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Castrolibero "riapre la porta" del Borgo con "Castrufrancu e il cantiere della creatività"

Castrolibero “riapre la porta” del Borgo con “Castrufrancu e il cantiere della creatività”

A Castrolibero, paese alle porte di Cosenza, si vuole far rivivere l’antico e splendido centro storico che sta nel borgo.

Un borgo che si rigenera, riscopre la propria cultura, storia, bellezza, per poter tornare a vivere, ripopolarsi, attrarre flussi turistici. 

Un incontro virtuoso tra Istituzioni – la Regione con i suoi fondi da un lato, il Comune che intercetta questi fondi dall’altro – che rende possibile questa rigenerazione. 

Un centro storico che diventa “cantiere della creatività diffusa” attraverso l’ospitalità e l’offerta di benessere e si prepara ad accogliere nuova vita, rendendo fruibile il proprio patrimonio architettonico, storico, enogastronomico, attraverso un piano di interventi visionario.

Castrufrancu e i Bagni del Palazzotto – il borgo dei Saperi senza tempo è tutto questo e anche altro. È così che si chiama, infatti, il progetto, elaborato dall’amministrazione comunale di Castrolibero, vincitore nel 2018 del bando regionale “Progetto strategico per la Valorizzazione dei Borghi della Calabria ed il Potenziamento dell’Offerta Turistica”, per 1.500.000 euro, che consentirà di riqualificare e rigenerare il centro storico della città immersa nelle serre cosentine attraverso il recupero di una serie di immobili pubblici finora poco usati o del tutto abbandonati, che diventeranno sede di altrettanti luoghi culturali o di ritrovo: l’infopoint slow food, per l’accoglienza del visitatore, situato nell’ex sede del forum associazioni; le botteghe d’arte; il “Cafè conciliary room”, in una delle abitazioni storiche del borgo, per godere di spazi per la lettura, lo studio, il lavoro in smart working o attività artistiche e culturali, ma anche per accogliere i bambini e intrattenerli con attività ludiche; il Teatro e il Museo esperenziale, in ciò che resta della Chiesa di Santa Maria della Stella; l’area Cinema e Meeting, nella Chiesa sconsacrata di San Giovanni; la “Scuola del gusto” e, infine, i “Bagni del palazzotto”, nell’ex Palazzo Ruffolo, cuore dell’intero intervento, che si trasformerà in una grande e moderna Spa.

Il progetto è stato presentato lunedì 20 marzo nel corso di una Conferenza stampa tenutasi presso la sala consiliare del Comune, con la partecipazione del sindaco di Castrolibero Giovanni Greco, il vicesindaco Orlandino Greco, la presidente del consiglio comunale Bruna Primicerio, l’Assessore ai Lavori pubblici Nicoletta Perrotti, il direttore dei lavori Fausto Capitano e la rappresentante del Dipartimento Sviluppo economico e attrattori culturali della Regione Calabria, Carmela Barbalace

Castrolibero ha mostrato nel tempo di essere un comune virtuoso, facendosi promotore di molte best practice e, senza dubbio, quella presentata in quest’occasione è probabilmente la più ambiziosa, che si pone un grande obiettivo: far tornare il centro storico, e quindi il proprio borgo, cuore pulsante della città che da Pandosia a Castrufrancu vuole lasciare il segno nella storia. 

Alla base, una grande operazione di marketing territoriale – l’ha definita così il sindaco Greco – che è conseguenza e principio di un lavoro costante su cui sono state investite risorse imponenti: 8 milioni di euro, capitale che l’amministrazione comunale ha inteso impegnare per ridisegnare il volto di Castrolibero come città accogliente, sostenibile, accessibile, ospitale, green, fruibile, vivibile, innovativa, attrattiva. 

Fin qui la sintesi dei vari interventi dei rappresentanti dell’amministrazione comunale, a cui hanno fatto eco le parole del Direttore dei lavori, l’ing. Fausto Capitano: «Castrufrancu oggi riapre “la Porta” su un grande, prezioso spazio d’incontro e di democrazia sociale. La porta è simbolicamente un passaggio, in questo caso dalle radici al futuro. Si spalanca sulle nostre visioni e su una nuova veste costruita un passo alla volta, tra tradizioni e slanci imprenditoriali».

«Stiamo lavorando – ha aggiunto – per rilanciare l’immagine del centro storico di Castrolibero attraverso 8 angoli di storia antica e recente che diventano una leva imprenditoriale per una rigenerazione economica, sociale, culturale, di benessere: una sorta di innesco per il processo di riappropriazione dei nostri luoghi più cari, con rinnovato interesse a visitarli, a viverli, ad abitarli e che stimolerà anche le menti dei nostri compaesani, che piano piano potranno cambiare il modo di vedere il futuro delle loro proprietà, delle case, del loro Borgo». 

