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Il reggino Massimiliano Albanese è il nuovo segretario federale dell'Unione Consumatori Italiani

Il reggino Massimiliano Albanese è il nuovo segretario federale dell’Unione Consumatori Italiani

Prestigioso incarico per il reggino Massimiliano Albanese, che è stato eletto segretario federale e portavoce dell’Unione Consumatori Italiani.

Reggino, classe 1981, l’avv. Albanese dirige il noto studio professionale Lexamp con sede a Roma ed è un riconosciuto specialista di diritto commerciale, anche internazionale, della concorrenza e della tutela dei consumatori, del lavoro nonché della protezione dei dati personali e dell’anticorruzione. Si occupa inoltre di questioni societarie a tutto tondo, compliance aziendale, fiscalità, crisi d’impresa, diritto penale dell’economia e della pubblica amministrazione.

Da sempre attivo nel mondo dell’associazionismo, l’avv. Albanese ha fondato un ente che si occupa di cooperazione internazionale, l’Apices, che ha promosso iniziative di grande rilievo, coinvolgendo direttamente anche alcuni Capi di Stato e membri di Governi stranieri.

Da oggi l’avv. Albanese si occuperò attivamente anche della tutela dei consumatori, ma senza perdere la propria “pelle” di aziendalista attento al rispetto delle regole nello svolgimento delle attività produttive.

«I consumatori sono spesso considerati la categoria più debole nelle dinamiche di mercato e le associazioni come la nostra lavorano quasi sempre in un’ottica meramente protettiva. Secondo noi, invece, la prospettiva migliore dovrebbe essere quella che valorizza i consumatori come categoria forte – ha sostenuto Albanese –. Ciò diventa possibile se si prende consapevolezza del fatto che, senza i clienti del largo consumo, i produttori non avrebbero richiesta e l’economia si fermerebbe: dunque, essi costituiscono un vero e proprio “tesoro”, che le aziende devono saper preservare e su cui devono avere il coraggio d’investire».

Le associazioni di categoria, che costituiscono un’insostituibile rete di presidi a tutela e servizio dei cittadini, contribuiscono all’attuazione concreta di questi diritti fondamentali e rappresentano, per questo, un punto di riferimento utile e di sicuro interesse per l’intera collettività, soprattutto in un momento storico nel quale la crisi pandemica, il rincaro dei costi energetici e delle materie prime, l’inflazione galoppante e l’aumento generalizzato dei prezzi di beni e servizi, stanno causando enormi difficoltà alle famiglie italiane.

Il Codice del Consumo, di cui al Decreto Legislativo 6 settembre 2005 n. 206, prevede una serie di diritti che devono essere garantiti ai consumatori:

– la tutela della salute, della sicurezza e della qualità dei prodotti e dei servizi;

– un’adeguata informazione e ad una corretta pubblicità;

– l’esercizio delle pratiche commerciali secondo principi di buona fede, correttezza e lealtà;

– l’educazione al consumo critico e consapevole;

– la correttezza, la trasparenza e l’equità nei rapporti contrattuali bancari, creditizi e finanziari, assicurativi, postali e in ogni altro rapporto negoziale in cui sia coinvolto un soggetto in posizione di svantaggio causato da asimmetria informativa e/o economica;

– la promozione e lo sviluppo dell’associazionismo libero, volontario e democratico tra i consumatori e gli utenti;

– l’erogazione di servizi pubblici secondo standard di qualità e di efficienza.

L’UCI è stata per anni attiva nella promozione d’iniziative a tutela dei consumatori ed ha sviluppato una rete capillare di sezioni su vaste aree del territorio nazionale. Dopo un periodo di momentanea riduzione delle attività sociali, dapprima a causa dell’emergere di dissidi interni al vecchio gruppo dirigente e, successivamente, a causa della pandemia da covid19, con il Congresso Federale recentemente tenutosi a Roma, l’Unione ha di fatto “cambiato pelle”, divenendo una struttura più al passo con i tempi, aprendosi alle sfide poste dell’evolversi dei contesti sociali ed istituzionali nei quali si estrinseca l’attività di rappresentanza degli interessi dei consumatori e degli utenti.

L’Uci, presieduta dal dott. Fabrizio Mechi di Pontassieve, è oggi “ente del terzo settore” ed è accreditata quale portatore d’interessi presso il Parlamento Europeo e le principali istituzioni italiane. Sta inoltre stipulando numerosi protocolli d’intesa e convenzioni con enti pubblici e privati, al fine di erogare servizi ai propri associati nei più diversi settori, sia quelli più tradizionali dell’assistenza fiscale e del patronato come dell’assicurazione e del credito, sia quelli più innovativi del supporto digitale e del delivery, ed altro ancora. 

Attraverso la rete dei propri Comitati Regionali e delle proprie sezioni sul territorio, sta attuando una campagna di tesseramenti destinata a farla crescere esponenzialmente, candidandola a qualificarsi ai sensi dell’art. 137 del Codice del Consumo come “associazione rappresentativa di rilievo nazionale”.

Per realizzare quest’obiettivo, il Segretario Federale Avv. Albanese ritiene «molto importante costruire un vero e proprio ponte tra consumatori e produttori, che consenta il loro incontro e li metta nelle condizioni di dialogare costantemente, così stimolando uno sviluppo economico non solo sostenibile ma, soprattutto, “consumer friendly”. Con questo spirito, la nuova Uci ha quindi intenzione di selezionare le imprese italiane più virtuose, attente alle esigenze dei consumatori e strutturate per garantire il pieno rispetto dei loro diritti, premiandole con un’apposita certificazione».

Nell’attuale contesto economico, tali imprese meritano infatti un particolare incentivo proprio perché, nonostante le difficoltà, continuano a porre i consumatori al centro delle loro attenzioni.

E per consumatori ed imprese c’è una prospettiva di positiva ripartenza, ma «è assolutamente necessario che il Governo continui a spingere sulla ripresa economica, attuando concretamente i programmi del Pnrr – ha concluso Albanese – perché si tratta di un’opportunità irripetibile per il nostro Paese: l’unica possibilità che abbiamo per ripartire dopo la pandemia, dando respiro all’economia e stimolando la ripresa dei consumi. Per questo l’UCI farà la sua parte, con progetti mirati ed un monitoraggio costante dell’impiego delle grandi risorse a disposizione». (rrm)