;
Roberto e Mario Occhiuto

Elezioni / Perché Mario e Roberto Occhiuto hanno deciso di fare un passo indietro

Come abbiamo anticipato ieri sera nel titolo di apertura che figura ancora oggi, il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto stamattina ha confermato ufficialmente il ritiro della sua candidatura. Una sconfitta che non è una débâcle, un’uscita di scena (per modo di dire) che comunque riconosce l’onore delle armi ai due politici cosentini. Si tratterà, ora, di vedere quanto peserà l’ala moderata nel risultato elettorale: una guerra fratricida non sarebbe servita a nessuno e in questa confusissima campagna elettorale ci sarebbe stato un ulteriore elemento di disturbo. I calabresi vogliono chiarezza da chi si candida, non importano le guerre di potere, importa che chiunque andrà a Germaneto sia finalmente un uomo (o una donna del fare). Callipo sta limando le liste che vanno presentate domani, ma ha già dovuto assaporare un po’ di fiele che viene dall’ala oliveriana che pensava di poter imporre candidati poco graditi all’imprenditore e soprattutto, non consoni al progetto che ha in mente il movimento Io Resto in Calabria. Le prossime ore ci diranno chi sono i candidati

Tornando a Mario Occhiuto, nelle prime ore del mattino l’ex-candidato presidente si è rivolto con un messaggio rivolto ai “carissimi calabresi”. «La mia corsa finisce qui.  – ha scritto il sindaco di Cosenza – Su suggerimento di tanti amici coinvolti e dopo l’ennesima sollecitazione del presidente Berlusconi ho deciso di farmi da parte. Silvio Berlusconi è una persona a me cara, che ho sempre stimato e ammirato, e oggi al punto in cui siamo ho giudicato il suo invito giusto e sensato. D’altronde non ci sono le condizioni per portare avanti da soli il progetto di cambiamento della Regione Calabria che avevamo in mente, con la speranza di una vittoria elettorale. Infatti l’attuale sistema elettorale prevede (solo in Calabria) il voto congiunto tra il candidato Presidente e i consiglieri. Con tale sistema avremmo potuto ottenere un ottimo risultato, ma – avendo contro tutti – non la vittoria. La mia corsa solitaria sarebbe sembrata quasi una ritorsione o una ripicca, e io sono   abituato a costruire, non a distruggere. Ho condotto una dura battaglia e sono stato sconfitto. Questa è la verità».

Occhiuto non usa gira di parole per esprimere l’amarezza, mantenendo, però, alto l’orgoglio di chi ha creduto in un progetto: «Il mio unico fine, credetemi, era quello di portare avanti una “missione”: cambiare la Calabria e renderla migliore e ricca di opportunità per i nostri figli. Oramai non sarebbe stato possibile raggiungere questo obiettivo ma avrei provocato probabili conseguenze negative per tanti amici che mi avrebbero comunque seguito. Ringrazio di cuore tutti coloro i quali hanno creduto in me e nel progetto che avevamo messo in piedi. E mi scuso con quelli che tra di loro erano convinti della necessità di proseguire oltre che con i tantissimi cittadini che mi scrivono ogni giorno incitandomi ad andare avanti. Io ce l’ho messa tutta fino all’ultimo giorno. Non mi dimenticherò del loro affetto e della loro vicinanza. Chi tra di loro aspira a candidarsi a consigliere regionale troverà posto, con maggiori probabilità di riuscita, nelle liste del centrodestra unito. Non ho chiesto in cambio incarichi per me stesso e non rivestirò alcun ruolo nell’ente regione. Ho proposto alla candidata a presidente Jole Santelli di recepire nel suo programma quelle idee su cui tanto avevamo puntato riguardo alla svolta ecologica e ai nuovi investimenti creativi e innovativi. E le ho chiesto di farsi parte attiva, una volta eletta, per l’accelerazione dei cantieri con opere in corso nella città di Cosenza e per l’avvio delle procedure per la realizzazione del nuovo ospedale sul sito da noi proposto. Noi restiamo una forza culturale attiva sul territorio. E io, se Dio vorrà, continuerò a svolgere il ruolo di sindaco di Cosenza dedicandomi ancora di più alla città e poi, tra poco più di un anno, completerò il mio mandato e il mio impegno politico a favore della comunità. Grazie di cuore a tutti».

Naturalmente anche il deputato Roberto Occhiuto ha espresso, anche se con pacatezza, l’amarezza per questa scelta obbligata. «Andare avanti – ha scritto su Facebook – sarebbe stata una bella occasione di testimonianza ma senza alcuna concreta possibilità di incidere sul futuro della Calabria. Ringrazio molto il Presidente Berlusconi per la manifestazione di affetto e vicinanza e la proposta di importanti responsabilità nell’azione di rilancio del nostro partito.
«Quanto accaduto rappresenta però una ferita profonda, che non potrà essere lenita da incarichi o ruoli di qualunque genere, che peraltro ho già avuto occasione di rifiutare. Mi bastano la sua amicizia e la sua considerazione.
Sono convinto che la dinamica che ha portato alla scelta del candidato Presidente della Regione Calabria sia profondamente ingiusta e molto triste. Ingiusta perché non credo che gli amministratori locali calabresi debbano venire fuori da decisioni maturate in palazzi milanesi della Lega.
«E triste perché il mio partito, Forza Italia, è stato costretto a subire il diktat di un alleato che non conosce il territorio e impone le sue decisioni sfruttando vicende ed equilibri che con la nostra realtà c’entrano poco o nulla.
Tuttavia, anni di militanza nel centrodestra e il desiderio di non rompere un’unità che può assicurare alla nostra regione un’alternativa concreta alla sinistra hanno prevalso in me su tutto il resto.
Ecco, oggi abbiamo perso e non sarebbe giusto o onesto affermare il contrario, ma si può ritornare a vincere soltanto se si ha l’umiltà e il coraggio di accettare la sconfitta in attesa della prossima vittoria».

Naturalmente le annunciate dimissioni da Forza Italia e da vicecapogruppo a Montecitorio di Roberto Occhiuto diventano qualcosa da dimenticare, ma il risultato alle urne il 26 gennaio dirà se prevarrà l’ala moderata o quella sovranista. Il sostegno a Jole Santelli è un sostegno al centrodestra, che si presenta in Calabria nelle sue tre componenti. I calabresi diranno quanto conta realmente Salvini in Calabria. (rp)