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Coldiretti Calabria: Aumento costi ortofrutta preoccupano, servono interventi

Coldiretti Calabria: Aumento costi ortofrutta preoccupano, servono interventi

Ha espresso preoccupazione Coldiretti Calabria, per l’aumento dei costi correnti per la produzione della frutta ad un +51% ma si sale addirittura al 67% per l’ortofloricoltura con un impatto traumatico sulle aziende agricole. Il settore ortofrutta, infatti, vede la Calabria sesta regionale in Italia per valore alla produzione.

«Vantiamo prodotti ortofrutticoli a marchio in particolare IGP e la Calabria  della frutta – ha evidenziato la Coldiretti – primeggia con molte produzioni importanti: dalle clementine ai  kiwi, agrumi, fragole, nettarine,cipolla di Tropea, fino alle castagne e nocciole ma anche per molte verdure e ortaggi tipici della dieta mediterranea come pomodori, melanzane, carciofi, finocchi, patate della Sila».

«Un patrimonio – ha annotato Coldiretti – minacciato da crisi internazionali e cambiamenti climatici che ha causato una perdita della produzione regionale che purtroppo commercializza solo il 27% della produzione aggregata con Organizzazioni di Prodotto (OP) e il restante viaggia con il commercio tradizionale. A questo si è aggiunto il balzo dell’energia che ha fatto impennare i costi dal riscaldamento delle serre ai carburanti per la movimentazione dei macchinari, dalle materie prime ai fertilizzanti, con spese più che raddoppiate, fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste (+72%), alla carta per bollini ed etichette fino al cartone ondulato per le cassette (+77%), stesso trend di rincari per le cassette in legno, mentre si allungano anche i tempi di consegna».

Per difendere il patrimonio ortofrutticolo italiano è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro – afferma Coldiretti  -nel sottolineare che «occorre lavorare per accordi di filiera con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Ma occorre investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità perché l’agricoltura di qualità ha bisogno di acqua». (rcz)