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Europe for Peace

Europe for Peace: a Cosenza oggi in piazza con i colori della pace

di MARIACHIARA MONACO – Cosenza scende in piazza insieme ad altre numerose città sparse in giro per l’Europa. Lo farà oggi, sabato, 22 ottobre, alle 16:30, quando il corteo partirà da piazza Loreto e si muoverà lungo piazza Bilotti e via Alimena, giungendo infine nel centro città, presso Piazza XI settembre. Nel Paese, sono circa cinquecento le associazioni pronte a sfilare con i colori della pace, sulle bandiere e sul cuore, tra cui Arci, Acli, Libera, Emergency, Legambiente, Cgil, Movimento Nonviolento, Un Ponte Per, archivio Disarmo, Associazione ONG Italiane, Link 2007, Rete della Conoscenza, Anpi, Greenpeace e molte altre ancora, in attesa della manifestazione nazionale, prevista nella capitale, sabato 5 novembre.

«È un richiamo all’Italia, all’Europa e all’Onu – si legge in una nota – affinché venga convocata una conferenza di pace, unica possibilità per superare scenari di violenza e di morte. Cosenza sta rispondendo con un’adesione massiccia a questo appello. Proviamo a essere tantissimi rilanciano gli organizzatori, che sia davvero un autunno di Pace per questo e gli altri conflitti del mondo». 

Quello alle porte, sarà un weekend di mobilitazione, che la Rete Pace e Disarmo ha lanciato unendosi ad Europe for Peace, organizzazione di calibro internazionale che raggruppa centinaia di organismi laici e cattolici impegnati per la pace in Ucraina, per la solidarietà con le vittime del conflitto e a sostegno dei pacifisti russi che cercano di fermare la follia bellicista di Putin. L’orizzonte per un’azione di pace non può che essere quello europeo, secondo l’organizzazione: solo dall’azione congiunta dei governi e delle società civili dei paesi  (dell’ovest e dell’est) può giungere la spinta nella direzione di una pace possibile.

«Le guerre e le armi tendono a diventare permanenti ed a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Bisogna invece ripristinare il diritto violato, garantire la sicurezza condivisa. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli», si legge nel comunicato di Rete Pace e Disarmo.

A distanza di molti mesi dallo scoppio del conflitto, ancora sembra non esserci una via d’uscita, complice probabilmente un’Europa a tratti debole, che attacca e soffre attuando le famose “sanzioni”, ed una Russia sempre più spietata, pronta a calpestare la dignità di un popolo, quello Ucraino, insanguinato e stanco.

Continuano a giungerci immagini catastrofiche, delle numerose vittime,  dei bambini terrorizzati, e degli anziani spaesati, che più volte nella storia hanno dovuto fare i conti con un regime, quello sovietico, che non ha mai lasciato scampo, controllando le libertà dell’individuo senza scrupoli o memoria.

Poi ci sono i russi, che sono stati chiamati alle armi, per combattere una guerra che non condividono. Andare a combattere in Ucraina viene percepito come un rischio, e pochi sono disposti a correrlo per una causa nella quale molto spesso nemmeno credono. Per molti, a causa della disinformazione portata avanti dal Cremlino, la situazione sul campo di battaglia rappresenta un’incognita.

Ecco quindi che in massa, da diverse settimane, stanno cercando di lasciare il paese, chi in auto, arrivando al  confine con la Georgia, la Mongolia, o la Finlandia e chi in aereo, sperando di trovare un posto disponibile e poco costoso, visto l’ingente diaspora degli ultimi giorni, verso i più vicini paesi europei.

Nel chiedere che si proclami immediatamente il cessate il fuoco, che si dia spazio alla diplomazia internazionale e alle Nazioni Unite per la risoluzione della controversia, e che si consenta subito alle organizzazioni umanitarie internazionali di intervenire, ognuno di noi può fare qualcosa di più e di concreto per fermare questo inferno. (mcm)