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Il libro "Antipolitica" di Vittorio Mete

LAMEZIA – Il libro “Antipolitica” di Vittorio Mete

Domani pomeriggio, alle 18, al Chiostro Caffè Letterario di Lamezia Terme, la presentazione del libro Antipolitica di Vittorio Mete.

L’evento, promosso dall’Assessorato alla Cultura in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Lametino, vedrà l’autore dialogare con il sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro, che da anni rivendica una personale direzione politica controcorrente, e Mario De Grazia. Introduce Giorgia Gargano. Coordina la giornalista Tiziana Bagnato.

Vittorio Mete, originario di Lamezia, è attualmente professore associato di Sociologia Politica all’Università di Firenze, dove insegna “Sociologia della leadership”, “Società e democrazia” e “Reti criminali tra locale e globale”; nel 2009 ha pubblicato un volume sullo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose, che contiene i risultati di una ricerca sul secondo scioglimento dell’amministrazione locale di Lamezia Terme (Fuori dal Comune. Lo scioglimento delle amministrazioni locali per infiltrazioni mafiose – Bonanno).

«La riflessione sviluppata in questo volume serve a illuminare la situazione paradossale e rischiosa in cui ci troviamo: proprio nel momento in cui ne avremmo più bisogno, per governare fenomeni sociali complessi e di portata globale, l’azione della politica democratica è indebolita dagli attacchi che è costretta a subire dai cittadini, da politici spregiudicati, dai media, dal mercato e dai portatori di saperi esperti. Dal momento che non esiste un vuoto di potere, far arretrare la politica democratica significa lasciare campo libero ad altre forze regolatrici della vita sociale, come la politica autoritaria, il mercato, la tecnocrazia o la teocrazia. Tutto considerato, malgrado le sue evidenti e fisiologiche imperfezioni, conviene allora trattar meglio la politica democratica e tenersela ben stretta».

Saranno questi i temi principali della discussione, che intende aprire e lasciare spazio al dibattito in sala, persuasi che incontrarsi nel rispetto delle reciproche posizioni sia il solo modo di perpetuare una logica democratica che tanto più necessita di conferme quanto più critica si manifesta la condizione nazionale e mondiale intorno a noi. (rcz)