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Giuseppe Falcomatà

Caso Miramare, la solidarietà e vicinanza della politica a Falcomatà

Sono tantissimi i sindaci e non, oltre che parlamentari, a esprimere la propria solidarietà a Giuseppe Falcomatà, sospeso dalla carica di sindaco di Reggio a seguito della condanna per il processo Miramare.

Il direttivo di Anci Calabria, guidato da Marcello Manna, ha espresso la propria solidarietà, e ha chiesto «una repentina rivisitazione della legge Severino affinché siano garantiti i principi costituzionali».

«In merito alla sentenza di primo grado a carico del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà – si legge in una nota – appare infatti improcrastinabile un intervento legislativo rispetto a un reato che è privo di indicazione di condotte specifiche risultando utilizzabile per qualsiasi condotta/atto amministrativo».

«Emerge la necessità di accelerare il processo di rivisitazione delle predette norme – ha evidenziato Manna – sia perché l’abuso d’ufficio è un reato estremamente fumoso e privo di tipizzazione della condotta e sia perché la legge Severino, che prevede la sospensione degli amministratori in caso di condanna anche solo di primo grado e, quindi, non definitiva, appare in palese contrasto con i principi costituzionali e comunitari relativi alla presunzione di innocenza».

«Per questo si chiede la discussione intorno tali temi – ha concluso – così da accelerare su una problematica che, soprattutto a queste latitudini, impone una serie riflessione in merito all’esercizio democratico dei diritti costituzionali. Si ritiene infatti non più rimandabile il progetto di riforma di legge già in discussione in parlamento».

Franco Iacucci, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, ha espresso la sua vicinanza a Falcomatà «che ha dimostrato con i fatti quanto ama il suo lavoro e il territorio che amministra».

«Purtroppo – ha aggiunto – non si è più nelle condizioni di operare con serenità, ogni firma su un provvedimento diventa un potenziale avviso di garanzia. Ecco perché, come è stato ribadito più volte anche da Anci e Upi, è necessario rivedere la Riforma sull’abuso d’ufficio, considerando che nel 60 per cento dei casi le indagini si chiudono perché è lo stesso pubblico ministero a chiedere il proscioglimento e solo nel 2 per cento dei casi il processo finisce con una condanna definitiva».

«Nel frattempo, però – ha proseguito – si vive sotto i riflettori, si diventa vittima di una gogna mediatica e sei responsabile di qualunque cosa accada nel tuo Comune. Falcomatà è stato ritenuto colpevole per abuso d’ufficio e assolto dal reato di falso. Sono sicuro che il primo cittadino di Reggio Calabria possa far valere le proprie ragioni in Appello e riuscire a dimostrare la sua estraneità alle accuse che gli sono contestate. Ma Falcomatà, così come tutti gli altri sindaci d’Italia, ha bisogno di essere tutelato anche dal punto di vista normativo».

«È necessario rivedere questa Legge Severino –ha concluso – e mi auguro che, come è stato detto nel corso dell’assemblea annuale dell’Anci a Parma, venga rivista a breve la riforma delle responsabilità e dell’abuso d’ufficio».

Su twitter, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, ha scritto che «è ingiusto e contro la Costituzione: nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva», mentre Enza Bruno Bossio, deputata del Partito Democratico, ha scritto che «la legge Severino è incostituzionale. Nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva- Tutta la mia solidarietà a Giuseppe Falcomatà. L’abuso d’ufficio va abolito, la Severino va modificata».

Il sindaco di Parto e presidente di Anci Toscana, Matteo Biffoni, ha dichiarato che «senza entrare nel merito della sentenza, non posso che ribadire un concetto chiaro e ormai condiviso: è ora di rivedere le norme che mettono a rischio l’attività quotidiana dei primi cittadini. Non chiediamo impunità, ma solo di poter fare serenamente il nostro lavoro».

Enzo Maraio, segretario del Psi, ha ricordato che «i sindaci svolgono quotidianamente un lavoro prezioso per la propria comunità, spesso con abnegazione personale e con grande senso di responsabilità nei confronti dei cittadini, con cui ogni giorno si interfacciano per risolvere i loro problemi quotidiani».

«Più volte – ha ribadito – abbiamo  chiesto di rivedere la legge Severino che a nostro avviso contiene profili di incostituzionalità e di riprendere urgentemente la riforma sul reato di abuso d’ufficio che spesso si rivela infondato. Per queste ragioni siamo al fianco del Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà a cui rivolgiamo tutta la  solidarietà dei socialisti».

«È intollerabile che i primi cittadini debbano essere sottoposti ad una gogna mediatica. Giuseppe farà valere le proprie ragioni in appello – ha proseguito Maraio – e sono certo dimostrerà la sua estraneità rispetto a quanto gli viene contestato».

Luigi De Magistris, già candidato alla presidenza della Regione, ha ribadito che «per il sindaco di Reggio Calabria Falcomatà, come per tutti, vale la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva».

«Anche se, è da dire – ha aggiunto – una condanna in primo grado per una vicenda grave non è solo un avviso di garanzia, ma è molto di più rilevante. Noi non pensiamo che gli avversari politici debbano essere colpiti utilizzando le vicende giudiziarie che appartengono al lavoro autonomo ed indipendente della magistratura. Noi crediamo nell’autonomia reciproca e nel leale rispetto reciproco tra politica e magistratura. Noi pensiamo che la legge Severino sia oltremodo ingiusta soprattutto nei confronti degli amministratori locali».

«Ma lo pensiamo sempre – ha proseguito – non solo come fanno quei rappresentanti politici ed istituzionali che intervengono e chiedono garanzie, tutele e riforme solo quando sono protagonisti soggetti che appartengono al proprio recinto politico. Ci sono stati casi in cui la Severino ha colpito amministratori in prima linea nel silenzio di chi doveva tutelare i sindaci in prima linea e nulla dicendo di fronte ai cori da stadio che ne chiedevano le dimissioni».

«La democrazia è forte – ha detto ancora – quando le regole valgono per tutti, la democrazia è debole quando gli apparati partitocratici occupano le istituzioni per favorire i propri adepti e colpire gli avversari politici. Per noi Falcomatà deve continuare a fare il Sindaco, magari cominciando a risolvere problemi cronici e drammatici come l’emergenza rifiuti, e non invece divenire l’agnello sacrificale».

«È innocente fino a sentenza definitiva, la Severino va cambiata, Reggio Calabria non può rimanere senza sindaco democraticamente eletto» ha concluso. (rrm)