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Cassano allo Ionio

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Il sindaco Papasso ricorda la visita di Papa Francesco in città

Era il 21 giugno del 2014 quando Papa Francesco venne a Cassano allo Ionio. Un evento, che ha lasciato ricordi indelebili «nella memoria della gente di Cassano All’Ionio e della Calabria intera».

L’amministrazione comunale, il  21 giugno di ogni  anno, ha sempre celebrato la speciale ricorrenza organizzando un evento di alto spessore culturale. Quest’anno l’emergenza coronavirus, però, ha obbligato a desistere ma, per il futuro, gli amministratori cassanese si sono già impegnati a   riprendere l’iniziativa   per   fare   in   modo   che questa data speciale venga degnamente ricordata.

Il sindaco Gianni Papasso, nell’occasione, ha ribadito la gratitudine a Monsignor Nunzio Galantino, Vescovo Emerito di Cassano, per l’appassionato impegno all’epoca profuso per far sì che la Città ricevesse questo dono speciale. Allo stesso tempo, ha inteso ringraziare il suo successore, Monsignor Francesco Savino, per l’impegno diuturno in favore della comunità locale e della Chiesa Diocesana.

Per il sindaco di Cassano, è impossibile cancellare il ricordo della gioia che ha illuminato gli occhi di ogni singolo cittadino, in quella giornata memorabile, delle strade e della spianata di Sibari, stracolme di gente venuta da ogni luogo, della commossa compostezza della folla.

«Tutto – ha sottolineato il sindaco Papasso – si è svolto nella più assoluta tranquillità; nessun evento negativo ha turbato lo svolgersi di quella giornata tanto particolare. L’arrivo di Papa Francesco a Cassano All’Ionio, il suo benevole sorriso e, soprattutto, le sue parole hanno acceso una luce di nuova speranza nel cuore di tutti ed hanno avuto una grande incidenza sulle nostre vite e sul nostro vivere comunitario».

«Infatti – ha proseguito il primo cittadino – il 21 giugno 2014 segna la data di inizio di un cambiamento di cui questa terra aveva estremo ed urgente bisogno».

Il sindaco, nella sua riflessione, ha poi ricordato le parole di condanna alla mafia ed alla criminalità organizzata, pronunciate da Papa Francesco nella spianata di Sibari, che hanno avuto una forte eco nelle coscienze dei calabresi e del mondo intero, rendendo più forte anche l’animo degli amministratori, per farli sentire più motivati a lavorare per costruire una società migliore, più giusta, eguale, solidale e, principalmente, libera dalla violenza, dalla prevaricazione e dalla prepotenza di coloro che condizionano la vita degli onesti ed il futuro di una terra bella, che non vuole più essere “amara”, ma progredire e crescere nella concordia e nella tranquillità dell’ordine sociale, in ogni sua forma di espressione.

«Dopo quella giornata – ha rimarcato il sindaco Papasso – ci siamo sentiti più predisposti a “proteggere la casa comune”, a custodire il bellissimo paesaggio naturale, che il Creatore ha voluto disegnare in questo lembo di terra di Calabria e a lavorare rivolgendo lo sguardo, principalmente, ai bisogni degli ultimi e degli emarginati. Quella giornata è stata memorabile specialmente per i nostri giovani, ha concluso, nel cui animo è ancora incisa   l’esortazione del Santo Padre a “non lasciarsi rubare la speranza”: quelle parole continueranno ad illuminare il loro cammino per gli anni a venire; li accompagneranno nella costruzione del futuro; li inciteranno a “pensare alla grande” e a “fare rumore” per cambiare il destino di questa nostra terra che, per le sue potenzialità, le sue ricchezze naturali e culturali e per la gente onesta, laboriosa ed ospitale che la abita, merita certamente un domani diverso e migliore». (rcs)