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Decreto Rilancio, Talarico: per i Comuni occasione per salvare i bilanci

Per l’assessore regionale al Bilancio, Francesco Talarico, il Decreto Rilancio è «una grande opportunità per i Comuni calabresi che dovrà essere sfruttata al meglio per dare ossigeno alle casse degli Enti e consentire, al contempo, alla Regione di recuperare i crediti maturati negli anni passati che si sono prodotti per gestioni di servizi fondamentali per la collettività, con la Regione che si è sostituita ai sindaci e alle loro Amministrazioni».

«Si tratta davvero di un’occasione irripetibile – ha proseguito Talarico – per sanare situazioni molto delicate, come quella relativa ai debiti contratti dai Comuni calabresi per il servizio di conferimento dei rifiuti o per i canoni idrici. Un lavoro che è stato riconosciuto anche dal quotidiano nazionale Il Sole 24 Ore nella pagina dedicata agli Enti locali».

Il Decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020 (c.d. Decreto rilancio), ha istituito un fondo con una dotazione di 12 miliardi per assicurare la liquidità per i pagamenti dei debiti commerciali certi, liquidi ed esigibili maturati dagli enti territoriali al 31 dicembre 2019. Le risorse potranno essere usate dalle Regioni e dagli enti locali nella misura, rispettivamente, di 1,5 miliardi e 6,5 miliardi nonché dagli enti del servizio sanitario nazionale nella misura di 4 miliardi.

«Con questa iniziativa – ha specificato l’assessore al Bilancio – si offre un sostegno concreto alle pubbliche Amministrazioni che hanno carenza di liquidità, anche a seguito della situazione di emergenza sanitaria derivante dalla diffusione del Covid-19. Gli Enti locali potranno richiedere a Cassa depositi e prestiti l’adesione al Fondo istituito dal Mef per ottenere risorse in anticipazione ed estinguere i propri debiti senza  quindi sottrarre liquidità corrente alle spese di funzionamento, ovvero ad altri interventi a sostegno del tessuto socio-economico del territorio».

Nella pratica, però, si è creato un problema di operatività della norma in quanto secondo le disposizioni governative era stato posto a carico dell’Ente debitore l’obbligo di registrare i debiti in Pcc (Piattaforma crediti commerciali) con la produzione dei relativi documenti fiscali.

«Non era chiaro – ha aggiunto l’assessore Talarico – se alcune partite debitorie potessero essere incluse nella dichiarazione Pcc da allegare alla domanda di anticipazione di liquidità, in quanto prive di un valido documento fiscale. I debiti contratti dai Comuni in relazione al conferimento rifiuti, ad esempio, sono riferiti ai servizi contrattualizzati direttamente dalla Regione in sostituzione dei Comuni, non fatturabili e dunque sprovvisti dei documenti fiscali richiesti. Pertanto, la Regione Calabria ha chiesto formalmente un’interpretazione più elastica della norma in seguito alla quale, ora, sulla Piattaforma i Comuni potranno caricare debiti attestati sia con fattura cartacea che con altro documento equivalente, come diffide, note o schede contabili». (rcz)