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Milleproroghe, Occhiuto (FI): Nostro partito ha arricchito decreto importante

Autonomia: Occhiuto (FI), mozione opposizione aprioristica, criticità superabili in commissione

Il senatore di Fi, Mario Occhiuto, ha ricordato che «il disegno di legge presentato dal ministro Calderoli sull’autonomia differenziata, come tutti i disegni di legge, è un testo emendabile».

«In una riforma così complessa – ha spiegato – è inevitabile che ci siano delle criticità ma sarà l’esame della commissione Affari costituzionali a definirne la versione finale. Ci sono emendamenti anche da parte della minoranza, che vengono fuori da riflessioni costruttive e a cui va prestata la giusta attenzione, ma ci sono poi anche comportamenti dilatori o di opposizione aprioristica al progetto che tendono spesso ad inquinare il dibattito e ad ostacolare il percorso della riforma».
«Forza Italia, da partito liberale, rifugge da uno Stato centralista che non sia fortemente ispirato ad un principio di sussidiarietà – ha aggiunto –. Del resto anni di centralismo, fatti di politiche dirigiste e tagli ai trasferimenti agli enti locali, che poi si riversavano anche nei Lep, hanno concorso a creare o ad amplificare il divario e le disuguaglianze in Italia, con danni irreversibili sul territorio. Forza Italia ha proposto dei correttivi a tutela del Sud e delle zone più svantaggiate del Paese, attraverso emendamenti e ordini del giorno che tendono a riequilibrare i livelli di prestazione essenziale tra Nord e Sud e ad attenuare le condizioni di partenza».

«La questione meridionale per noi è una questione nazionale, perché l’Italia non può crescere se non si sviluppa il Mezzogiorno in modo sostenibile – ha proseguito –. Qualunque intesa tra Stato e Regioni non deve pregiudicare l’entità e la proporzionalità delle risorse da destinare a ciascuna regione. Inoltre in un’ottica perequativa abbiamo chiesto anche l’impegno del governo a riequilibrare in prospettiva i Lep che riguardano tutte quelle materie oggi gestite a livello periferico».

«Questa riforma è certamente meno invasiva di quelle che in passato hanno già affidato ai territori l’85% dei servizi – ha concluso – quindi è essenziale prestare attenzione non soltanto alle materie che saranno delegate ma anche a quelle che sono già delegate agli enti territoriali». (rp)