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Caso Terme Luigiane

La protesta dei lavoratori delle Terme Luigiane si sposta in Cittadella regionale

di FRANCO BARTUCCI – Non doveva succedere ed è accaduto quanto la Calabria, attraverso i social ed emittenti televisive, ha visto ciò che si è svolto nel compendio termale delle Terme Luigiane con il prelievo forzoso svolto in modo unilaterale su quei beni di proprietà comunale, ma necessari per i lavoratori allo svolgimento delle cure termali per l’anno in corso.

Anche ieri, come lo scorso 5 febbraio, ci sono stati momenti concitati e tra uno spintone e l’altro si è visto cadere per terra il sindaco di Acquappesa e l’amministratore delegato della Sateca.

Oggi, i due sindaci possono andare orgogliosi di aver compiuto la loro opera a giustificazione della pubblicazione di un bando di concorso per l’individuazione di un sub concessionario o più di uno, per effetto di un regolamento di distribuzione delle acque, approvato dai consigli comunali dei due comuni, con il parere contrario delle minoranze, senza la condivisione da parte della stessa regione Calabria, a cui affidare la licenza di gestione per un periodo massimo di quindici anni circa.

Di certo è stata scritta la peggiore pagina di storia delle Terme Luigiane, verso le quali una figura straordinaria e amata da tutti i calabresi sparsi nel mondo, San Francesco di Paola, ne aveva un’alta considerazione, incoraggiando e stimolando le persone ad usufruirne per il loro stato di benessere e guarigione. Proprio questo avrebbe dovuto portare i due sindaci ed i loro sostenitori ad adottare nel governare questa materia prudenza, autorevolezza e conoscenza dello stato delle cose, mettendo a rischio sia lo stato occupazionale dei lavoratori che l’esercizio ed il diritto alla cura di quelle 22mila  persone che, in questi anni, annualmente hanno creato un rapporto fiduciario con le cure che venivano prestate nei vari servizi dal qualificato personale, dando loro dignità e prestigio.

Nella giornata di domani, venerdì 19 febbraio, i lavoratori, guidati dal sindacato Cisl provinciale di categoria, con il suo segretario organizzativo Gerardo Calabria, saranno alla cittadella regionale di Catanzaro per un sit in dimostrativo, con l’auspicio di trovare accoglienza, sia da parte del presidente f.f. Nino Spirlì, che dell’assessore alle attività produttive Fausto Orsomarso.

Su quanto è avvenuto alle Terme nella giornata di ieri è intervenuto il presidente di Confcommercio CosenzaKlaus Algieri, con una nuova dichiarazione: «Basta scontri, le istituzioni intervengano immediatamente convocando un tavolo tra le parti.  Le istituzioni compiano un atto di responsabilità chiamando ad un tavolo i soggetti coinvolti. È il momento di smetterla con gli scontri, bisogna pensare ai lavoratori e alla salvaguardia di un punto economico importante per un intero territorio».

«Il proseguo delle difficoltà relative alla gestione delle Terme Luigiane – ha aggiunto – nata dalla contrapposizione tra la Sateca – società che da più di ottant’anni gestisce l’impianto termale – e i comuni di Guardia Piemontese e Acquappesa, rischia di trascinare nel baratro una realtà economica del nostro territorio da sempre punto di eccellenza. E, con essa, centinaia di posti di lavoro in un periodo, quello attuale, dove le difficoltà legate all’emergenza covid rendono ancora più drammatica la situazione».

«Confcommercio Cosenza – ha concluso – conscia del valore che le Terme Luigiane ricoprono per il territorio provinciale e regionale, lancia ancora una volta un appello alla Prefettura di Cosenza e al presidente f.f. della Regione Calabria, perché compiano un forte atto di responsabilità, convocando immediatamente un tavolo tra le parti il cui obiettivo sia quello di trovare un punto di incontro che metta fine una volta per tutte a questa assurda guerra, che fa male solo ai lavoratori e all’economia di un’intera regione».

Mentre avviene ciò, i due sindaci attraverso una loro nota stampa dicono: «Con la mancanza di collaborazione si è deciso di procedere unilateralmente, dandone preventiva comunicazione  alla Prefettura ed a tutti gli organi competenti. Le ricostruzioni fantasiose e le false  rimostranze della Sateca, non corrispondono ad una realtà dei fatti  che è chiara e lineare. Uno spettacolo indecoroso, che ben rappresenta la mancanza di rispetto che si è avuta verso dei beni pubblici, che appartengono a tutti i cittadini e che la Sateca ha mandato in rovina. Ma su questo capitolo, ci sarà ancora tanto da dire, nei giorni a venire».

«Nei prossimi giorni – concludono i sindaci attraverso il loro comunicato – si provvederà, alle operazioni sullo stato di consistenza dei beni, delle sorgenti termali e delle aree circostanti, anche con l’ausilio di personale tecnico-specializzato, in contraddittorio con la società Sateca».

La guerra continua e a dominare nel tribunale di Paola, come al Tar di Catanzaro, dove da sei anni a vincere sono le carte da bollo con le cause; mentre da quest’ultima dichiarazione  dei sindaci se ne paventa ancora un’altra. Chissà per quanto tempo ancora, con la messa a bando della gara di appalto per la ricerca del nuovo sub concessionario. Avranno domani il presidente f.f. Spirlì e l’assessore Orsomarso la saggezza e la capacità, come la voglia, di porre fine a questa guerriglia in atto per dare dignità lavorativa ai 250 lavoratori e diritto alle prestazioni sanitarie a quei 22 mila curanti che di solito annualmente fino al 2019 hanno affollato le strutture termali delle Terme Luigiane? (rcs)