LA CALABRIA SOFFRE PIÙ DELLE ALTRE REGIONI MERIDIONALI PER L'ATAVICO ABBANDONO E L'ASSENZA DI FUTURO;
Vietato calpestare i sogni

CRISTO È ANCORA FERMO A EBOLI: NEL SUD
MANCATE PROMESSE E OPERE INCOMPIUTE

di EMILIO ERRIGO  – Ora basta, basta e basta! In questi ultimi mesi e recenti settimane, ne abbiamo sentite e viste abbastanza, per capire molto bene, che della Gente del Sud Italia, non gli importa un bel fico secco, quasi a nessuno!
Parrebbe come sentir dire e ripetere cose di questo genere: perché mai devono essere adeguati ai tempi e velocizzate le reti viarie intermodali in Calabria e Sicilia?

Ma cosa vogliono questi Meridionali, mettersi a competere con gli efficienti sistemi logistici dei trasporti, interconnessi e multimodali del centro e nord Italia?

Cosa vogliono i cittadini e gli imprenditori della Calabria, almeno 2 Interporti, Aeroporti moderni e sicuri, Ospedali resi funzionanti da un Sistema Sanitario Regionale e Nazionale efficiente, connessioni ferroviarie per consentire la transitabilità ai treni merci e treni passeggeri ad alta velocità e tecnologia?

Ma cosa si sono messi in testa gli abitanti della Calabria e i fratelli e sorelle della vicina Sicilia, comprese le Regioni contermini, Basilicata, Campania e Puglia, dove vogliono arrivare, non si accontentano più del reddito pro capite ed esteso, derivate dall’ Economia illegale e dalle moltissime attività malavitose, dai white collar crimes ( crimini dai colletti bianchi), imperanti, asfissianti e diffuse al Sud, tanto forti da essere esportate dal sud, verso il centro, nord Italia e territori esteri?
Ma cosa abbiamo fatto di tanto male al mondo, si chiedono esterrefatti e increduli, i tantissimi giovani diplomati, “rinforzati e specializzati ITS”, laureati, specializzati, con tanto di successivi uno o due Master Universitari, per avere tutti contro?
Poveri studenti, colti e forti Giovani del Sud!
Quali speranze per la vostra cultura e la nostra terra?

Aveva proprio ragione Carlo Levi nello scrivere nel notissimo libro denuncia, Cristo si è fermato a Eboli: “Nessuno ha toccato questa terra se non come conquistatore o un nemico o un visitatore incomprensivo”.
Caro Garibaldi, Guerriero dei due Mondi, ma cosa hai fatto, non potevi decidere di sbarcare in altre Regioni, perché proprio a Marsala, in Sicilia e Melito Porto Salvo, in Calabria?
Altro che Unità Nazionale e Unificazione Territoriale, tra Regni troppo autonomi, incontrollati e benestanti, Regno di Sicilia, Regno di Napoli, poi il potente Regno (Borbonico) delle Due Sicilie.

Chissà se ancora oggi, in questo particolare periodo storico, l’idealista del nostro così chiamato Risorgimento, il grande Benedetto Croce, avrebbe favorito la dissoluzione del Regno di Napoli, ritenendola un necessario tributo da pagare, (manu militari) per la giusta causa nazionale, nella sua forse errata convinzione, che l’Unità Nazionale avrebbe spinto il Paese Unito…, verso la soluzione dei sedicenti gravi problemi del Mezzogiorno.

Scriveva lo studioso e storico reggino, Domenico Ficarra, nella sua ben strutturata monografia Le Ragioni del Sud, (Edito da Laruffa 2001): “Molti intellettuali meridionali si sono giustamente sentiti investiti, dopo l’Unità, del compito di favorire la partecipazione delle popolazioni meridionali alla vita politica e sociale del Paese svolgendo così una funzione importante al servizio del nuovo Stato. Era inevitabile, naturalmente, che venissero segnalati anche certi risvolti negativi del processo di unificazione anche perché avvenimenti drammatici, come ad esempio il brigantaggio, imponevano agli studiosi di ricercarne le cause. Nel secondo dopoguerra, con l’avvento del sistema democratico, altri intellettuali, in stretto rapporto con la ricerca di una nuova politica per il Mezzogiorno, hanno operato una revisione del meridionalismo classico, attualizzandolo”.

Certo la nuova attuale Carta Costituzionale della Repubblica Italiana, nei suoi ben 139 articoli e commi, originari (abrogazioni comprese), agli articoli 3 e 4, specifica e lascia chiaramente comprendere, a chi vuole e deve intendere, come si deve muovere il Legislatore Italiano, finalizzando i Principi Costituzionali, verso il raggiungimento di obiettivi che rendono ancora oggi, onori e meriti all’Assemblea Costituente, che il 22 dicembre del 1947, ha deliberato e approvato, promulgato il 27 dicembre 1947, la Costituzione della Repubblica Italiana, entrata in vigore il primo gennaio del 1948.

Ora se gli articoli 3 e 4, hanno un senso, e loro si che il “senso” ce l’hanno, occorre che li Legislatore si adoperi per il conseguimento del volere del Costituente, senza ma, sì, però, il Sud, il Centro e il Nord, e compagnia dicendo, al solo fine di estraniarsi dal fare ciò che la Costituzione Italiana dice di fare, fare bene e basta così!