La dirigente del Dipartimento Sviluppo economico e attrattori culturali della Regione Calabria, Carmela Barbalace, da parte sua ha dichiarato: «Un progetto ambizioso che si sta concretizzando passo dopo passo, con uno sforzo che ha visto una perfetta sintonia tra gli uffici regionali e il Comune».

«Non posso che esprimere – ha aggiunto – una grande soddisfazione per quanto si sta realizzando e una sentita, personale, meraviglia per ciò che siete riusciti a trasmettere con una presentazione impeccabile da ogni punto di vista. L’ambizione, la visione e l’essenza di un progetto che è venuta fuori da ogni intervento e video e che ha saputo emozionare, facendo immaginare il dopo».

«Un grande lavoro di squadra – ha concluso – che sta riportando alla luce quello che ha rappresentato nel tempo il borgo di Castrolibero ma, in generale, i nostri centri storici, che da qui a breve, attraverso la riqualificazione, rigenerazione e valorizzazione, torneranno ad essere non soltanto fruibili ma attrattori di sviluppo e crescita. Credo, quindi, che questo sia la sintesi di quello che vuole essere l’approccio futuro per ridare luce e respiro anche economico alla nostra terra».

Il bando, vinto dal Comune nel 2018, si inserisce nel riparto del Programma regionale unitario 2014/2020 ed è stato finanziato con Decreto dirigenziale del 21 dicembre 2020 del Dipartimento Istruzione e cultura settore 02 – Borghi aree e Parchi archeologici. 

Ma come verranno divisi questi cantieri della creatività diffusa? Vediamoli nel dettaglio.

Nell’immobile che fu centro del forum Associazioni ed Uffici comunali, nella piazza principale del centro storico, di fronte alla Parrocchia del santissimo Salvatore, quindi all’ingresso del borgo, l’Info point Slow food è la prima tappa dell’ospitalità “castrufrancara”, il primo accesso e punto di accoglienza per il turista/visitatore. 

I locali ospitano un Info Point innovativo che offre servizi di informazione, assistenza e orientamento per promuovere il borgo. Attività svolte grazie anche a strumenti innovativi e tecnologie utili all’accessibilità e all’inclusione. Fiore all’occhiello è la sua peculiarità “gustosa”, che introduce sin da subito il visitatore in un mood di benessere attraverso un servizio di degustazione di prodotti tipici dolciari. 

Il Comune lo allestirà impiegando circa 20.000,00 euro del fondo regionale, per lavorazioni edilizie manutentive e più di 10.000,00 per apparati e attrezzature. 

Le Botteghe d’arte sono una vera e propria vetrina artistica e laboratorio creativo nell’immobile pubblico provvisoriamente occupato dagli uffici comunali, posto sotto Piazza Dionigi De Cicco, di fronte al municipio, e che il Comune ripulirà, intervenendo anche su finiture e impianti, con 20.000,00 euro di lavorazioni edilizie manutentive, per poi metterlo a disposizione di associazioni vivaci e creative. Ospitano mostre, eventi, convegni, favoriscono l’incontro tra e con artisti. Promuovono la cultura, il sapere e la conoscenza del territorio e dei suoi patrimoni. 

Con il “Cafè conciliary room” il Comune rigenera ciò che resta di una delle case più vecchie di Castrolibero, all’inizio di via Umberto I, di fianco all’ex chiesa di S. Giovanni; nei ruderi di proprietà pubblica, viene costruito uno spazio per la conciliazione tra il tempo del lavoro e quello delle gioie familiari, rendendo disponibile una piccola oasi per la socialità e la “interconnessione” emozionale, grazie a una nuova architettura che ospita spazi condivisi, dove potersi appunto soffermare per vivere il borgo o per piacere o lavoro. 

Un luogo d’intrattenimento dove è possibile fruire di servizi di supporto all’infanzia e attività ludiche in totale sicurezza, beneficiare di un “angolo” per la lettura, lo studio o lo smart working, o partecipare ad attività artistiche e culturali. Il tutto con l’accesso al centro benessere.

Più di 170.000,00 euro sono i fondi destinati a lavorazioni edilizie, più di 10.000,00 ad apparati e attrezzature. 

L’Area Teatro e Museo esperenziale aumenta le funzionalità all’aperto dell’ex Chiesa di Santa Maria della Stella, secoli XV‐XVI, uno dei luoghi più suggestivi del centro storico, esistente dal 1200, riedificata nel XV secolo sui resti del vecchio centro medievale, distrutta nel 1905 da un terremoto e ricostruita nel 1948 dal parroco De Rango. Caratteristica la navata senza copertura e il rosone decorato con simboli floreali e arcaici che sembrano rimandare ai templari. Il prezioso impegno di artigiani del luogo ha restituito, nella prima metà del secolo scorso, la facciata e il piccolo sagrato. Utilizzata da sempre come sito d’incontri e manifestazioni, oggi è resa più fruibile, diventando un vero e proprio museo esperienziale e immersivo e accoglie attività teatrali outdoor.

