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Donne di Calabria, domani la storia di Caterina Tufarelli Palumbo, la prima donna eletta sindaco

Donne di Calabria, domani la storia di Caterina Tufarelli Palumbo, la prima donna eletta sindaco

È una puntata speciale, quella in onda alle 22.10 su Rai Storia, che racconterà la storia di Caterina Tufarelli Palumbo, la prima donna sindaco eletta in Italia nel Comune di San Sosti, durante le elezioni del 1946.

Una storia, che sarà ricostruita nel corso del docu-serie Donne di Calabria, una co-produzione Calabria Film Commission e Anele, in collaborazione con Rai Cultura, prodotta da Gloria Giorgianni con Emma Di Loreto, da un’idea produttiva di Giovanni Minoli

La narrazione si avvale di immagini e filmati di repertorio, illustrazioni animate e di interviste a testimoni del mondo della cultura, della politica e della società civile, tra cui la deputata Giusy Versace, lo scrittore Claudio Cavaliere, l’ex sindaca di Rosarno Elisabetta Tripodi, la cugina Maria Rita Acciardi, il parroco di San Sosti Mons. Carmelo Perrone, il figlio Giorgio Pisani e la nipote Camilla Pisani.

A fare da sfondo al racconto, i luoghi della Calabria in cui Caterina ha vissuto e lavorato come la sua casa a Castrovillari, Villa Katty, il borgo di San Sosti, San Giovanni in Fiore e il Santuario della Madonna del Pettoruto a cui era molto devota.

Eletta a soli 24 anni, subito dopo aver conseguito la maturità classica e la laurea in giurisprudenza a Roma, Caterina Tufarelli Palumbo si impegnò da subito per ricostruire San Sosti, piccolo borgo montano nel Parco Nazionale del Pollino.

Avvalendosi dell’amicizia nata ai tempi del collegio romano con le figlie di Alcide De Gasperi, che nel frattempo era diventato Presidente del Consiglio dei Ministri, ottenne i fondi per ricostruire la maggior parte delle opere distrutte dalla guerra, come il campanile, i mercati, il cinema, le scuole, e costruì molte nuove infrastrutture che arricchirono il paese cosentino.

Mossa da un profondo senso civico e dal desiderio di supportare le classi più deboli promosse l’alfabetizzazione, la costruzione di asili nido e dell’orologio cittadino per permettere ai contadini di non lavorare oltre le ore per le quali venivano pagati. Se empatia e umiltà hanno contraddistinto il suo lavoro e la sua persona, noto era anche il suo impegno per l’emancipazione femminile, che dimostrò sdoganando l’uso della bicicletta, considerato al tempo un mezzo di dubbia moralità per le donne. Una donna di fede che per oltre trent’anni fu anche Presidente delle Dame di Carità, dedicandosi agli orfani, ai disabili e agli anziani.

Nel 2016, l’allora Presidente della Camera Laura Boldrini decise di inaugurare la “Sala delle Donne” a Palazzo Montecitorio dove sono raffigurate donne esemplari che hanno avuto un ruolo di rilievo nella Repubblica italiana, come le donne sindaco: tra queste anche Caterina Tufarelli Palumbo. (rrm)