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COSENZA – Si conclude la III sessione di Bocs Art

25 settembre – Si conclude oggi, a Cosenza, con una performance artistico musicale a cura del Dipartimento Rinascita Psicovocale, la III sessione del Bocs Art.
La performance, dal titolo “Pittuleru spaccennatu chiacchierune ‘ntrallazzaru” di Sabrina d’Alessandro, è prevista per le 20.30, presso l’Area 3 del Bocs Art. Si tratta di un lavoro-evento performativo legato al dialetto-lingua calabrese, in cui vengono impiegate parole dimenticate.
In questa III sessione di Bocs Art, dal titolo “Città del Sole”, dalle 18.00, saranno presentate le opere prodotte dai 14 artisti invitati da Giacinto di Pietrantonio e Giovanni Viceconte.
Si tratta di artisti di provenienza e generazione diversa che mostrano, nel loro lavoro, una particolare attenzione al disegno e alla parola, mezzi di espressione che rappresentano le più elementari e originarie forme di linguaggio.
Rebecca Agnes, uno degli artisti, propone, attraverso l’antica tecnica del ricamo su stoffa, un diario antologico di segni delle persone incontrate durante la residenza, mentre Giulio Alvigini si confronta con le possibilità creative offerte dalle nuove tecnologie digitali.
Sculture e fotografie in cui la diversità antropomorfa può rivelarsi un’opportunità di arricchimento è la proposta dell’artista Karin Andersen, mentre Cristina Gardumi, attraverso i suoi disegni in cui è protagonista l’antropomorfismo favolistico donna-animale, conduce lo spettatore nel mondo delle meraviglie della sessualità.
Gabriele Arruzzo presenta una pittura ispirata alla filosofia teologica di Gioacchino da Fiore, mentre Marco Pace presenterà un lavoro figurativo e performativo dedicato al poeta cosentino Angelo Fasano. Francesco Fusi fa rivivere personaggi della cultura arbëreshë, mentre due donne calabresi che salutano, immerse nel bosco, sono il soggetto del disegno-scultura di Elisa Mossa.
Attraverso disegni e pittura in bianco e nero, Luca Matti racconta in modo ossessivo rapporto tra l’uomo e la città, mentre Danilo Sciorilli ha realizzato un’opera video  in cui il momento iniziale che precede l’azione dell’atleta crea un senso di attesa che lascia immaginare a piacere il seguito del combattimento.
Il fumetto come modalità di espressione dell’arte è il campo di lavoro di Dario Guccio, che presenta una serie di personaggi e gesti di scambi di energia. Ancora, l’opera-fumetto di Marco Pio Mucci racconta momenti di tenera umanità familiare del padrino Don Vito Corleone.
Infine Gabriele Picco si confronta con la scultura utilizzando materiali del territorio che rivestite d’oro, sottolineando l’importanza e preziosità delle risorse della Calabria. (rcs)