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Anfore nello Stretto

Di fronte alla via Marina di Reggio, un tesoro archeologico da portare a galla

Che lo Stretto di Messina fosse un gigantesco deposito di reperti archeologici di grande valore lo si era sempre sospettato (si pensi alle due teste di bronzo rinvenute a Cannitello), ma adesso è una certezza. Nei giorni scorsi, infatti, nel mare prospiciente la Via Marina, tra il monumento a Vittorio Emanuele e il Lido Comunale, sono state svolte attività di ricerca e documentazione di un giacimento di anfore antiche situate ad una profondità compresa tra i 40 e i 50 metri.

Il giacimento era stato segnalato già nel 2017 alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, da due sub, Demetrio Serranò e Francesco Sesso. Pochi mesi dopo la segnalazione la stessa Soprintendenza aveva richiesto la collaborazione della Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia per una prima valutazione. Durante il primo sopralluogo, avvenuto il 25 maggio 2017, è stata rinvenuta una varietà di reperti, con un’ampia forbice temporale tra il IV sec. a.C. e il V/VI sec. d.C., riferibili a probabili naufragi di più navi che trasportavano anfore e altri manufatti e materiali.

Il giacimento archeologico, allo stato attuale contiene anfore integre, parzialmente integre o frammentate, con reperti non individuati al primo sopralluogo subacqueo. Individuati anche frammenti lignei, porzioni di fasciame, pertinenti ad almeno un relitto. Solo dopo il recupero dei reperti sarà possibile attribuire l’epoca di appartenenza.

L’area è stata “transennata” ed è stata richiesta alla Capitaneria di Porto l’emanazione di Ordinanza Interdittiva dello specchio di acqua interessato alla pesca, ancoraggio attività subacquea e, più in generale, a tutte le attività che possano arrecare danno al sito archeologico sommerso.

Grande apprezzamento è stato espresso dal Salvatore Patamia, Segretario Regionale Mibac per la Calabria, per l’impegno dei sommozzatori dei Carabinieri coordinati dell’archeologa subacquea Alessandra Ghelli e dal maresciallo Domenico De Giorgio del Nucleo CC Subacquei di Messina, coadiuvato da Raffaele Di Pietro,  Cosimo Barnaba,  Biagio Ferrante,  Attilio Milana,  Bruno Messineo, Raffaele Ortu. (mp)

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Posted by ReggioTV on Tuesday, 13 August 2019

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Posted by ReggioTV on Wednesday, 14 August 2019