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L'assessore Gallo ha incontrato i referenti delle Aree Interne

L’assessore Gallo ha incontrato i referenti delle Aree Interne

Nei giorni scorsi, in Cittadella regionale, l’assessore regionale Gianluca Gallo ha incontrato il dirigente del settore aree interne, Pino Palmisani, e delegazioni del versante “Ionio-Serre” e delle aree “Sila-Presila Crotonese e Cosentina” e “Reventino-Savuto”.

Presenti, all’incontro, anche i commissari delle Asp di Catanzaro e Vibo Valentia, rispettivamente Vincenzo Spaziante e Giuseppe Giuliano, ed il direttore amministrativo dell’Asp di Crotone, Francesco Masciari.

La riunione fa parte del percorso tracciato dalla Regione Calabria nell’ambito della Strategia Nazionale delle Aree Interne (Snai).

Al centro del confronto, in particolare, le questioni legate agli interventi in ambito sociosanitario, essenziali per garantire servizi primari specie alle fasce anziane della popolazione. Inoltre, si è fatto il punto sulla necessità di una migliore organizzazione dei servizi sanitari, da raggiungere attraverso la sottoscrizione di protocolli con le Asl territorialmente competenti, nel solco della specifica programmazione predisposta al riguardo dalla Regione, ad esempio in riferimento all’ipotesi – sempre più concreta – di allestire piazzole di atterraggio per elisoccorso proprio in alcuni piccoli paesi di montagna.

«Spazio anche all’esame delle procedure da seguire per il conseguimento e la spesa dei finanziamenti di varia matrice destinati – sottolinea l’Assessore Gallo – ai territori interessati ed imprescindibili, per conseguire gli obiettivi fissati dalla Giunta regionale ed in primis dal Presidente Occhiuto, facendo leva su uno strumento in grado di contribuire a contrastare la marginalizzazione e i fenomeni di declino demografico di territori fragili, distanti dai centri principali di offerta dei servizi essenziali e troppo spesso abbandonati a se stessi, da tutelare invece investendo sulla promozione e tutela della ricchezza delle comunità locali, valorizzandone le risorse naturali e culturali, creando nuovi circuiti occupazionali, arginando così l’emorragia demografica». (rcz)