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Il Liceo di Rende è il primo della Provincia a garantire l'accesso ai disabili sensoriali

Il Liceo di Rende è il primo della Provincia a garantire l’accesso ai disabili sensoriali

di MARIACHIARA MONACO – Il Liceo classico coreutico “Gioacchino da fiore” di Rende, è il primo edificio scolastico nell’intera provincia di Cosenza, a garantire la piena accessibilità ai disabili sensoriali.

L’istituto ospita tre studentesse non vedenti, e attraverso i nuovi impianti, dà loro la possibilità di spostarsi autonomamente all’interno dell’edificio, di usufruire dei servizi igienici, di segreteria, e di passeggiare lungo i corridoi nella piena socialità tra una pausa e l’altra dalle lezioni, nella più assoluta normalità.

Questo importante risultato è stato raggiunto grazie all’incessante sinergia fra Comune di Rende e Provincia di Cosenza. Tra i protagonisti della cerimonia d’inaugurazione infatti, c’era l’ex presidente della provincia, Franco Iacucci, il sindaco di Rende, Marcello Manna e la consigliera provinciale Pina Sturino.

«Quello di oggi, è un primato che deve contaminare tutte le altre scuole del territorio, coinvolgendo anche, in collaborazione con l’apparato istituzionale, l’Università della Calabria. È il primo tassello di un percorso che guarda alle disabilità con una particolare attenzione e sensibilità, ed oggi siamo venuti qui, per prendere un impegno e stringere un patto con la comunità. C’è poi una novità – continua il primo cittadino – Rende ha ricevuto dei finanziamenti per dare vita a “La casa delle gravi disabilità”, e ne siamo fortemente orgogliosi».

Visibilmente emozionata, la dirigente scolastica Gabriella Greco, ha aperto le porte dell’istituto, mostrando il nuovo percorso studiato a puntino per favorire benessere e normalità, ingredienti che messi insieme danno vita all’inclusione: «Spero che questo percorso possa essere replicato in ambito scolastico e non solo. Noi abbiamo tre studentesse non vedenti, che hanno il diritto di vivere e di fruire della scuola a pieno titolo, senza alcun tipo di discriminazione. Tutto ciò è stato reso possibile grazie ai contatti assidui con l’Unione ciechi e con la Provincia, (capitanata da Rosaria Succurro), che ha finanziato il progetto ».

Il principio dell’inclusione, sancito all’interno della nostra carta costituzionale, lo dice chiaramente: “È compito della Repubblica, rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando, le libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono lo sviluppo della persona umana”. Ma allora perché si fa così poco? Nel nostro paese infatti, secondo il rapporto Istat del 2020, solo il 18% delle scuole dispongono di almeno un ausilio senso-percettivo,  e questo dato peggiora significativamente quando si guarda alla Calabria, dove la percentuale scende al 10,5%.

Ma se per un istante, accantoniamo i numeri e le varie statistiche, vediamo il volto lucente di Michelle Braco, studentessa non vedente, che ha voluto raccontare in prima persona le sensazioni agli albori di questo evento significativo per l’intera comunità scolastica: «Sono felice che la mia scuola sia stata protagonista di questo progetto, inoltre la sensibilità mostrata nell’affrontare il grande problema del superamento delle barriere architettoniche è stata veramente abbagliante».

Ed infine un pensiero rivolto al domani: «Speriamo si possa rendere tutti gli istituti scolastici completamente accessibili».

Nel frattempo il nastro è stato tagliato, con l’auspicio che questo sia solo uno dei tanti. (mm)