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Badolato capitale d'Europa all'Euro.Soul Festival con la sua Chiesa dell'Immacolata

Badolato capitale d’Europa all’Euro.Soul Festival con la sua Chiesa dell’Immacolata

Nei giorni scorsi Badolato con la sua suggestiva Chiesa dell’Immacolata è stata la Capitale d’Europa, ospitando una tappa dell’Euro.Soul Festival, giunto alla sesta edizione ed organizzato dall’Associazione Jump – Gioventù in riSalto.

La giornata, organizzata in loco con la collaborazione della community turistica “Badolato Slow Village”, ha visto protagonisti circa 40 ospiti europei provenienti da tutta Europa per il progetto Mother ed un gruppo di cittadini internazionali neobadolatesi, abitanti temporanei e/o permanenti del piccolo borgo ionico, ormai riconosciuto come vera e propria “nuova destinazione umana multiculturale”. Ed è proprio in questo contesto internazionale che si è svolto il secondo Forum Socio Economico di Mother, che ha visto la partecipazione attiva di Pietro Curatola (presidente di Jump), Guerino Nisticò (responsabile della comunicazione dell’A.Op.T. “Riviera e Borghi degli Angeli”) e di Erika Gerardini (project manager di Mother Erasmus Project). Ospiti speciali, alcuni cittadini “neo-badolatesi” – Mario, Chris e Rebecca – che hanno raccontato le proprie esperienze di vita e lavoro vissute da “Slow & Smart Workers” in terra di Calabria.

Notevole è stato l’entusiasmo che ha vivacizzato questo evento e tante le vibrazioni positive effetto di un’importante contaminazione di culture diverse. E sono stati diversi, altresì, i momenti ludici e di educazione non formale che hanno animato il progetto e le giornate dell’Euro.Soul Festival (svoltosi tra Satriano, Soverato, Badolato e San Floro da Domenica 8 a Mercoledì 11 Maggio). Momenti più specifici di studio e discussione si sono concentrati su due categorie centrali dei protagonisti di Mother.: Smart Workers e Free Workers Online.

Gli incontri hanno evidenziato tutte le concrete opportunità di lavoro presenti nello scenario locale e interessate dai nuovi trend del lavoro “smart” che, in tutto il Mezzogiorno (assediato da difficoltà economiche storiche), sono state inesorabilmente accelerate dalla pandemia e che, proprio nel Sud Italia ed in Calabria, possono combinarsi anche con lo “slow” della vita mediterranea, con la tradizione, con la ruralità, con la potenziale rivitalizzazione e riabitazione delle aree interne e dei piccoli paesi. 

Infatti, il piccolo borgo di Badolato è stato scelto come location perché da tempo aperto al Mondo e poiché, dopo anni di abbandono e spopolamento ed affrontando anche tante difficoltà economiche, sta vivendo un lento ma interessante processo di “rigenerazione” avviato negli ultimi decenni grazie ad un processo di internazionalizzazione partito circa 35 anni fa (“Badolato paese in vendita” 1986-1987-1988), poi ripreso 25 anni fa (“Badolato paese dell’accoglienza” 1997-1998-1999) ed articolatosi strutturalmente in maniera lenta e graduale negli ultimi 15 anni grazie ad importanti progetti turistici, culturali e socio-economici in cui hanno giocato un ruolo importante anche un gruppo di imprenditori/operatori privati.

Negli ultimi anni, si stanno registrando inoltre importanti arrivi e soggiorni – con formule di vero e proprio turismo residenziale – di tante famiglie e/o di giovani Free Workers Online, chiamati anche “nomadi digitali”, provenienti da ogni angolo d’Europa e del Mondo e che scelgono questa tranquilla e pittoresca destinazione in Calabria, sulla Costa Ionica, per lavorare online nei rispettivi settori professionali e conducendo una vita lenta, tipicamente mediterranea, lontano dallo stress e dai ritmi veloci imposti nelle grandi città ed in territori autentici con comunità storicamente ospitali e vocate alla “filoxenia” (amore per il forestiero). D’altra parte, tutti i partecipanti alla giornata del 10 Maggio a Badolato hanno potuto beneficiare del contatto diretto con i Mother Worker locali, moderni agricoltori ‘intelligenti’ o artigiani che, con la loro intelligenza, volontà e passione, stanno seminando le terre calabresi con idee e progetti imprenditoriali lungimiranti. Si tratta di giovani intraprendenti che meglio sintetizzano l’immagine della “restanza” e di una generazione coraggiosa che rimane nella propria terra, cercando di creare sviluppo nel campo dell’agricoltura, dell’artigianato, del turismo e della filiera agroalimentare.

Queste realtà sono state raccontate attraverso testimonianze concrete e dirette che hanno incuriosito tutti gli ospiti internazionali grazie agli interventi di alcuni nuovi residenti quali Mario (spagnolo) e Chris (svizzero) di “Badolato Permaculture” e di Rebecca (smart worker/nomade digitale proveniente dagli USA), di alcuni ospiti svedesi (proprietari di case nel borgo da circa 15 anni) quali Elisabeth & Dick, Christina & Thomas.

La giornata si è conclusa con una “passeggiata guidata”, partita proprio da una visita interna della Chiesa dell’Immacolata (grazie alla disponibilità del priore Vincenzo Larocca dell’omonima confraternita) e con una cena sociale presso “La Cantinetta” in Piazza Castello, che senza dubbio ha rigenerato i cuori, i palati e le menti dei tanti giovani europei partecipanti al progetto attraverso cibo genuino, confronti interculturali ed emozioni autentiche. (rcz)