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Incendio porta di Palazzo Gagliardi di Vibo, la condanna delle Istituzioni

Incendio porta di Palazzo Gagliardi di Vibo, la condanna delle Istituzioni

Putrino Nazzareno Valentino Domenico, presidente del Consiglio comunale di Vibo Valentia, ha condannato l’incendio a una porta di Palazzo Gagliardi.

«Il vile quanto deprecabile episodio del tentativo doloso di incendio ad una porta del nobiliare palazzo vibonese – si legge in una nota – ripropone tristemente la nostra amata Vibo alla cronaca per circostanze ben lontane dalle connotazioni socio culturali e turistiche che l’hanno da sempre distinta».

«A margine di tali azioni riprovevoli – si legge – la frustrazione alimentata dal disagio sociale diffuso nella società e la mancanza di senso civico come segni inequivocabili di una situazione di stallo dalla quale occorre tempestivamente tirarsi fuori. Per tali motivi ognuno di noi, indipendentemente dal ruolo rivestito, attraverso l’incondizionata fiducia nelle Istituzioni, ha l’obbligo ed il dovere civico di rispettare le leggi, denunciare ove ciò non accada e farsi parte diligente per il bene comune, i cui risvolti positivi avranno futuri riflessi sulle nuove generazioni».

«”È un gesto deprecabile – ha dichiarato il sindaco di Vibo, Maria Limardo – di fronte al quale la comunità vibonese esprime tutto il suo sdegno e che non può essere qualificato come una “bravata” dei soliti “balordi” ma che va condannato con assoluta fermezza».

«Mentre esprimo solidarietà agli amici del Cev i cui locali sono stati invasi dal fumo – ha concluso il primo cittadino — un grazie va ai Carabinieri per il loro tempestivo intervento e a quei cittadini attivi e responsabili che hanno dato l’allarme».

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, sottolineando come «le intimidazioni che ultimamente hanno interessato la Concessionaria Auto Bencivenni di Catanzaro e il Comitato editori vibonesi, suscitano ulteriore preoccupazione, per la condizione di generale disagio che non garantisce a imprenditori e cittadini il diritto ad agire e operare in tranquillità e sicurezza».

«Nell’esprimere solidarietà a coloro che subiscono questi deplorevoli gesti di prepotenza – ha aggiunto – auspico che l’azione delle forze dell’ordine e della magistratura, a cui siamo grati per l’azione di contrasto alla criminalità che dispiegano quotidianamente, individui i responsabili nel più breve tempo possibile».

«Fermo restando che per la difesa della legalità e delle energie positive di una Calabria onesta e intraprendente che produce ricchezza e innovazione – ha concluso – a costo di tanti sacrifici e in una congiuntura di acuta crisi economica, occorre l’impegno attivo dell’intera comunità».

«Chi ha provato a dare fuoco al portone di Palazzo Gagliardi, ha compiuto un gesto che non è solo contro il Comitato editori vibonesi, che lì ha sede e a cui va tutta la mia vicinanza e solidarietà, ma che danneggia, nel suo valore simbolico, tutta la città di Vibo Valentia – ha dichiarato il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo –. Non ci si rende conto che più affonda la Calabria, più affondiamo tutti noi, nessuno escluso, compreso chi compie questi crimini».

«Mi auguro – ha concluso – che si possa far luce al più presto su questo increscioso episodio e che i responsabili siano individuati e perseguiti adeguatamente».

«Un gesto che colpisce al cuore la comunità di Vibo, la sua storia e quella di quanti credono nella cultura come strumento di riscatto e crescita sociale», ha dichiarato il segretario generale della Cgil Area Vasta, Enzo Scalese.

«Anche in questo caso riponiamo la nostra fiducia nella celere azione risolutrice delle forse dell’ordine e della magistratura – ha proseguito Scalese –. Ma resta la necessità di una mobilitazione culturale, una grande alleanza tra istituzioni, politica e agenzie formative, a partire dalla scuola: solo l’educazione al rispetto del bene comune può nutrire gli “anticorpi” sociali alla prepotenza, alla mancanza di regole che trasformano il disagio in dannosa e pericolosa inciviltà». (rvv)