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A,l via i lavori di restauro del Convento di San Francesco di Roccabernarda

Al via i lavori di restauro del Convento di San Francesco di Roccabernarda

Sono partiti i lavori di restauro del convento di San Francesco di Paola di Roccabernarda. A dare il via ai lavori, il Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Calabria.

Il convento di Roccabernarda in provincia di Crotone fu fondato nel 1539 dal frate Laurentius de Bernalda. Situato su un colle che costituisce la propaggine più occidentale di Monte Fuscaldo, si trova fuori le mura a cinquecento passi dalla città.
Al complesso monumentale vi si arriva da due stradine che dal paese scendono prima verso il vallone e poi risalgono fino alla sommità del colle. Il complesso, ben riconoscibile anche se allo stato di rudere, è formato dalla chiesa a navata unica e dal convento adiacente che si sviluppa attorno ad un chiostro centrale.
Si può ancora ammirare l’imponente facciata della chiesa, il monumentale arco trionfale, la cupola che copre l’abside e gran parte dei muri perimetrali. Sul lato sinistro della chiesa vi è la Cappella del Salvatore, sostanzialmente integra. Diversi locali al piano terra sono ancora provvisti di volte, quali la sacrestia, la stanza dei monaci, la cappella, un tratto del chiostro e altre stanze di recente adibite a frantoio. Notevole una grande cisterna per la raccolta delle acque piovane.
Il Convento fu oggetto, fin dalla sua erezione, di donazioni da parte di benefattori e di devoti, soprattutto del luogo, verso San Francesco di Paola, così in breve tempo crebbe in fabbriche e in ricchezza.
Ciò permise ai frati di esercitare un’intensa attività di compravendita e di impiego del capitale, che attraverso una accorta, ed a volte spregiudicata, attività creditizia porterà il convento ad accumulare in pochi anni cospicui capitali con le relative rendite. Il convento fu soppresso dai Napoleonici e molto probabilmente ha subito gravi danni a causa del terremoto del 1832 che colpì duramente tutta la zona. Alcune tracce materiali lasciano intendere che la chiesa fu restaurata nel 1888, ma da lì a poco fu forse definitivamente abbandonata, probabilmente dopo il terremoto del 1908.
Il complesso è stato negli anni passati oggetto di due interventi di restauro e di una sperimentazione. Col primo intervento di restauro realizzato, si sono messi in sicurezza l’abside, la cupola dell’abside, le mura dell’ex chiesa e si sono resi agibili tutti gli spazi dell’ex della chiesa, non accessibili e fruibili dal 1832. Il secondo intervento ha reso fruibile la parte centrale dell’aula, l’abside e l’ex sacrestia. Con l’attuale finanziamento da parte del Ministero della Cultura sono previsti interventi di consolidamento, restauro e messa in sicurezza della copertura e delle strutture della Cappella e delle pareti dell’ex Chiesa.
La progettazione e la direzione dei lavori è a cura della Soprintendenza Abap per le province di Catanzaro e Crotone. (rkr)