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La processione delle Persephoni

BOVA – La processione delle Persephoni

A Bova-Chora, ogni Domenica delle Palme, i bovesi celebrano un rito unico e spettacolare, sconosciuto nel resto della Regione. Un rito che consiste nel portare in processione, fino al santuario di San Leo, principale chiesa di Bova, delle grandi “statue” femminili “scolpite” con foglie di ulivo, (varietà Chianota-Sinopolese).I contadini, intrecciando con maestria e pazienza, foglie di ulivo intorno ad un asse di canna, costruiscono delle figure femminili, le cosìddette pupazze.
Al termine di un laborioso procedimento di assemblaggio, le “figure”, differenziabili per dimensioni in madri e figlie, sono “vestite” cioè, abbellite ed adornate con fantasia con fiori freschi di campo, arricchite ed ingioiellate con frutta fresca e primizie.
Lo spettacolo offerto dalla processione delle “statue” vegetali, nell’attraversare le strette e tortuose vie di Bova, è una elegante e gioiosa sfilata di forme e colori.
Dopo la loro benedizione, le sculture, portate fuori dalla chiesa, sono avvicinate dalla gente ed in parte smembrate delle loro componenti, le “steddhi”, che vengono distribuite tra gli astanti.

Alcuni collocano almeno una “steddha” benedetta su un albero di ogni singolo podere, dove vi rimarrà per tutto l’anno a testimoniare l’intimo rapporto sacro che unisce uomo e creato, altri fissano le trecce di ulivo sulla parete della camera da letto, altri sull’anta della cristalliera assieme ad immagini sante e alle foto dei propri familiari. Infine, c’è chi utilizza le foglie benedette per “sfumicari” (togliere il malocchio) alla casa, compresi i suoi abitanti. Questa parte del rito si celebra ponendo su una brace, ardente, tre grani di sale più quattro foglioline consacrate disposte a croce.

I ramoscelli benedetti, anche se vecchi di un anno, conservano intatta la loro sacralità, pertanto per disfarsene la gente non li butta nella spazzatura ma li incenerisce col fuoco.

Un rito, che risale al culto delle popolazioni preistoriche che usavano evocare la Madre Terra – Mana Ji, in cui le figura femminili ricordano il mito greco di Persephone e di sua madre Demetra, dee che presiedevano all’agricoltura. Da qui, il nome La processione delle Persephoni. (rrc)