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Fortunato Lo Papa

Fisascat Cisl chiede un patto sociale per vaccinare i lavoratori del terziario

Fortunato Lo Papa, segretario generale della Fisascat Cisl ha sottolineato che è «necessario un patto sociale per vaccinare i lavoratori del terziario e fare ripartire l’economia».

«Non si può trattare un’intera categoria come carne da macello – ha aggiunto – esponendoli al virus e riconoscendone il valore umano e nel sistema lavorativo con una mano, per poi togliere con l’altra arrivando a non prenderli affatto in considerazione nelle fasce a rischio».

Anche i lavoratori del ramo delle pulizie e le guardie giurate non si sono mai fermati, contribuendo con la loro opera a diminuire i rischi di contagio, senza potere ricorrere allo smart working. Ora accade che venga vaccinato chi in quegli uffici lavora, ma non la cerchia di lavoratori che ruota negli stessi ambienti.

«Accogliamo con soddisfazione – ha proseguito Lo Papa – l’annuncio della firma del protocollo tra Regioni e associazioni di rappresentanza imprenditoriale delle farmacie e ordine professionale, per l’effettuazione dei vaccini in farmacia. Potrebbe essere la sferzata per mettere a regime un sistema e recuperare il tempo perso. Ma non possiamo, come sigla, non chiedere che ci siano una doppia tutela. Da un lato quella di coloro che verranno impiegati nell’inoculazione hanno diritto a formazione, giusta remunerazione e coperture legali e assicurative. Dall’altro chi riceve il vaccino deve avere garanzie in merito alle procedure mediche e ai contesti utilizzati».

«Aspetti non da poco – ha chiarito Lo Papa – che necessitano di essere messi su un tavolo e, poi, integrati nel protocollo sottoscritto. Vaccinare operatori del terziario può essere la chiave giusta per fare ripartire un motore ormai a singhiozzo, ingolfato tra perdite e promesse disattese. Ecco perché ritengo sia necessario un grande patto sociale con le forze associative e politiche per imprimere un’accelerazione a questa fase e potere presto considerare la pandemia un capitolo chiuso».

«Come Fisascat – ha concluso – vigileremo affinché nessun lavoratore venga considerato di serie B, specie ora che vengono chiesti nuovi sacrifici e supermercati ed esercizi commerciali continuano ad essere tra i pochi aperti in zona rossa». (rcz)