Realizzare un’Europa a misura di artigiani e piccole imprese. È l’impegno a cui Confartigianato Imprese Calabria sollecita i candidati alle elezioni europee, che rappresentano «un’opportunità per un cambio di marcia che ponga le piccole imprese al centro dell’agenda politica ed economica europea».
«È essenziale che queste imprese possano affrontare le grandi trasformazioni del mercato, cogliere le opportunità delle transizioni ecologica e digitale, e contribuire alla costruzione di uno sviluppo sostenibile», ha detto Confartigianato, rilanciato i temi contenuti all’interno del documento Artigianato e Micro, Piccole e Media Imprese.
Tra i temi chiave, la creazione di un ambiente favorevole ai piccoli imprenditori con regole chiare che consentano a tutte le aziende di competere alla pari; la qualificazione delle competenze necessarie a favorire l’occupabilità dei giovani, affrontare le sfide dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità e garantire la continuità aziendale; l’accesso alle risorse per investire nello sviluppo. Questi temi sono stati ripresi anche nel Manifesto per le Elezioni europee 2024 di SmeUnited, l’Associazione Europea che rappresenta l’artigianato e le PMI, di cui Confartigianato è membro fondatore.
«Le priorità – ricorda Confartigianato Imprese Calabria – sono state ribadite anche lo scorso 28 febbraio a Monaco di Baviera, durante la Fiera internazionale dell’artigianato, dove i vertici delle principali Organizzazioni che rappresentano l’artigianato e le Mpmi in Europa hanno condiviso un documento congiunto per le elezioni europee del 2024 che costituirà anche la base per la Conferenza Europea dell’Artigianato prevista per l’inizio del 2025, a pochi mesi dalla costituzione della nuova Commissione Europea prevista per novembre 2024, in cui sarà ribadito il ruolo centrale dell’artigianato nello sviluppo economico e nella coesione sociale in Europa».
«Le misure di sostegno introdotte dall’Europa – viene ricordato – hanno permesso alle imprese e alle famiglie di attraversare le crisi recenti, sebbene ciò abbia comportato costi significativi, traducendosi in inflazione elevata, imprese indebitate e alti livelli di debito pubblico. Il Next Generation EU rappresenta una tappa storica nel processo di integrazione europea, dimostrando come l’UE possa trasformare una crisi in un’opportunità per rafforzarsi e consolidarsi».
«Dal prossimo quinquennio legislativo– si legge nella nota di Confartigianato – le micro e Pmi si aspettano una legislazione che crei opportunità e non più vincoli. Sarebbe paradossale realizzare un nuovo modello di sviluppo sostenibile i cui presupposti ed implicazioni siano insostenibili per le imprese che dovrebbero farsi parte attiva della transizione. Il nuovo modello di sviluppo deve essere ricalibrato a misura di impresa, con particolare attenzione alle micro imprese».
Confartigianato chiede, quindi, di applicare sistematicamente il principio “pensare innanzitutto al piccolo”, favorire l’interoperabilità delle principali piattaforme pubbliche nazionali ed europee per semplificare la vita alle imprese, pensare ad indicatori e standard esg adatti e sostenibili per le micro e piccole imprese, incoraggiare l’internazionalizzazione delle Mpmi nell’ambito del mercato comune e nel resto del mondo, adeguare la legislazione del lavoro orientandola alla flessibilità e alla sicurezza di lavoratori e datori di lavoro, garantire un accesso equo ai mercati e il corretto funzionamento della concorrenza, contrastare la formazione di posizioni dominanti, specie da parte delle piattaforme digitali, sostenere le Mpmi nella gestione di imprese “decarbonizzate” e più ecologiche, garantire l’accesso sostenibile alle materie prime essenziali, implementare politiche di contrasto al cambiamento climatico e alle conseguenti catastrofi naturali. (rcz)