, nella sua Girifalco, Salvatore Cristofaro, il padre della mitica gassosa al caffè. La Brasilena. Il liquido scuro in bottiglia, che partendo dalla Calabria ha fatto il giro del mondo.

60 anni di attività, viene evidenziato sulle pagine dedicate alla Brasilena. Il soft drink calabrese a base di caffè e acqua Calabria, prodotto negli stabilimenti di Monte Covello nei pressi di Girifalco in provincia di Catanzaro.

Salvatore Cristofaro è stato, con coraggio e determinazione, un pioniere dell’imprenditoria calabrese. Con spiccata audacia e lungimiranza è riuscito a dare alla ‘sua’ Brasilena una collocazione di spicco e duratura nel tempo. Una bibita identitaria, riconosciutissima in Calabria, e disponibile in tutti i locali calabresi sparsi nel mondo. Un gusto e un piacere, che né le mode, né il trascorre del tempo, hanno modificato o semplicemente intaccato.

Salvatore Cristofaro lascia in eredità alla Calabria la mora più buona di sempre. Per la classicità del gusto del caffè e i brividi dell’acqua gassata. Una miscela tipica che racconta di Calabria, pur essendo riconosciuta Brasilena.

Uno sfiato leggero del tappo, e poi labbra alla bottiglia, e giù tutta d’un fiato. Un elisir di piacere, che non si capisce mai se è più buona nei ricordi, o nella bocca.

Un elogio al gusto e all’identità. All’affermazione e alla capacità di una Calabria che non ha mia smesso di credere nelle sue idee e nella sua forza.

– Un caffè, Salvatore?

– No. Una Brasilena!

Nell’ultimo suo viaggio, senza più il sombrero, la Calabria saluta Salvatore Cristofaro con un’alzata di bottiglia.

Rigorosamente, Brasilena! (gsc)