Ricordo ai miei e nostri, cari lettori di Calabria.Live, di leggersi e rileggersi, commentare e votare, per il perseguimento del fine fissato nella nostra amata Costituzione dell’Italia Repubblicana, con particolare attenzione, ai contenuti scritti a caratteri indelebili, agli articoli 3 e 4, della Costituzione Italiana.
Non c’è alcuno dei futuri 200 Senatori e  400 Deputati, eletti al Parlamento, Ministri, Vice Ministri e Sottosegretari di Stato, del futuro Governo, che possono permettersi di ignorare questi due sacrosanti e solenni “Principi Costituzionali”.
Ricordate articoli 3 e 4 della Costituzione!

Non è più possibile accettare che il bello e il giusto, esistente al Sud Italia, a partire dalle due mortificate e ignorate, Regioni Calabria e Sicilia, possano essere fatti passare per il “brutto e l’ingiusto”!

Non è così che funziona, amici cari, il bello e il giusto, chi ce l’ha, ha il diritto di trattenerseli stretti a se, custodirli bene e preservarli, a beneficio delle presenti e future Generazioni.

La Sicilia e la Calabria, hanno la fortuna e il destino di essere, la prima un Isola, la bellissima e unica Sicilia, accarezzata e bagnata dal Mare Mediterraneo in toto, la seconda la cara poliedrica e affascinante Calabria, una quasi isola con oltre 800 km di coste, bagnate da due mari, Jonio e Tirreno, bene devono essere considerate e rispettate per quelle realtà marittime e territoriali che sono, con relativi vantaggi ambientali, turistici, crocieristici e commerciali e conseguenti, connessi “disagi migratori incontrollati”.

Poi le esternazioni per finalità politiche e partitiche, di taglio elettorale, sono tutt’altra lana da filare e tessere.
Il Sud è Sud, non perché è Sud, ma in quanto trovandosi convenzionalmente, stante le coordinate geografiche, in diverse posizioni tra i Meridiani e i Paralleli, in latitudini nord e sud, longitudini est e ovest, la Calabria e la Sicilia sono nelle rispettive posizioni geografiche, di latitudini a Nord dell’Equatore e longitudini Est del Meridiano fondamentale di riferimento internazionale, che è Greenwich.

In Sicilia è bello a volte necessario, arrivare e partire dall’Isola o dalle numerose isole e isolette minori, in nave, aliscafo, unità da diporto, navigando le efficientissime e sicure “Autostrade del Mare”, altre volte il mezzo aereo è il più veloce ed immediato, che sia elicottero per intervento urgente di soccorso e salvataggio o aereo, poco importa, importante è partire per salvare vite umane in pericolo di vita. Cosa non molto diversa è la condizione territoriale in cui si trova a convivere la Regione Calabria, sicuramente migliori per molti aspetti, soprattutto ferroviari, della svantaggiata sorella terra di Sicilia, dove ancora la mobilità è in parte assicurata, con treni non adeguati ai tempi e reti ferroviarie a velocità troppo ridotta assistita da Dio!

Chi va piano arriva sano, ma occorre solo che si arrivi in tempo, altrimenti le merci deperibili non tollerano ritardi, pena il deperimento delle ricche e prelibate produzioni agricole Siciliane. Le Navi e i Treni merci ad alta velocità, sono il presente e saranno il futuro della Calabria e Sicilia.

Il mezzo aereo è irraggiungibile sotto ogni profilo considerabile, fisiologicamente ed economicamente, ammesso, più volte promesso e poi mai concesso, potenziamento degli Aeroporti e Porti della Sicilia e Calabria.
Allora che dire che il “Sud non ha Ragione” da portare e motivare nei pubblici dibattiti, convegni, seminari, fiere, sempre organizzati al Centro e soprattutto nelle Regioni degli Interporti del nord Italia.
Il Sud si che ha ragione , motivi plausibili e condivisibili, per risentirsi a voce alta.

Al Sud è bene che si sappia, che non si “Campa d’aria”, non si può vivere solo di aria, sole e mare, così come ha ironicamente e metaforicamente, cercato di far comprendere ai cari rappresentanti politici del Popolo c.d. sovrano, il nostro grande cantautore calabrese, Otello Profazio, con la bella voce calma e decisa, accompagnando le significative parole, con il suono inconfondibile della sua chitarra.
Occorrono beni e le risorse economiche per soddisfare i naturali bisogni umani.

Chi osa dire il contrario è sicuramente in malafede!

Allora sveglia la guerra è finita, c’è in Italia grazie al buon Dio, la Democrazia, dove il Demos è il Popolo sovrano e la Crazia, il potere, che questo si, appartiene in diritto al popolo votante e intelligente di oggi.

Io credo e invito a credere, nella Persona del caro e amato, Presidente della Repubblica, Lui si che conosce bene il Meridione d’Italia.
Il nostro Capo dello Stato, l’unico titolato a rappresentare, affermare, e salvaguardare, l’Unità Nazionale.

Se l’Italia con la nostra Bandiera Tricolore, simbolo della Patria, è e deve rimanere, una e indivisibile, allora nessuno si permetta di creare disparità di trattamenti e considerazioni, tra i cittadini italiani e tra Regioni del Sud, del Centro e del Nord.

Non siamo tutti fratelli e sorelle, come ci spiegato il Santo Padre?

(Emilio Errigo è nato a Reggio Calabria, Docente universitario e Generale in aus. GdF)

La foto di copertina proviene dalla Settimana della Cultura calabrese che si è appena svolta a corazzo
(Courtesy Demetrio Guzzardi)