Coldiretti Calabria, in merito alla questione della denominazione Dop del Cedro di Calabria, ha risposto al presidente del Consorzio del Cedro di Calabria, Angelo Adduci, ricordano che al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha inviato delle osservazioni, «e non di “ricorsi”, come Lei, impropriamente e artatamente riporta nell’articolo».
«È forse vietato? – scrive la Coldiretti –. Non si può certo impedire ad una Organizzazione di rappresentanza di partecipare ad un processo di costruzione dal basso, che, vista la dinamica in cui si articola, tende al miglioramento. La Coldiretti è da sempre favorevole alla DOP del Cedro e vuole, come è sua natura, essere propositiva sul territorio rafforzandone l’identità, affinché si realizzi una autentica partecipazione che è centrale, per tutta la filiera, nel prossimo futuro. Abbiamo ampiamente spiegato il perché delle nostre osservazioni, che ribadiamo vanno nella direzione di “allargare” per dare rilievo ad un territorio omogeneo dal punto di vista storico, culturale, sociale ed economico: ecco perché proponiamo: “Cedro della Riviera dei Cedri”».
«Anche l’allargamento ad altri Comuni ha un preciso significato – ha spiegato ancora – cercare di non avere finalità conservative, bensì consentire la crescita di territori dove produttori, magari giovani, possano investire, valorizzare o convertire alcuni terreni. Certo, ci saremmo potuti sottrarre nel proporre le osservazioni, se solo nella fase preparatoria Coldiretti fosse stata coinvolta! Così non è stato o non si è voluto fare! Coldiretti, caro presidente, è come l’albero che cambia le foglie e conserva le radici e i principi. Le radici sono importanti, ma noi dobbiamo avere gambe e idee, che servono a spiccare il volo!». (rcs)