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Cottarelli

A Carlo Cottarelli il Premio Caccuri con “I 7 peccati capitali dell’economia italiana”

È Carlo Cottarelli con il saggio I sette peccati capitali dell’economia italiana a vincere la Torre d’Argento del Premio Letterario Caccuri 2019.

La manifestazione, organizzata dall’Accademia Dei Caccuriani e giunta all’ottava edizione, ha visto la saggistica protagonista assoluta, accompagnata da spettacolo, musica, giornalismo, economia e sano umorismo.

Quest’edizione, inoltre, è stata arricchita dalla presenza di scrittori come Mimmo Gangemi, vincitore della sezione Narrativa, Nicola Gratteri, Paolo Pagliaro, Filippo Veltri, Rita Dalla Chiesa, Mario Caligiuri, Antonio Chieffallo e Luciano Basile e di artisti come Michele Zarrillo, Gianluca Guidi, Gigi Miseferi, Marcello Barillà, Valentina BalistrieriMassimo Garritano e gli Amedeo Ariano Triplets.

Insieme a Cottarelli, hanno “corso” per la finale anche Emma D’Aquino con il libro Ancora un giro di chiave. Nino Marano: una vita fra le sbarre (Baldini+Castoldi), Massimo Franco con C’era una volta Andreotti. Ritratto di un uomo, di un’epoca, di un Paese (Solferino) ed Enrico Letta, con il libro Ho imparato. In viaggio con i giovani sognando un’Italia mondiale (Il Mulino).

I quattro saggi, selezionati da un comitato scientifico presieduto dallo storico Giordano Bruno Guerri, sono stati votati da una giuria nazionale e da una popolare, composte in totale da 110 componenti (30 i nazionali e 80 gli accademici).

«Sono molto onorato – ha dichiarato Carlo Cottarelli – non soltanto per le persone con cui ho dovuto concorrere quest’anno, ma se guardo a chi ha vinto negli anni precedenti, sono onoratissimo».

«Sono commosso – ha proseguito Cottarelli – voglio ringraziare chi mi ha votato, gli organizzatori e tutti voi per l’onore che mi avete fatto».

Il libro, edito da Feltrinelli, «parte dall’evidenza che il reddito italiano medio è uguale a quello di vent’anni fa, al netto dell’inflazione, in termini di potere d’acquisto. Non era mai successo, dal 1861, che ci fosse un periodo di vent’anni senza che la nuova generazione stesse meglio della generazione precedente. Negli ultimi cinque trimestri questo reddito è rimasto fermo. Mi sono chiesto cosa è successo vent’anni fa e, soprattutto, cosa si può fare? Ho analizzato quelli che io ho chiamato i peccati capitali, i problemi più importanti dell’economia italiana. Sette ne ho individuati, anche se, chiaramente, ce ne sono di più: evasione fiscale, corruzione, burocrazia, lentezza della giustizia, crollo demografico, divario tra sud e resto del paese e, infine, difficoltà ad aggiustarci all’euro. Io parlo delle possibili soluzioni, che non sono soluzioni facili e che chiedono di rendersi conto che c’è un problema, di non dare la colpa agli altri e iniziare a fare qualcosa per risolverlo» ha spiegato Carlo Cottarelli, introducendo il suo libro. (gsp)

In copertina, i quattro finalisti del Premio Letterario Caccuri 2019.