In attesa di un ormai prossimo recupero totale con fondi ministeriali, Il Comune userà circa 30.000,00 euro a lavorazioni manutentive, circa 6.000,00 ad apparati “outdoor”, per abbattere le barriere architettoniche e installate nuove attrezzature. 

L’Area Cinema e workshop si inserisce nell’ex chiesa di San Giovanni, secoli XVI ‐ XVIII, luogo di culto sconsacrato e della dipartita di Valerio Telesio, ampliata dal parroco De Rango negli anni ’40 dello scorso secolo.

La Chiesa ha mantenuto il suo decoro architettonico, con una navata centrale caratteristica. È composta da una ampia sala e da alcuni locali di servizio sottostanti. La sala è arredata con poltroncine e può ospitare fino a 100/120 persone e gode di un’ottima acustica. Il Comune dedica circa 20.000,00 euro a lavorazioni edilizie manutentive e qualche migliaio di euro a nuove attrezzature.

La struttura è adibita ad area convegni e sala cinematografica. Ricco il calendario di eventi che ospita, di carattere sia culturale che scientifico (workshop, convegni, competizioni). Ospita, inoltre, laboratori creativi (di teatro, di pittura, di recitazione, di scultura) promossi e organizzati da associazioni territoriali, scuole d’arte, mondo accademico, comunità slow food e amministrazioni gemellate. 

La “Scuola del gusto” è un piccolo laboratorio di cucina “castrufrancara”, allestito nell’immobile pubblico adiacente le vecchie Poste del paese, in via Umberto I, alle spalle del Municipio. Si pone come sostegno allo sviluppo di una creatività diffusa in varie forme, dalla valorizzazione delle tradizioni gastronomiche alla promozione della “lentezza” intesa come benessere e qualità della vita, in armonia tra passato, presente e futuro, tra l’essere e il territorio. 

Il Comune la realizzerà destinando 70.000 euro ad apparati, attrezzature e mobilio.

Definito come un “nido del relax”, è nel cuore del centro storico.  L’ex casa Ruffolo, ora immobile pubblico, si trova infatti su un ingresso urbano cardine dell’agglomerato storico, che consente di arrivare velocemente nel cuore dell’edificato, ed è la “porta” che apre sulla località “Palazzotto”.

Il manufatto risale all’epoca fascista, forse proprietà di commercianti locali, disabitato da trent’anni, negli anni ‘60 dello scorso secolo ha subito una ristrutturazione interna importante che ne ha cambiato i solai, gli infissi, le finiture parietali; negli anni ’90 dello scorso secolo gli ambienti interni sono stati gravemente depauperati per operazioni di riassetto mai terminati. L’edificio si sviluppa su tre livelli per una superficie complessiva di circa 250 mq. L’ampia area di pertinenza (a sud), con piccolo uliveto maturo, è inclusa tra le strade che perimetrano il borgo storico di Castrolibero. 

L’opera pionieristica di “rebuilding” restituisce nella sua grandezza il palazzo alla comunità castroliberese, trasformandolo nel primo centro benessere in edificio storico di tutto l’hinterland cosentino, una SPA, cioè, in cui bellezza, wellness, salute, sociale s’incontrano in un ambiente che ha come “mission” il benessere fisico e psichico. Dove è possibile immergersi nella cultura del buon vivere e assaporare attraverso l’identità, le peculiarità, le tradizioni, la storia del luogo, l’accoglienza e i prodotti tipici legati a quel grande patrimonio che è la Dieta Mediterranea. 

I Bagni del palazzotto racchiudono la visione di una città accogliente, fruibile, sostenibile, inclusiva, dove convivono estetica ed etica del vivere.

Il Comune impiega più di 450.000,00 euro per lavorazioni edilizie e unità funzionali e più di 20.000,00 per apparati e attrezzature accessorie. 

Attiva nel piccolo centro sportivo “Patitucci-Pellicori”, in via Castelfranco, sotto la Parrocchia del SS. Salvatore, dove è possibile organizzare attività di sport e all’aria aperta, manifestazioni a corredo degli eventi che interessano il centro storico. 

La funzione sociale ed educativa dello sport rappresenta la chiave per promuovere uno sviluppo armonioso della personalità dei giovani e dei cittadini, per costruire modelli di aggregazione e identificazione, per fornire spunti emotivi ed affettivi uniti a simboli di appartenenza. Le attività sono rivolte, quindi, a stimolare una serie di iniziative per «radicarsi» sul territorio e favorire l’incontro tra la comunità e gli ospiti, viaggiatori e turisti. (rcs)